Il caos #3 – I conflitti

Informazioni Evento

Luogo
ISOLA DI SAN SERVOLO
Isola Di san Servolo , Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
03/06/2011

ore 19.30 (su invito)

Contatti
Email: sanservolo@provincia.venezia.it
Editori
CHRISTIAN MARETTI
Artisti
Gabriele Basilico, Piero Mottola, Regina José Galindo, Fabio Mauri, Raffaella Crispino, Kaarina Kaikkonen, Tigran Khachatryan, Alejandro Vidal, Amir Yatziv
Curatori
Raffaele Gavarro
Uffici stampa
BASEDARCHITECTURE
Generi
fotografia, arte contemporanea, serata - evento, collettiva

IL CAOS è un progetto espositivo promosso dalla Società San Servolo Servizi in collaborazione con la Provincia di Venezia che si è svolto nell’arco di tre anni, con tre esposizioni che hanno di volta in volta affrontato tematiche essenziali della vita della nostra società: quella del lavoro nel 2009, la questione della migrazione nel 2010 e i conflitti, appunto quest’anno.

Comunicato stampa

Venerdì 3 giugno alle ore 19.30 LightON Party inaugurerà nell’Isola di San Servolo a Venezia la
mostra d’arte contemporanea IL CAOS_#3 i conflitti
a cura di Raffaele Gavarro.
IL CAOS è un progetto espositivo promosso dalla Società San Servolo Servizi in collaborazione con la
Provincia di Venezia che si è svolto nell’arco di tre anni, con tre esposizioni che hanno di volta in
volta affrontato tematiche essenziali della vita della nostra società: quella del lavoro nel 2009, la
questione della migrazione nel 2010 e i conflitti, appunto quest’anno.
La trilogia è dedicata a Pier Paolo Pasolini e prende il titolo dalla rubrica che il poeta tenne dal 6
agosto del 1968 al 24 gennaio del 1970 sul settimanale “Tempo” e che proseguiva il suo impegno
rappresentato dalla precedente rubrica “Dialoghi con Pasolini”, che lo scrittore e regista aveva tenuto
su “Vie Nuove”. Fu un momento complesso e fondamentale della vita di Pasolini e della società italiana.
Si era infatti aperta una crisi profonda con il nuovo sviluppo del capitalismo e con il trauma del
sessantotto e Pasolini intraprese una riflessione profonda e illuminante su quanto avveniva.
Il carattere del nostro tempo è naturalmente molto diverso, così come gli eventi che lo stanno
segnando, ciononostante molte similitudini e tensioni in qualche modo analoghe ci fanno tornare a
riflettere su quelle pagine e sui ragionamenti che Pasolini con lucidità e coraggio andava facendo.
È ormai circa un ventennio che l’arte ha modificato il proprio approccio al mondo, scegliendo di
impegnarsi nella comprensione della realtà e nella denuncia di quegli aspetti della nostra società più
complessi e contraddittori. In particolare nell’ultima decade ha spostato il proprio campo di azione
dalla dimensione estetica a quella più propriamente etica, trovando un nuovo ruolo e una nuova
funzione nel nostro complesso ambiente attuale.
La trilogia IL CAOS vuole rendere testimonianza di questo stato dell’arte, affrontando in maniera
esplicita situazioni e tematiche sociali ed etiche, attraverso il lavoro di quegli artisti che stanno
significativamente intervenendo in quest’ambito.
A rafforzare questa condizione, ma anche per mostrare le differenze con immagini di pura
documentazione o narrazione, ogni anno abbiamo presentato un docufilm, che ha avuto appunto la
doppia funzione di aprire una finestra direttamente sulla realtà, ma anche di segnare la differenza
linguistica e di senso con le opere degli artisti.
Ricordiamo i protagonisti delle precedenti tappe.
Nel 2009, nella prima tappa dedicata al tema del lavoro, gli artisti invitati sono stati:
Marco Bonafè (Palermo 1981), Gea Casolaro (Roma, 1965), Donatella Di Cicco (Napoli, 1971),
Danilo Donzelli (Napoli, 1975), Sandro Mele (Melendugno – Lecce, 1970), Alice Schivardi (Erba –
Como, 1976), Giuseppe Stampone (Clues ‐ F, 1972), Enrico Vezzi (San Miniato ‐ Pisa, 1979).
Per l’occasione è stato presentato il docufilm dal titolo “Tutti giù per aria‐ L’aereo di carta” del regista
Francesco Cordio, dedicato ai cassaintegrati dell’Alitalia.
Nel 2010, per il tema delle migrazioni, sono state esposte le opere di:
Theo Eshetu (Londra, 1958), Michael Fliri (Alto Adige, 1978), H.H. Lim (Malesia, 1954), Paolo
Meoni (Prato, 1967), Alex Mirutziu (Sibiu – Romania,1981), Ivana Spinelli (Ascoli Piceno 1972),
Driant Zeneli (Shkoder, ‐ Albania, 1983).
Al loro fianco è stato mostrato il docufilm “Il futuro sospeso” di Annamaria Gallone, girato in Marocco e
prodotto dalla Ong Progettomondo.
Quest’anno per il tema dei conflitti, sono stati invitati artisti di grande rilievo internazionale.
La lista: Gabriele Basilico (Milano, 1944), Raffaella Crispino (Napoli, 1979), Regina Josè Galindo
(Guatemala, 1974), Kaarina Kaikkonen (Iisalmi– Finlandia – 1952), Tigran Khachatryan (Yerevan –
Armenia –, 1980), Piero Mottola (Caserta, 1967), Alejandro Vidal (Palma de Mallorca, 1972), Amir
Yatziv (Karmiel – Israel‐, 1972).
Ne è nata una mostra dalle straordinarie sorprese e variazioni, che va dalle foto di Beirut di Basilico,
alle strane immagini delle spiagge di Tel Aviv della Crispino, passa dalle potenti foto della Galindo e
arriva alla spettacolare installazione dell’artista finlandese Kaikkonen, per poi continuare con
l’altrettanto suggestiva installazione sonora di Mottola. Un viaggio che continua con la violenza delle
immagini di Vidal e dell’artista armeno Khachatryan, per finire con il surreale video di una battaglia
finta (real war game) tra l’esercito nazista e quello israeliano, che ha realizzato l’artista israeliano
Yatziv.
Ci sarà poi un omaggio speciale e doppio a Fabio Mauri e attraverso di lui a Pier Paolo Pasolini. Verrà
infatti proiettato il video “Intimità di Pasolini” del 2005.
Come finestra sulla realtà, quest’anno avremo una short version dell’emozionante docufilm di Monica
Maggioni “Ward 54”, che racconta del reparto di un ospedale militare di Washington D.C. ‐ Ward 54
appunto ‐ dove vengono curati gli ex‐marine che riportano disturbi psichici al rientro dalle missioni.
Per l’occasione verrà pubblicato il terzo catalogo della trilogia, edito dalla Maretti Editore, che insieme
ai primi due renderà testimonianza dell’esperienza espositiva di “IL CAOS”.