Il piacere dell’occhio
Mostra Il piacere dell’occhio. Sguradi da una collezione privata.
Comunicato stampa
Si incontrano e si guardano, si richiamano e si trascinano una dentro l’altra, si fecondano e si moltiplicano, e amandosi germogliano, e ogni nuova foglia ne porta un’altra, e non esiste stagione per il riposo della terra, ma è sempre una semina, una crescita, un raccolto. Crescono così gli alberi e crescono così le collezioni. E sono le più belle, le più fertili. Non collezioni di vanità e di pezzi unici, indifferenti uno all’altro, ma raccolta di frammenti infiniti, discorso grande, contagio bellissimo. Se dovessimo trovare il termine di paragone per questa collezione di fotografie dalle mille sfaccettature e dai mille richiami, ma precisa nel criterio di scelta – una curiosità coltissima e ossessiva – potremmo indicare semplicemente la vita. Le collezioni più autentiche sono sempre autobiografiche. Ma questa lo è più di altre, perché la fotografia accompagna la quotidianità come i vertici dell’esistenza, è naturalmente unica e moltitudine, è richiamo tra infinite sollecitazioni della cultura e intuizione originale.
E’ successo e succede ogni giorno nella vita di questo straordinario collezionista, che un’immagine, un nome, un ricordo si affaccino alla memoria e subito attivino la mappa delle corrispondenze. Magari è un fauno di Wilhelm von Gloeden sullo sfondo di Taormina e subito dopo è la ragazza cervo delle isole Faroe. Magari è una scultura del Museo Archeologico di Napoli e un attimo dopo è Joseph Beuys nell’antro della Sibilla cumana. Magari è l’eleganza in nero di Marlene Dietrich, nello studio di Horst P. Horst, e accanto è Louise Bourgeois, stesso vestito colore della notte, stesso sguardo potente. Magari ancora è Picasso e Andy Warhol, i più grandi inventori e moltiplicatori di immagini del ‘900, e compagni di viaggio sono Henri Cartier Bresson a Mosca, e Mario Caio Garrubba a Ulan Bator. Magari è l’energia vulcanica di Lucio Amelio, protagonista dell’arte contemporanea internazionale in Italia, e con lui i suoi artisti e i fotografi che li hanno ritratti. Magari, infine, la splendida collezione di MB è un’enciclopedia. Un’enciclopedia di sé. Due inziali, semplicemente, per dire Michele Bonuomo racconta la sua passione e la sua storia.
Formec Biffi
“Tradizione, gusto, innovazione e ricerca della qualità”, questo è il leitmotiv della storia dell’azienda che da sempre coniuga l’esigenza della massima qualità in tutte le fasi della produzione, con l’esigenza di mangiare sano. Anticipando uno stile di vita e di consumo che avrebbe avuto riscontro negli anni successivi, Formec Biffi, grazie al lavoro dei sette ricercatori presenti nel laboratorio di ricerca e sviluppo dell’azienda, ha infatti sposato oltre 20 anni fa, la filosofia del mangiare biologico.
Formec si afferma alla fine degli anni ’60 nella GDO grazie alla produzione per conto delle più importanti insegne nazionali ed internazionali di salse, sughi per pasta, salse vegetali, prodotti biologici e light ed è leader nel proprio settore.
Nel 1984 rileva lo storico marchio Biffi di Milano, simbolo prestigioso della tradizione gastronomica milanese. Nello stesso periodo il nome dell’azienda diventa Formec Biffi e grazie all’intuizione vincente del suo fondatore, Pietro Casella, di scommettere sull'evoluzione del mercato viene lanciata una linea di nuovi prodotti “ di alta gamma” sia a lunga conservazione che freschi, nel dolce e nella gastronomia.
Tutti i prodotti sono senza glutine, OGM-free, a filiera controllata e corrispondono ad una idea di consumo consapevole che guarda alle future generazioni cominciando proprio dalla tavola.
Ancora oggi la vocazione all'innovazione continua ad ispirare l'attività dell'azienda, che lavora per anticipare le esigenze del mercato.
Galleria Biffi Arte
Nel 2009, Pietro Casella inaugura a Piacenza lo spazio Biffi Arte, una galleria d’arte contemporanea ed al tempo stesso laboratorio per la sperimentazione di diversi linguaggi espressivi per artisti affermati ed emergenti, nata con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il marchio Biffi, con creatività.