Il Museo della Moda di Palazzo Morando

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO MORANDO - COSTUME MODA IMMAGINE
Via Sant'andrea 6, Milano,
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

30 marzo, 2 e 30 maggio 2017

Vernissage
30/03/2017

ore 12.30

Curatori
Ilaria De Palma, Chiara Buss, Alessandra Mottola Molfino, Francesco Pertegato
Generi
incontro - conferenza

Tre conferenze con visite guidate alle mostre in corso a Palazzo Morando per raccontare le Collezioni civiche di Moda e Costume.

Comunicato stampa

Palazzo Morando | Costume Moda Immagine ospita la quarta edizione di “Grazietta Butazzi Lectures”, incontri dedicati alla storia della moda e del costume avviati nel 2014, che rendono omaggio al lavoro di catalogazione di abiti e accessori appartenenti alle Civiche Raccolte Storiche condotti dagli anni Settanta dalla stessa Butazzi.

Curato da Chiara Buss, Ilaria De Palma, Alessandra Mottola Molfino e Francesco Pertegato, il ciclo di quest’anno “IL MUSEO DELLA MODA DI PALAZZO MORANDO. Collezioni e donazioni”, comprende tre conferenze aperte al pubblico – 30 marzo, 2 e 30 maggio 2017 – che illustrano il ricco patrimonio civico di capi di abbigliamento e accessori conservato a Palazzo Morando ed eccezionalmente esposto nelle mostre in corso: “Manolo Blahnik. The Art of Shoes” (fino al 9 aprile) e “Ricami di Luce. Paillettes e lustrini nella moda di Palazzo Morando 1770-2004” con l’installazione “Rosa Genoni. Creazioni brillanti in prima assoluta” (fino al 2 luglio).

Dalle scarpe cinquecentesche alle creazioni contemporanee, passando per preziosi tessuti, magete, lustrini e paillettes tra Settecento e XXI secolo, con un focus finale sulla moda “Made in Italy” di Rosa Genoni, le conferenze indagano alcuni aspetti della creatività e della produzione di accessori e abbigliamento in un dialogo ininterrotto tra storia, società e innovazione.

CALENDARIO CONFERENZE
ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

30 marzo 2017, ore 12.30*
IL TACCO. Da simbolo di status virile a strumento di seduzione femminile. Da Saha Abbas a Manolo Blahnik
di Chiara Buss, storica del tessuto e del costume
Calzature con tacco medio-alto compaiono in reperti dell’arte centro-asiatica almeno a partire dal X secolo a.C., sempre indossate da uomini a cavallo; questa tipologia di calzatura si diffonde in tutte le aree del Medio Oriente e dell’Europa orientale, ma viene accettata in Europa occidentale solo alla fine del XVI secolo, grazie ai rapporti politici e culturali intrecciati con l’Impero persiano. Il tacco alto rimane prerogativa esclusiva dell’abbigliamento maschile per tutto il Seicento, periodo in cui è rigorosamente vietato alle donne, alle quali è invece riservata la calzatura su piattaforma (zeppa). Dal 1720 circa il tacco scompare dalle calzature maschili dove ricomparirà ciclicamente nella moda e costantemente in campi specifici delle professioni; contemporaneamente entra con prepotenza nella calzatura femminile, per rimanervi – anch’esso a fasi alterne e con notevoli sviluppi formali – sino ai giorni nostri.

2 maggio 2017, ore 12.30*
NON È TUTTO ORO QUEL CHE LUCCICA. Dal metallo al vinile alle squame di pesce
di Gian Luca Bovenzi, storico del costume, e Barbara De Dominicis, restauratrice storica del costume
Dal Medioevo è attestato l’uso di impreziosire gli abiti con applicazioni metalliche, probabilmente prima delle vere e proprio monete e successivamente dei dischetti in materiali più o meno nobili che, nelle forme e nella brillantezza, le dovevano evocare. Nel corso dei secoli, ciò che interessa non è tanto l’intrinseca preziosità delle paillettes, ma la loro capacità di riflettere la luce e le loro valenze ornamentali e decorative, come attestano numerosi abiti della collezione di Palazzo Morando, attraverso i quali ricostruire l’evoluzione delle paillettes dal Settecento sino ai nostri giorni, passando dall’argento o dal platino al PVC.

30 maggio 2017, ore 12.30*
ROSA GENONI. La forza di essere donna
di Elisabetta Invernici, giornalista di moda e costume, e Raffaella Podreider, nipote biografa e Presidente “Associazione Amici di Rosa Genoni”
A partire dall’affermazione: “Though the sex to which I belong is considered weak, you will nevertheless find me a rock that bends to no wind” di Elisabetta I, Raffaella Podreider intervistata da Elisabetta Invernici ripercorrerà la vita e l’arte della stilista Rosa Genoni (Tirano, 1867 – Varese, 1954), accompagnata da una galleria di immagini storico-biografiche. Si porrà l’accento sul fenomeno delle “donne protagoniste” dei primi decenni del ‘900 (Madeleine Vionnet, Jeanne Lanvin, Elsa Schiaparelli, Coco Chanel) sottolineando l’energia creativa che ha fatto di Rosa Genoni la fondatrice del Made in Italy.

*Seguirà visita guidata alle mostre in corso, previa prenotazione, per un massimo di 25 partecipanti.
L’accesso alla mostra “Manolo Blahnik. The Art of Shoes” (30 marzo) è con biglietto d’ingresso.
INFO E PRENOTAZIONI: [email protected]