Il Laboratorio delle Metamorfosi
Mutazioni e trasformazioni – concrete o astratte, reali o interiori – fanno da perno attorno al quale si articola la mostra degli artisti Gagliardi e Mengoni.
Comunicato stampa
Mutazioni e trasformazioni – concrete o astratte, reali o interiori – fanno da perno attorno al quale si articola la mostra degli artisti Gagliardi e Mengoni. La “metamorfosi”, archetipo di ogni cultura, è infatti intrinseca al procedere poetico degli artisti in reciproco dialogo, nel trasformare la visione femminile di lei in quella maschile di lui, mentre si interrogano sul senso del fare e dell’essere nel mondo. Materie che si fanno così gesti, sincretismi che travalicano i canoni delle tecniche (carta, chine, bronzi, cere, stoffe, metalli), che trasformano il senso comune dell’oggetto nel suo opposto o in un altro ancora, oltre l’apparenza o il senso comune. Pizzi, ricami leggeri di generazioni al femminile si trasformano, nell’opera della Gagliardi, in scudo metallico: segno “totemico” che si fa paradigma per la difesa della donna dalla società, dove forze e debolezze, seduzioni e difese giocano la metamorfosi di una vita per tentativi. Le stesse interrelazioni sottese al lavoro di Luca Mengoni, lette però sul filo della semantica, laddove il Cane nero (2013), apparentemente docile ma forse cattivo, si trasforma nel genere vegetale della Rosa canina, in un gioco non solo lessicale, ma anche intrinseco alla materia, sempre in fieri per sua necessità.
La peculiarità di questo gemellaggio si concretizza, da un lato nella condivisione della stessa mostra, presentata contemporaneamente al Museo di Ascona e al Museo Tornielli di Ameno (dal 5 luglio nell’ambito del festival Studi Aperti) e, dall’altro, nell’acquisizione della stessa serie di opere (incisioni e fusioni), come occasione di crescita e di valorizzazione di giovani artisti.
Francesca Gagliardi (Novara, 1972) si diploma in illustrazione all’Istituto Europeo di Design di Milano nel 1993, e nel 2000 in decorazione all’Accademia di Belle Arti di Brera. Approfondisce la tecnica dell’incisione presso l’Accademia di Gent (Belgio) e frequenta la Universidad Complutense di Madrid (Spagna). Per tre anni lavora nel laboratorio di incisione Atelier Quattordici-Grafica Upiglio di Milano e nel contempo è assistente personale dell’artista Sandro Martini. Tra le mostre personali sono da segnalare Lapizlabioli, Palazzina Ciani, Lugano (2009); Blues de mon rouge à lèvres, Galleria Alexandre Mottier, Ginevra (2007);
Je m’oublie oublie-moi, Galleria 41 artecontemporanea, Torino (2007); Personale, Libreria Les Argonautes, Parigi (2006); Abito su misura, Arte ed Altro, Gattinara (2005); Ordine disOrdine, Villa Soranzo, Varallo Pombia (2003); Dentro l’Armadio, Galleria d’Arte Derbylius, Milano (1999). Partecipa anche a svariate mostre collettive, in Italia, in Svizzera e in altri paesi.
Luca Mengoni (Bellinzona, 1972) si diploma nel 1994 all’Accademia di Belle Arti di Como, e all’Ecole supérieure d’art visuel di Ginevra nel 1999.
Un’attenzione particolare per la stampa d’arte lo porta a pubblicare negli anni cartelle d’arte e libri con autori quali Franco Beltrametti, Alda Merini, Fabio Pusterla, Edoardo Sanguineti, Michel Butor, Arturo Schwarz, Federico Hindermann tra gli altri. Espone regolarmente in Musei e istituzioni (Stelle
di passaggio, Cosa Mentale, Belleville Université Paris-est, Paris-F, 2012; Precipizi dell’aria, Limonaia di Villa Saroli, Museo d’Arte, Lugano, 2011; Impression, Kunsthaus, Grenchen, 2011 (collettiva); Figure della Protezione, a cura di Bianca Tosatti, Castello dei Pio, Carpi-I, 2010 (collettiva); La circolazione della linfa, Museo Cantonale d’Arte, Lugano, 2006; V.i.t.r.i.o.l., Centro Culturale Svizzero, Milano, 2000; Labirinto, Forum d’Art Contemporain, Sierre, 1998; Autoregards, Mapra, Lyon-F, 1998), come pure in gallerie (Verde acerbo, Michele Balmelli Gallery, Lugano, 2010; Annuvolamenti, Galleria Balmelli, Bellinzona, 2008; Sphinx, Galerie Mottier, Genève, 2007; Il giardino del melograno, Galerie Mottier, Genève, 2001; Volo, Galerie Niu d’Art, Lausanne, 1998).