Il gabinetto del dottor Caligari
La serata vede la sonorizzazione del film muto realizzata dal vivo da Roberto Paci Dalò (clarinetto basso) e Paolo Tarsi (organo hammond).
Comunicato stampa
“Il gabinetto del dottor Caligari” ai Mercoledì d’essai del Cinema Gabbiano
Il 29 ottobre le musiche di 100 compositori riuniti contro la crisi faranno rivivere il film muto di Wiene
È il 1920. "Il gabinetto del dottor Caligari" rappresenta il capolavoro assoluto del cinema Espressionista, il progenitore per eccellenza del genere fantasy ed horror, l'editio princeps di futuri capolavori firmati dalla penna di altri due grandi protagonisti del cinema espressionista, F.W. Murnau ("Nosferatu", 1922) e Fritz Lang ("Metropolis", 1926).
Il film, diretto dall'esordiente Robert Wiene e sceneggiato dal duo Mayer/Janowitz, inscena una parabola gotica e fantastica incentrata sul potere oscuro dell'ipnotismo. Ambiziosa e avanguardistica, la pellicola – accolta con grande entusiasmo nelle sale dell’epoca – è stata realizzata in studio con fondali dipinti in assenza di prospettiva. E uno dei segreti principali de "Il gabinetto del dottor Caligari", proiettato il prossimo mercoledì 29 ottobre al Cinema Gabbiano di Senigallia (ore 21:15), è costituito proprio dalla scenografia ad opera degli artisti espressionisti Herman Warm, Walter Reimann e Walter Rorhig, mentre il protagonista, il Dottor Caligari, altri non è che il Dottor Giuseppe Calligaris, scienziato italiano ancora vivo in quel periodo che si dedicava ad esperimenti di ipnosi e di trasmissione del pensiero all'epoca ritenuti poco ortodossi.
La serata, promossa dal Cinema Gabbiano di Senigallia in collaborazione con l’associazione culturale “Alis non tarsis” e con il Patrocinio del Comune di Senigallia, vede la sonorizzazione del film muto realizzata dal vivo da Roberto Paci Dalò (clarinetto basso) e Paolo Tarsi (organo hammond). Ricollegandosi al periodo in cui il film è stato concepito, quando il popolo tedesco ritrovò nel fermento culturale un motivo per risollevarsi e rinascere dopo la sconfitta della Grande Guerra, per realizzare la colonna sonora i due musicisti hanno raccolto e rielaborato le musiche di 100 compositori – affiancandole alle loro opere originali – per opporsi, anche se solo simbolicamente, a una crisi che oggi, prima ancora di essere economica, è politica e culturale.
Roberto Paci Dalò ha composto, improvvisato ed eseguito musiche nei principali teatri, festival, musei in Europa, Cina, Giappone, Russia, Israele, Medio Oriente, Africa, Canada, USA, Messico, America Latina collaborando con una moltitudine di artisti. Dopo aver assistito a un suo concerto a New York, John Cage ha scritto: “in two worlDs Roberto / the one of nAture and the other / the musicaL / One.
Paolo Tarsi ha composto musiche per mostre di Cotani, Giacomelli, Warhol, collabora con artisti quali Marco Tirelli e Tullio Pericoli; nel 2012 partecipa a una perfomance di “Pendulum Music” di Steve Reich al MAXXI di Roma. Specializzatosi nella composizione di colonne sonore per il cinema con il Premio Oscar Luis Bacalov, suoi lavori sono stati presentati alla filmArche di Berlino. Attualmente collabora con il chitarrista Paolo Tofani nel progetto AREA Open Project.