Ignazio Moncada – Arie

Informazioni Evento

Luogo
MAC - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
Viale Elisa Ancona, 6 20851, Lissone, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Mercoledì e Venerdì h10-13
Giovedì h16-23
Sabato e Domenica h10-12 / 15-19

Vernissage
27/05/2017

ore 18,30

Artisti
Ignazio Moncada
Curatori
Francesco Tedeschi
Uffici stampa
CLP
Generi
arte contemporanea, personale

Riconosciuto come l’inventore della Pont art, Ignazio Moncada [Palermo, 1932 ~ Milano, 2012] si distingue nel panorama artistico italiano per la vitalità del colore e del segno, cifra stilistica costante nel suo lavoro.

Comunicato stampa

Riconosciuto come l'inventore della Pont art, Ignazio Moncada [Palermo, 1932 ~ Milano, 2012] si distingue nel panorama artistico italiano per la vitalità del colore e del segno, cifra stilistica costante nel suo lavoro.
Moncada inizia il suo percorso artistico poco più che ventenne, assimilando dapprima il clima concretista, in dialogo con le forme di un astrattismo lirico. Il suo fare pittorico si definisce negli anni Sessanta e Settanta attraverso forme aeree, vibranti e dinamiche che sono rinvigorite dalla accesa cromia e dalla fisicità delle pennellate.
L'esposizione attuale, realizzata in collaborazione con l'Archivio Ignazio Monca-da, verte su un nucleo significativo di opere realizzate a cavallo degli anni Settanta e Ottanta. Nel volgere del periodo preso in esame, l'indagine di Moncada si orienta verso una pittura giocata su effetti di dissolvenza, trasparenza e sovrapposizione, in cui le geometrie diventano rarefatte - improvvisamente sembrano venire meno sia per morfologia, sia per consistenza - cedendo il passo al colore puro.
Introducono la mostra le Archeologie astratte, grandi tele monocromatiche su cui Moncada applica delle veline. In questo frangente l'artista avverte la necessità di portare alla luce ciò che si annida nel profondo, ossia dei "reperti" rimasti per lungo tempo celati ai nostri sguardi.
In seguito, Moncada tende sempre più a sviluppare l'idea di un ornamento sconvolto da ritmi concitati e disordinati. Parallelamente ai grandi interventi pittorici sui rivestimenti plastici dei ponteggi (che gli valgono una notorietà a livello internazionale), l'artista dipinge il ciclo Alesa, i segni del vento e del tempo, ispirati alla ripetizione seriale dei mosaici e delle tarsie.
"Arie", il titolo della mostra allestita al Museo d'Arte Contemporanea di Lissone, riprende da una parte le suggestioni desunte dagli ambienti naturali e atmosferici (come ad esempio i refoli di vento che sospingono e scompaginano le forme in queste opere), dall'altra si rifà alle suggestioni musicali, elemento che ricorre in tutte le opere realizzate nella seconda metà degli anni Ottanta.
L'esposizione lissonese ha il suo fulcro non per caso nelle Danze, euforiche partizioni irregolari, dove il colore è unico protagonista della scena. In questa serie pittorica emerge una vitalità ritmata da timbri luminosi e festosi, una sinfonia che finisce per coinvolgere i visitatori, trascinandoli all'interno di una pittura capace di infondere energia, libertà e gioia.