Il gioco serio dell’arte – Spike Lee
Finazzer Flory incontra Spike Lee a Palazzo Barberini a Roma nell’ambito di Il gioco serio dell’arte.
Comunicato stampa
Che cos’è “Il Gioco Serio Dell’Arte”? Riprendendo le parole di Massimiliano Finazzer Flory, la domanda contiene già in sé la risposta: è un’interrogazione, intesa come indagine sulla relazione misteriosa tra Arte e Uomo: “E’ il tradurre in parole, è il prodigioso stare insieme delle persone e delle cose, magistralmente rappresentato nell’opera d’arte”, dice Finazzer. Ecco dunque una rassegna culturale incentrata sull’incontro/dialogo/confronto coi talenti e le intelligenze essenziali, in relazione al tema prescelto per ciascuna edizione della manifestazione. La parola come momento artistico del vivere. La conversazione come scintilla della percezione, provocazione intellettuale, estetica e storica.
Il Gioco serio dell’Arte nasce nel 2006, promosso da Il Gioco del Lotto e ideato e condotto da Massimiliano Finazzer Flory, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico per il Polo Museale della Città di Roma. Quest’anno la manifestazione giunge alla IX edizione, costituendo ormai un imperdibile appuntamento coi protagonisti della cultura contemporanea, l’elenco di personaggi di valore assoluto che ne hanno valorizzato le precedenti stagioni e che si allunga un’edizione dopo l’altra.
Anche quest’anno la rassegna sarà ospitata dal Palazzo Barberini di Roma, presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica - nel grande Salone di cui Pietro da Cortona ha affrescato la volta col Trionfo della Divina Provvidenza - sviluppando già nell’ambientazione la sua rete d’implicazioni storiche, filosofiche, teatrali, cinematografiche. Ogni incontro sarà accompagnato da un pendant visuale, con proiezione d’immagini cinematografiche e pittoriche e letture teatrali connesse all’oggetto di riflessione dell’appuntamento.
Il tema della IX edizione del Gioco Serio dell’Arte è: “Biografie”, biografie di personalità eccezionali e di uomini normali, storie di popoli. E l’evento d’apertura della manifestazione, in scena il 10 dicembre p.v., è l’incontro di Finazzer Flory col regista statunitense Spike Lee, incentrato sul concetto di Agonismo. Quanto conta l’agonismo nella nostra vita? Quale relazione esiste tra l’arte e l’agonismo? L’arte si è ispirata ed è stata motivata dall’agonismo?
Spike Lee è il regista più importante ed apprezzato nella storia del cinema afroamericano. Grazie alla sua produzione (Da “Fa la Cosa Giusta” a “When The Levees Broke” il documentario definitivo sull’uragano Katrina), i temi, le rivendicazioni sociali e alcuni decisivi risvolti culturali dei neri d’America, sono stati conosciuti in tutto il mondo. Finazzer Flory ha incontrato Lee a New York City, in occasione d’un incontro di pallacanestro, sport del quale entrambi sono appassionati. Per Finazzer è stata subito lampante l’opportunità di ospitare Lee a Roma, per confrontarsi sui temi della biografia (il regista ha diretto nel ’92 quella cinematografica di “Malcolm X”) e dell’agonismo, approdando infine a parlare del ruolo del cinema nelle sfide per i diritti civili, che costituiscono il valore essenziale dell’opera di Lee.
Negli ultimi anni il percorso registico di Spike Lee l’ha portato ripetutamente a occuparsi di sport – di pallacanestro professionistica in particolare – e dei suoi protagonisti, riflettendo sul significato e il valore proprio di fattori come l’agonismo, nella corsa alla celebrità e ai risultati. Nel 2009 Lee ha diretto “Kobe Doin’ Work”, film-verità girato seguendo per un solo giorno (utilizzando 30 telecamere) la vita di Kobe Bryant, il più famoso giocatore dell’NBA, esplorandone l’etica del lavoro e la mentalità maniacale che ne fanno appunto il più grande agonista di questo sport. Poche settimane fa, Lee ha invece presentato sui teleschermi Usa il suo nuovo documentario dedicato alla “Triangle Offense”, lo schema di gioco alla base dei trionfi del coach più vincente del basket Usa: Phil Jackson, guru del rapporto tra sport e successo – di nuovo, transitando attraverso una raffinata interpretazione del concetto d’agonismo.
La IX edizione de “Il Gioco Serio Dell’Arte” proseguirà con gli incontri di Massimiliano Finazzer Flory con Paolo Virzì (gennaio 2015) e Philippe Daverio (febbraio 2015). Per concludersi infine nel mese di maggio, con lo spettacolo teatrale “Essere Leonardo da Vinci”, diretto e interpretato da Finazzer Flory, una biografia di Leonardo in lingua rinascimentale, che ripercorre gli avvenimenti della sua vita e i temi della sua arte e della sua poetica, affiancata dall’intervista impossibile a Leonardo, con il critico Claudio Strinati nel ruolo dell’intervistatore.