Il gioco cavalleresco nella Bologna del Seicento
Il Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna ha la fortuna di custodire una raccolta di ben 114 disegni per cimieri piumati e barde da cavallo riconducibili a quelle manifestazioni, un variegato e colorato repertorio certo utilizzato nel corso dei giochi-rappresentazioni che si svolgevano in città, in piazza Maggiore, nella piazza dello Studio (attuale piazza Galvani) o nel salone del Podestà.
Comunicato stampa
Dal 6 febbraio al 31 marzo 2019 in Pinacoteca sarà possibile visitare la mostra Il gioco cavalleresco nella Bologna del Seicento, organizzata dal Polo Museale Emilia Romagna-Pinacoteca Nazionale di Bologna e curata da Mario Scalini e Elena Rossoni.
Eredi della cultura cavalleresca medioevale, giochi e i tornei conobbero una grande diffusione nelle corti italiane rinascimentali, inclusa la città di Bologna che, pur non essendo parte di uno stato dinastico, era tuttavia la seconda sede della Stato della Chiesa. Di quel meraviglioso mondo, spesso fantasmagorico in epoca barocca, ci sono rimasti documenti e testimonianze scritte ma spesso poche occorrenze visive che ci possano fare penetrare quell'universo fatto di apparati effimeri, costumi, scenografie, musiche, effetti speciali, di cui partecipavano, sfidandosi per lustro della città i gentiluomini delle famiglie più in vista.
Il Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna ha la fortuna di custodire una raccolta di ben 114 disegni per cimieri piumati e barde da cavallo riconducibili a quelle manifestazioni, un variegato e colorato repertorio certo utilizzato nel corso dei giochi-rappresentazioni che si svolgevano in città, in piazza Maggiore, nella piazza dello Studio (attuale piazza Galvani) o nel salone del Podestà. Tra le giostre del Seicento magnifiche furono quelle che si svolsero nel febbraio e nel marzo 1628, la cui memoria è stata affidata alla pubblicazione di due volumetti, la Montagna fulminata e l'Amore prigioniero in Delo, quest'ultimo illustrato con incisioni di cui la Pinacoteca conserva esemplari.
A corredo di questo fondo vengono esposti anche due elmi suntuosi e un busto per giostra del secolo XVI conservati al Museo Nazionale di Ravenna, nonché due grandi tele provenienti dal Conservatorio del Baraccano raffiguranti la Giostra di barriera a piedi e la Giostra di campo aperto a cavallo riferite al pittore, allievo dei Carracci, Francesco Brizio.
All'esposizione saranno collegate una conferenza, tenuta dai curatori della mostra, il 14 febbraio alle ore 17,00 in aula Gnudi, e visite guidate le cui date verranno comunicate nel sito on line della Pinacoteca.