Il Collasso dell’Utopia
“Il Collasso dell’Utopia” è il titolo della mostra d’arte contemporanea a cura di Enzo Battarra, per la XVI edizione del Festival diretto da Enzo Avitabile.
Comunicato stampa
Dal 30 agosto al 5 settembre al Belvedere di San Leucio le opere di Michele Attianese, Crescenzo Del Vecchio Berlingieri e Lello Lopez nell’esposizione a cura di Enzo Battarra, per la XVI edizione del Festival diretto da Enzo Avitabile. La preview in programma per sabato 29 agosto alle 18.
“Il Collasso dell’Utopia” è il titolo della mostra d’arte contemporanea a cura di Enzo Battarra, che presenta le opere di Michele Attianese, Crescenzo Del Vecchio Berlingieri e Lello Lopez. Tre artisti che raccontano la devastazione dell’ambiente, lanciando un grido d’allarme e stimolando lo spettatore all’impegno civile. “Un altro mondo – scrive Battarra – è possibile, un mondo che non dimentichi le sue dolenti periferie fatte di monumenti al degrado, come quelli narrati da Attianese, un mondo che riesca a sanare le cave che hanno eroso le colline, come descritte da Del Vecchio Berlingieri, e un mondo che bonifichi i residui tossici di una condizione post-industriale, come impresso nella memoria da Lopez”.
Michele Attianese presenta due lavori: “Nowhere”, un'installazione su superficie di circa 6 metri di lunghezza, formata da olii su tavola di dimensioni variabili, e la scultura “Enclosure” del 2015, composta da tre elementi in legno, cartone, nylon e olio, ognuno di 90 x 90 x 90 cm.
Si espongono sedici opere di Crescenzo Del Vecchio Berlingieri, realizzate tra il 1972 e il 1979, tutte sul tema delle cave casertane. L'artista interpreta con il suo spirito ironico il disastro ambientale, annotando su superficie frasi come “Acquerellare le cave, coprire le cave”.
Lello Lopez propone un unico lavoro su superficie di 160 x 660 cm, tratto dal progetto “The Factory”, con la proiezione del relativo video. Tutta l’installazione è una riflessione sulle difficoltà che attraversa il mondo del lavoro, sulle trasformazioni e le drastiche riconversioni che, in questo momento di crisi economica, l’industria subisce e la loro ricaduta sulla vita delle persone. Dove sorgevano diverse fabbriche è in atto un cambiamento che cancellerà inevitabilmente, oltre ai manufatti, anche i ricordi di un “mondo”, quello della fabbrica, che ha contribuito non poco alla crescita sociale e civile del nostro Paese.