Il permanere del segno

Informazioni Evento

Luogo
KYRO ART GALLERY
via P.E. Barsanti 29 , Pietrasanta , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
04/06/2022

ore 18

Generi
arte contemporanea, collettiva

mostra collettiva “Il permanere del segno” che riunisce in dialogo e confronto le opere di tre artisti della galleria.

Comunicato stampa

Sabato 4 giugno, alle ore 18.00, a Pietrasanta (LU), KYRO ART GALLERY presenta la
mostra collettiva “Il permanere del segno” che riunisce in dialogo e confronto le opere di tre
artisti della galleria: Daniele Accossato, Ilaria Gasparroni e Raffaele Rossi.
La mostra vuole indagare, in una prima occasione congiunta per questi tre artisti, i loro
linguaggi che, evidentemente differenti per ricerca, si distinguono anche per esperienze e
poetiche. Nonostante questa singolarità di approccio e di pensiero, le creazioni di questi tre
artisti sanno individuare, però, connessioni attraverso possibili elementi di avvicinamento e
richiamo evocativo. Tra pittura e scultura il segno della trasfigurazione dell’immagine resta,
di fatto, il punto chiave per una lettura corale delle loro opere. La “figura”, reale o
rappresentata, è il gradiente di senso che diventa spunto narrativo per apprezzarne la forza
come presenza circoscritta e velata, come trasfigurazione evocativa o come atmosfera
immaginativa.
Daniele Accossato presenta opere in cui la scultura vive di perenne spaesamento: incastrata
in casse da spedizione (che fanno parte dell’opera stessa) oppure velata e coperta da
fasciature e imballaggi (che sono integrate nella materia stessa della scultura) ineliminabili
questa non riesce a lasciare vivere appieno una bellezza che, non liberata e mostrata, rimane
sempre potenziale.
La ricerca di Ilaria Gasparroni, approfondita da KYRO ART GALLERY in una recente
mostra personale, lascia vivere la leggerezza del marmo, trasfigurandone la consueta e
retorica resa monumentale con opere in cui levità e

Mutazione consentono alla pietra di assecondare le ipotesi del altre suggestioni narrative. Il
marmo muta il suo statuto e incontra la fisicità di altre sostanze e materie nelle quali finisce
per mimetizzarsi.
Raffaele Rossi propone una pittura più tradizionalmente intesa nel cui campo, però, si
aprono profondità, spazialità e ambientazioni suggestive che conducono ad altri spazi della
memoria. Le diverse consistente del disegno condono il colore a mutare un timbro più
scritturale con uno più atmosferico e rarefatto.
L’elemento segnico, che marca i contorni delle cose ed esplicita le singole significazioni,
alimenta uno sguardo che prova a riunire orizzonti poetici in un unico universo sensibile,
dove gli equilibri diversi sanno, seppur a distanza, ricongiungersi e accorciare le distanze
delle proprie posizioni individuali. Il sentiero di una comprensione più ampia si attua
seguendo le piste che queste opere tracciano provando a scoprirsi reciprocamente quegli
indizi utili per definizione complessiva.
La permanenza del “segno” è la puntuale verifica di una calligrafia della materia e del
colore che in ciascuno legge come mezzo per trascendere il contenuto limitato
dell’immagine-oggetto in favore di uno spostamento di senso che contempla altri e diversi
territori di indagine.