Ignazio Gadaleta – Punti-Pittura+Radianti
La mostra che Ignazio Gadaleta ha concepito per il MAC di Lissone, curata da Francesco Tedeschi e Alberto Zanchetta, è suddivisa in piccoli nuclei, come altrettanti capitoli di una storia in cui l’autore “pensa in termini di pittura”: un pensiero incessante, ottenuto mediante fraseggi e costrutti che caratterizzano queste opere realizzate alla fine degli anni Ottanta e nei primissimi anni Novanta.
Comunicato stampa
La mostra che Ignazio Gadaleta ha concepito per il MAC di Lissone, curata da Francesco Tedeschi e Alberto Zanchetta, è suddivisa in piccoli nuclei, come altrettanti capitoli di una storia in cui l’autore “pensa in termini di pittura”: un pensiero incessante, ottenuto mediante fraseggi e costrutti che caratterizzano queste opere realizzate alla fine degli anni Ottanta e nei primissimi anni Novanta.
L’evidente contiguità e consequenzialità tra opera e opera si ritrova anche negli stessi elementi che le compongono, stabilendo una frequenza e una tensione retinica che viene imbrigliata nelle maglie dell’olio, in quel denso reticolato che si effonde sulla superficie delle tele o delle tavole in legno.
Scandendo i ritmi, i colori, gli spazi e i volumi, le opere di Gadaleta prefigurano le disseminazioni realizzate negli anni Duemila; all’esposizione si aggiunge infatti un intervento site-specific in cui l’effetto dei radianti si combina con l’idea dei punti pittura, sviluppandosi in una estensione ambientale che corrisponde a un’emissione luminescente che assimila l’opera al contesto.
Per Ignazio Gadaleta, la pittura è un lavoro endogeno, una suadente ricerca che irrora le geometrie adamantine con un effetto centrifugo che obbliga il riguardante a muoversi intorno all’opera. «Questa evolvenza della permanenza percettiva», ci dice Gadaleta, «è amplificata e moltiplicata, perchè l’immagine diviene multipla e non più univoca. Come in un ipertesto visuale, non c’è più una successione determinata, un’unica evidenza, ma una molteplicità di vedute, date dalla vitalità e dalla emotività di chi fruisce l’opera».
Nato a Molfetta nel 1958, Ignazio Gadaleta
Vive e lavora a Milano.