Il corpo solitario
L’esposizione presenta una selezione di artisti operata da Giorgio Bonomi e Alessandra Migliorati, che con la fotografia hanno messo in pratica le modalità dell’autorappresentazione, spesso evidenziando una poetica di solitudine.
Comunicato stampa
La mostra, promossa e realizzata dal Comune di Perugia – Assessorato alla Cultura e alle Politiche Sociali in collaborazione con Sistema Museo Soc. Coop., nasce dal recente libro di Giorgio Bonomi Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea, Editore Rubbettino (2011) e s’inquadra all’interno del processo di candidatura a Capitale europea della cultura “Perugia 2019”. L’esposizione presenta una selezione di artisti operata da Giorgio Bonomi e Alessandra Migliorati, che con la fotografia hanno messo in pratica le modalità dell’autorappresentazione, spesso evidenziando una poetica di solitudine.
Rappresentazioni del proprio corpo realizzate tramite tutte le possibili forme di autoscatto: da quello vero e proprio (con il temporizzatore, con la macchina fotografica in mano, con il flessibile, con il telecomando) alla fotografia realizzata da un assistente il cui compito è meramente esecutivo. Tecniche che consentono molte definizioni: “autoritratto”, “percezione di sé”, “identità”, “allo specchio”, e molte altre, per quel concetto di “autorappresentazione” che l’artista, da sempre, ha tentato.
La mostra presenta un significativo gruppo di artisti alle prese con un modo nuovo di riflessione sulla propria identità, sul proprio corpo, sulla conoscenza di sé e sul sé come soggetto di narrazione. L'autorappresentazione è apparsa la più funzionale e la più appropriata per simili operazioni; la stessa componente narcisistica, certamente presente, assume un valore diverso se leggiamo il mito greco di Narciso non come esempio di futile vanità bensì come esemplificazione dell’operazione del conoscere, cioè il percepire l’altro da sé e comprenderlo, afferrarlo. Narciso muore nel tentativo di afferrare la sua immagine riflessa dall’acqua proprio per conoscere se stesso. Con il mito di Narciso si evidenzia che il desiderio di conoscere comporta rischi estremi, fino alla morte, come insegna anche l’altro grande mito sulla conoscenza, l’Ulisse dantesco.
È evidente che in questa odierna società, sempre più spersonalizzata e basata sull’immateriale, il percorso di riappropriazione non può che partire da se stessi e dal proprio corpo. Un altro dato interessante consiste nel fatto che tra gli artisti che usano l’autorappresentazione, sono prevalenti le donne. Per spiegare il fenomeno possiamo ricorrere a tutte le categorie indicanti le caratteristiche femminili: intimità, riservatezza, immediatezza, pudore e così via, se non le interpretiamo in modo mellifluo e se accettiamo la lezione più accreditata del femminismo che contempla non l’uguaglianza bensì l’esaltazione delle differenze di genere.
Infine, perché proprio l’autorappresentazione? Perché questa forma di espressione permette all’artista di unificare soggetto ed oggetto senza mediazioni e di fruire di una completa solitudine nell’atto creativo, evitando, a livello concettuale e metodologico, ogni interferenza esterna, positiva o negativa. Così l’autore si trova “solo” e carico di una responsabilità, etica ed estetica, maggiore e con una dose assai più ampia di rischio: sfida che in questa mostra è essenziale e alla base di risultati importanti.
GLI ARTISTI
ROYA AMINI, ALESSANDRA BALDONI, NATASCIA BECCHETTI, STEFANIA BERETTA, ISOBEL BLANK, ISABELLA BONA, GLENDA BORIANI, MARIA BRUNI, MARINA BURATTI, CASALUCE/GEIGER, MARCO CIRCHIRILLO, MIRIAM COLOGNESI, FRANCESCA DELLA TOFFOLA, LUIGI DI SARRO, FRANCO FONTANA, BENEDETTA GALLI, LUCIA GANGHERI, WERTHER GERMONDARI, TEA GIOBBIO, FRANCESCO IMPELLIZZERI, MYRIAM LAPLANTE, ALESSIO LAROCCHI, DIAMBRA MARIANI/ VALENTINA MERZI, ROSY MARTIN, LIBERA MAZZOLENI, MARIA MULAS, SIMONA PALMIERI, VIRGINIA PANICHI, STELLA PELLEGRINI, ROBERTO PISANELLI, ANDREINA POLO, ANGNESE PURGATORIO, SILVIA REICHENBACH, GIADA ROCHIRA, EDOARDO ROMAGNOLI, STEFANO SCHEDA, ALDO TAGLIAFERRO, BRIGITTE TAST, ALESSANDRA TESCIONE, MONA LISA TINA
Presso la sede della mostra si svolgeranno due eventi legati alla tematica del “corpo”:
• Into the core, performance della giovane artista MONA LISA TINA - 11 settembre, ore 19.00*;
• Lezione/Conferenza della famosa artista inglese ROSY MARTIN - 15 ottobre, ore 17.00
* Si consiglia la fruizione a un pubblico adulto
Rosy Martin
www.rosymartin.co.uk
Rosy Martin è un’artista, fotografa, terapeuta, scrittrice ed insegnante londinese (Londra 1946). Dopo la laurea in Chimica all’University College di Londra nel 1967, e gli studi artistici al Foundation Art and Design al Croydon College of Art, nel 1971 consegue una laurea di specializzazione all’Industrial Design University of Art ed un’altra nel 1982 in Design for Disability alla London Metropolitan University. Nel 1995 infine, si specializza in Assistenza Psicologica (Counselling) presso l’Institute of Education dell’University of London.
I temi che Rosy Martin ha affrontato nelle sue mostre e con i suoi articoli vanno dall’identità sessuale al processo d’invecchiamento, dalla sessualità alle differenze sociali ed includono il desiderio, la memoria, la localizzazione nello spazio, la vita nella città, la vergogna, le dinamiche familiari, il potere contrapposto all’impotenza, la salute e la malattia, il lutto, il dolore, la perdita e la riparazione.
Parte integrante del suo percorso sono i numerosi workshop di foto-terapia intensiva e conferenze sul tema che l’artista britannica ha tenuto in Università e gallerie di tutto il mondo. L’artista ha inoltre condotto laboratori in molte comunità, come ad esempio un carcere femminile, ha lavorato con vittime di abusi sessuali ed ha svolto nelle scuole progetti sull’attualissimo tema delle identità digitali.
Oltre alle sue opere, che dal 1985 sono esposte in numerose mostre in tutto il mondo, Rosy Martin vanta una vasta produzione saggistica pubblicata in diverse riviste, volumi e monografie.
Inoltre l’artista britannica è lecturer di teoria della fotografia, storia dell’arte e cultura visuale in numerose Università britanniche e svolge la professione di psicoterapeuta.
Mona Lisa Tina
www.monalisatina.it
Mona Lisa Tina è un’artista, performer e arte terapeuta, che vive e lavora a Bologna. Nata a Francavilla Fontana (BR) nel 1977, si è diplomata nel 2005 in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e si è specializzata nel 2012 in Arte Terapia presso l’Art Therapy Italiana. Dal 2011 coordina, insieme a Stefano Ferrari, docente di Psicologia dell’arte all’Università di Bologna, il Gruppo di studio Psicologia e Arte Contemporanea della IAAP (International Association for Art and Psychology).
Mona Lisa Tina pone al centro di tutte le sue riflessioni il Corpo come luogo di continui processi trasformativi psichici e fisici. Le sue performance incarnano rituali entro cui questo è coerentemente proposto come asessuato, mutante e contaminato e dove il luogo adibito all’azione è spesso modificato nelle sue coordinate spaziali. Attraverso l’esposizione del proprio corpo nudo, l’artista suggerisce di spogliarsi di tutte le sovrastrutture culturali e moraliste imposte dalla società contemporanea. Lo spazio diventa così simbolicamente un’estensione del suo corpo e il pubblico si fonde nel progetto originario e diviene parte integrante dell’opera.
Mona Lisa Tina conduce numerosi seminari e workshop incentrati sui punti fondamentali della propria ricerca artistica; le sue opere sono state presentate in mostre personali e collettive in tutta Italia.
I CURATORI
Giorgio Bonomi è nato a Roma nel 1946, vive a Perugia. Dopo un periodo di studi e scritti di filosofia politica, tra cui il libro Partito e rivoluzione in Gramsci, ed. Feltrinelli 1973, la collaborazione a “il Manifesto”, si è dedicato all’arte contemporanea come critico, curatore e saggista, fondando e dirigendo la rivista “Titolo”. Ha diretto il Centro Espositivo della Rocca Paolina di Perugia dal 1994 al 1999. È stato Direttore della Fondazione Zappettini (Chiavari e Milano) che si occupa della pittura analitica, e della Biennale di Scultura di Gubbio.
Alessandra Migliorati è nata a Perugia nel 1967. Dal 2007 è Ricercatore e Docente di Storia dell’arte contemporanea presso la Facoltà di Lettere di Perugia. Oltre all’attività di ricerca, confluita nei cataloghi di collana del patrimonio museale umbro, dal 1995 collabora alla realizzazione di mostre e ne cura personalmente. È autrice di numerosi saggi in volume, di articoli su rivista e due monografie. Attualmente sta curando la pubblicazione di un volume sulla scultura pubblica in Umbria nel secondo Novecento.
È Accademico d’onore dell’Accademia di Belle arti di Perugia, revisore scientifico della rivista dell’Università degli Studi di Macerata Il capitale culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage e membro del comitato scientifico della collana Culture Territori Linguaggi dell’Università degli Studi di Perugia.