III Festa della Ceramica
Come un collage di azulejos, venticinque artigiani-ceramisti si incontrano ai Giardini pubblici di Cagliari.
Comunicato stampa
Come un collage di azulejos, venticinque artigiani-ceramisti si incontrano ai Giardini pubblici di Cagliari sabato 29 e domenica 30 settembre 2012 - dalle 10,00 alle 20,00 - per la terza edizione della Festa della Ceramica, Mostra mercato Internazionale, organizzata dall'associazione cagliaritana Il Terzo uomo. Ricalcando metaforicamente, in chiave contemporanea, le antiche rotte ceramiche del Mediterraneo, che trovavano in Sardegna un punto d'approdo fondamentale, il folto gruppo di artigiani sardi, italiani, tedeschi, francesi si dà appuntamento a Cagliari per un week-end di mostre, laboratori, dibattiti e incontri.
Per il terzo anno consecutivo, ognuno si dispone con il proprio banco carico di sorprese, lungo il viale centrale della splendida cornice dei giardini, per esporre e vendere i pezzi più significativi della propria produzione, realizzata a mano e col tornio, secondo le tecniche più diffuse: ceramiche, maioliche, porcellane, gres, terrecotte e terres vernissées.
Il tema prescelto non è la ceramica tradizionale bensì quella che ricerca forme più contemporanee.
L'ospite d'eccezione è stavolta Alessio Tasca, maestro di generazioni di ceramisti, teorico e autore d'importanti opere che hanno fatto la storia della ceramica contemporanea.
Intorno alla fiera, non mancano mostre e istallazioni che mettono a fuoco le tematiche scelte per questa terza edizione.
Nascono in collaborazione con il laboratorio Raku (Cagliari) “Pique-nique”, mostra di piatti illustrati da Giorgia Atzeni e “Sarà morto”, lastre di ceramica dipinte dal pittore cagliaritano Giorgio Podda.
Provengono, invece, dalla Francia le ceramiche di Armand Tatéossian, nell'esposizione dal titolo “I pesci si appoggiano al mare come gli uccelli si appoggiano al cielo”.
Per finire, desterà curiosità dei visitatori l'istallazione effimera di grandi dimensioni progettata dall'ingegnere-artista Bruno Meloni “Balena”: una scultura di terra cruda realizzata con la collaborazione di un gruppo di artisti sardi, nella quale bambini e adulti potranno accedere liberamente per scrivere o intervenire pittoricamente.
Quanto alla riflessione, teorica e pratica circa l'attività del ceramista-artigiano,
sabato alle 15,30 insieme ai presidenti dell’associazione toscana Arte della ceramica (Sandra Giusti) e dell’associazione sarda Artimanos (Antonello De Logu) si parlerà di “associazioni e artigianato”.
Domenica pomeriggio alle 15.30 verrà, invece, proiettato il film “Raccolto d'inverno”, cine-ritratto dell'artista Alessio Tasca del regista Riccardo de Cal (presentato al Festival del Cinema di Venezia 2010).
Infine, come da tradizione il Laboratorio Raku e l'associazione Il Terzo uomo, dedicano una parte della manifestazione ai laboratori per bambini e adulti. Sabato (dalle 16,30) e domenica (tutto il giorno), alla lettura di fiabe dedicate alla ceramica si alterneranno attività di manipolazione delle terre nel percorso guidato dalla ceramista catalana Roser Raluy.
Infine, domenica alle 18.30 è previsto uno spettacolo di giocoleria, CIRCO DISTRATTO, a cura dell'Associazione Foglivolanti, per intrattenere adulti e piccini. In scena Riccardo Tanca e i suoi trucchi divertenti, tra gag e numeri di abilità.
Programma dettagliato della manifestazione
MOSTRE
“Balena”
istallazione effimera di grandi dimensioni progettata dall'ingegnere-artista Bruno Meloni. Si tratta di una scultura di terra cruda, realizzata con la collaborazione di un gruppo di artisti sardi, nella quale bambini e adulti potranno accedere liberamente per scrivere o intervenire pittoricamente nel corso delle due giornate della Festa della ceramica.
“Pique-nique”
Un servizio di piatti dipinti dall'illustratrice Giorgia Atzeni, in collaborazione con con il laboratorio Raku (Cagliari). Sette faccine curiose, rigorosamente in bianco rosso e nero, osservano lo spettatore invitandolo ad assaggiare un fresco pique-nique sull'erba.
“I Pesci si appoggiano al mare come gli uccelli si appoggiano al cielo.”
Ceramiche dello scultore-ceramista lionese Armand Tatéossian, appassionato studioso di geologia.
L'esposizione prevede una serie di pesci volanti che si dispongono, come fossili aerei, davanti a diverse lastre in argilla chiara incise dalla mano delicata dell'artista francese, attualmente operante a Pélussin a sud di Lione.
“Sarà morto?”
Lastre di ceramica dipinte dal pittore cagliaritano Giorgio Podda, ideate intorno al tema della smorfia. La mostra di configura come una sorta di Libro dei Sogni con improbabili arcani, seduzioni casalinghe, vocazioni, miti popolareschi, topos enciclopedici, numeri della cabala, domestici cantucci cose, persone, animali, regine, mostacciuoli, mestieri e attitudini veri o plausibili in lastre e formelle di terracotta.
Proiezioni del film:
“Raccolto d'inverno” “cine-ritratto dell’artista Alessio Tasca, promosso da CNA Vicenza e realizzato dal regista Riccardo De Cal, presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 2010.
Conferenze:
Presentazione del film “Raccolto d’inverno”
Alessio Tasca
Esperienze di “Associazioni e Artigianato”
Sandra Giusti (Pelago-Firenze) Presidente dell’associazione Arte della Ceramica
Anonello De Logu (Nuoro) Presidente dell’associazione Artimanos
Laboratori di ceramica per adulti e bambini a cura dei ceramisti
Letture a cura di Giulia Serpi
“Il vaso filato” leggenda cinese
“Il vaso rotto” fiaba indiana
Spettacolo di Giocoleria
Domenica alle ore 18.30
CIRCO DISTRATTO
di e con Riccardo Tanca dell'Associazione Foglivolanti.
Per informazioni :
Il Terzo uomo 070.653898 ilterzouomo@gmail, com
ALESSIO TASCA
Biografia
Alessio Tasca è nato a Nove (VI) nel 1929. Dopo la formazione avvenuta agli Istituti d'Arte di Venezia e di Firenze, ha svolto attività di insegnante dal 1948 al 1979 all'istituto d'Arte di Nove. Il suo costante interesse per la ceramica, si e indirizzato da cinquant'anni a questa parte nelle due direzioni dell'arte applicata e della scultura.
Ha esordito a Vicenza dove in seguito è stato premiato più volte e da allora ha partecipato alle più importanti manifestazioni espositive in Italia e all'estero. Dal 1948 al 1961 ha ideato forme e decori per la fabbrica "Tasca Artigiani Ceramisti", premiati a Vicenza e al Padiglione Venezia della Biennale; contemporaneamente ha eseguito opere di scultura per esterni e per edifici pubblic.
Dal 1961 ha aperto un proprio laboratorio dove ha prodotto le note maioliche in "rosso aragosta" (Premio Palladio 1962-3-4) e dove dal 1967 ha realizzato con l'ausilio della trafila una produzione di serie tra le più originali, con riconoscimenti unanimi per la qualità e l'innovazione nel campo della ceramica Biennale di Venezia, Triennale di Milano, ecc.).
Ha iniziato una precoce attività prima alla “Fratelli Tasca” e poi in un proprio atelier, che negli anni ’60 e ’70 è diventato un importante punto di incontro e di scambio di esperienze, parallelamente al lavoro di attuazione di nuove sperimentazioni didattiche all’Istituto d’Arte di Nove, dove ha insegnato per vent’anni. Il ritorno alla scultura negli anni '70 è contrassegnato dalla estrusione di opere uniche: il ciclo delle sfere e in seguito le opere in verticale, caratterizzate da una forte espressività.
Nel 1979 trasferisce le grandi trafile meccaniche ed il forno a cupola per alte temperature a Rivarotta, tra Nove e Bassano, dove inizia il decennale lavoro di restauro e ripristino della “Antica Fabbrica di Cristallina e Terrarossa”, in collaborazione con la ceramista tedesca Lee Babel, riportando all’evidenza originaria le più antiche strutture murarie, le grandi fornaci a legna. I cocci dissotterrati si sono rivelati un prezioso archivio della vasta tipologia della ceramica popolare veneta. Con una grande trafila verticale ha realizzato una serie di sculture in gres che ha esposto in mostre in Italia e in Europa.
Assieme all’utilizzo di argille da grès Tasca può così iniziare la ricerca di forme plastiche dalle dimensioni insperate: grandi frammenti, rovine, totem, sfere.
Nel 1992 ha eseguito per il Comune di Nove la "Mura Antonibon", raccontando in grandi pannelli la "storia" del paese e dei ceramisti. Nel 1996-97 ha interpretato con grandi pannelli in gres gli affreschi dei Mesi di Torre Aquila, Trento.
Nel 1998 realizza le sculture di scena per la piece di Marco Paolini BESTIARIO VENETO- L’orto, da un testo di Luigi Meneghello.
Vicenza gli ha dedicato recentemente in Basilica Palladiana una grande mostra ed un volume antologico, a cura di Nico Stringa.
Di lui hanno scritto: Flaminio Gualdoni, Luigi Meneghello, Giancarlo Bojani, Vittorio Fagone, Nico Stringa, Sergio Los, Enrico Crispolti.
“Alessio Tasca costituisce una presenza determinante della cultura artistica di Nove, ma è anche custode e tramite di preziose memorie prossime e remote. Lo studio a Rivarotta, dove lavora con assiduità e naturalezza, è nello stesso tempo un ordinato museo vivente e un laboratorio orientato verso le sperimentazioni tecniche più avanzate. La suggestione di una delle più antiche fabbriche tra Nove e Bassano, risulta oggi viva e intensa.” (V. Fagone).
Raccolto d’inverno
Il film Raccolto d'inverno è un cine-ritratto dell’artista Alessio Tasca, promosso da CNA Vicenza e realizzato dal regista Riccardo De Cal, presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 2010.
«Mani veloci, avvezze al lavoro, pestano, impastano, battono. I colpi sono ora più sordi, ora più precisi, sonori. Tutto ha inizio dalla materia: l'argilla, anzi, la "crea" come si chiama dalle nostre parti. E come in un percorso iniziatico, l'uomo, il ceramista, si reca dapprima dove tutto ha origine: le cave. Montagne d'argilla. È un luogo strano, silenzioso, dove tutto ha lo stesso colore lunare e sembra davvero un altro pianeta. Chi è questo vecchio taciturno, col viso incorniciato da bianchi boccoli in forma di fiammelle, che creano l'impressione di una testa ellenistica? Quale la sua storia di uomo, di ceramista, di artista? Il film tenta un percorso nella sua vita e nel luogo simbolico al quale ha dedicato immensi sforzi, nel quale si è insediato da lunghissimo tempo: l'antica fornace di Rivarotta. Innestandosi sulla tradizione millenaria della ceramica, egli ha avuto un'intuizione che gli ha permesso di scoprire un modo nuovo di lavorarla. Ed è attorno a questa intuizione che tutto il film si svolge, passando attraverso la fatica di creare un'altra opera, attraverso questo inverno che è sì l'inverno della vita, ma è un inverno produttivo, e il raccolto è sempre il frutto del duro lavoro, di fronte al quale quest'uomo non si è mai tirato indietro» sintetizza Riccardo De Cal.