Ignazio Gadaleta – Punti-Pittura+Radianti

Informazioni Evento

Luogo
MAC - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
Viale Elisa Ancona, 6 20851, Lissone, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Mercoledì e Venerdì h10-13
Giovedì h16-23
Sabato e Domenica h10-12 / 15-19

Vernissage
24/09/2016

ore 18,30

Artisti
Ignazio Gadaleta
Curatori
Alberto Zanchetta, Francesco Tedeschi
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra che Ignazio Gadaleta ha concepito per il MAC di Lissone, curata da Francesco Tedeschi e Alberto Zanchetta, è suddivisa in piccoli nuclei, come altrettanti capitoli di una storia in cui l’autore “pensa in termini di pittura”: un pensiero incessante, ottenuto mediante fraseggi e costrutti che caratterizzano queste opere realizzate alla fine degli anni Ottanta e nei primissimi anni Novanta.

Comunicato stampa

La mostra che Ignazio Gadaleta ha concepito per il MAC di Lissone, curata da Francesco Tedeschi e Alberto Zanchetta, è suddivisa in piccoli nuclei, come altrettanti capitoli di una storia in cui l’autore “pensa in termini di pittura”: un pensiero incessante, ottenuto mediante fraseggi e costrutti che caratterizzano queste opere realizzate alla fine degli anni Ottanta e nei primissimi anni Novanta.
L’evidente contiguità e consequenzialità tra opera e opera si ritrova anche negli stessi elementi che le compongono, stabilendo una frequenza e una tensione retinica che viene imbrigliata nelle maglie dell’olio, in quel denso reticolato che si effonde sulla superficie delle tele o delle tavole in legno.
Scandendo i ritmi, i colori, gli spazi e i volumi, le opere di Gadaleta prefigurano le disseminazioni realizzate negli anni Duemila; all’esposizione si aggiunge infatti un intervento site-specific in cui l’effetto dei radianti si combina con l’idea dei punti pittura, sviluppandosi in una estensione ambientale che corrisponde a un’emissione luminescente che assimila l’opera al contesto.
Per Ignazio Gadaleta, la pittura è un lavoro endogeno, una suadente ricerca che irrora le geometrie adamantine con un effetto centrifugo che obbliga il riguardante a muoversi intorno all’opera. «Questa evolvenza della permanenza percettiva», ci dice Gadaleta, «è amplificata e moltiplicata, perchè l’immagine diviene multipla e non più univoca. Come in un ipertesto visuale, non c’è più una successione determinata, un’unica evidenza, ma una molteplicità di vedute, date dalla vitalità e dalla emotività di chi fruisce l’opera».

Nato a Molfetta nel 1958, Ignazio Gadaleta
Vive e lavora a Milano.