Il cantiere della cultura
La mostra illustra in maniera analitica gli interventi previsti sull’edificio del settecentesco ospedale Sant’Agostino di Modena, chiarisce i criteri di fondo che hanno ispirato il progetto e approfondisce la parte relativa alle funzioni del futuro Polo culturale.
Comunicato stampa
Il progetto, da oltre 60 milioni di euro, porta la firma di Gae Aulenti. E’ uno degli ultimi ai quali ha lavorato l’architetto milanese e prevede la trasformazione del settecentesco ospedale Sant’Agostino di Modena in un grande Polo culturale di 23 mila metri quadrati. L’inizio dei lavori è previsto per la fine di quest’anno, l’inaugurazione nel 2017.
Al progetto Sant’Agostino e a Gae Aulenti è dedicata la mostra – “Il cantiere della cultura” – che si apre il 20 aprile nell’ex ospedale della città emiliana. La mostra, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e curata dallo studio Gae Aulenti Architetti Associati, illustra in maniera analitica gli interventi previsti sull’edificio, chiarisce i criteri di fondo che hanno ispirato il progetto e approfondisce la parte relativa alle funzioni del futuro Polo culturale. Grazie al ricco materiale iconografico e alle immagini in tre dimensioni del video realizzato appositamente per la mostra, il pubblico potrà finalmente vedere e non solo immaginare come sarà e come funzionerà quello che alcuni definiscono il “Beaubourg” di Modena.
All’interno del complesso restaurato troveranno posto il Polo Bibliotecario con la Biblioteca Estense e la Biblioteca Poletti, oggi collocate nel Palazzo dei Musei; il Polo Espositivo con gli spazi per le mostre d'arte; il Centro per la Fotografia e l'Immagine con la Scuola di Fotografia; il Centro Linguistico e per l'Internazionalizzazione dell'Università; l’auditorium da 180 posti, oltre a bar, ristoranti, negozi, abitazioni a uso foresteria e spazi aperti per manifestazioni e iniziative pubbliche.
Il progetto prevede, tra l’altro, la copertura del Gran Cortile per la realizzazione di una piazza coperta che sarà anche l’atrio del complesso e la costruzione di due torri meccanizzate, dette “Lame librarie”, dove troveranno posto gli oltre 800 mila volumi delle biblioteche Estense e Poletti. Ciascuna lama, per tutta la sua estensione (circa 7 metri sotto e 23 metri sopra il livello del terreno), ospiterà due scaffalature per l’inserimento di cassetti di diverse altezze secondo i diversi formati dei volumi. Attraverso le vetrate delle due “Lame” sarà visibile il meccanismo robotizzato del trasporto dei libri dal deposito fino alle sale di lettura.