Il Quirinale. Dall’Unita’ d’Italia ai nostri giorni
La mostra intende illustrare il patrimonio artistico, la politica di costante acquisizione di opere d’arte da parte dei sovrani di casa Savoia, e il successivo impegno dei Presidenti della Repubblica volto allo studio, al restauro, alla scoperta, alla gestione degli edifici, dei giardini e dei tesori d’arte custoditi nel Palazzo: libri, quadri, livree, documenti di archivio e ritagli stampa, fotografie, registrazioni sonore e riprese cinematografiche e televisive.
Comunicato stampa
La “Casa degli Italiani” si racconta. Ci sarà un contributo specifico della Presidenza della Repubblica alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia: dal 30 novembre 2011 al 17 marzo 2012, il Palazzo del Quirinale – tra il Cortile d’Onore e le sale del Piano Nobile – ospiterà la mostra “Il Quirinale. Dall’Unità d’Italia ai nostri giorni”.
Promossa dal Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica Italiana e organizzata in collaborazione con l’Associazione Civita, la mostra è curata da Paola Carucci e Louis Godart con l’allestimento del maestro Luca Ronconi.
Il 150° anniversario dell’Unificazione nazionale ha rappresentato l’occasione per un approfondimento storiografico e una riflessione sulle vicende storico-politiche e istituzionali che hanno segnato l’evoluzione dello Stato italiano.
Il Palazzo del Quirinale costituisce l’espressione simbolica di un percorso complesso, che ha posto l’Unità nazionale di fronte a prove durissime e a momenti di grave crisi, ma anche a significativi momenti di consolidamento dello Stato: edificato dai papi nel 1583, è diventato nel 1870 residenza dei sovrani d’Italia e dal 1 gennaio 1948 è sede della Presidenza della Repubblica.
Il filo conduttore della mostra è costituito dalla funzione di rappresentanza dell’Unità nazionale che lo Statuto Albertino prima e soprattutto la Costituzione poi hanno conferito al Capo dello Stato, e dal modo in cui tale funzione è stata interpretata e attuata dalle diverse personalità che hanno ricoperto la più alta carica istituzionale della nazione.
La mostra intende, da una parte, illustrare il patrimonio artistico, la politica di costante acquisizione di opere d’arte da parte dei sovrani di casa Savoia, e il successivo impegno dei Presidenti della Repubblica volto allo studio, al restauro, alla scoperta, alla gestione degli edifici, dei giardini e dei tesori d’arte custoditi nel Palazzo. Dall’altra, sotto il profilo storico-istituzionale, la riflessione parte dal ruolo svolto dai Savoia (e dalle consorti dei sovrani, in particolare dalla regina Margherita alla quale sarà successivamente dedicata un’apposita sezione relativa alla sua Biblioteca conservata presso il Quirinale) per poi approfondire l’attività dei Presidenti della Repubblica.
Verranno, dunque, presentati materiali e opere del Quirinale – quadri, libri e oggetti d’arte –, documenti di archivio e quotidiani, con largo uso di fotografie, registrazioni sonore e riprese cinematografiche e televisive.
La mostra darà ampio spazio al ruolo di “rappresentanza dell’Unità nazionale”, scolpito nell’articolo 87 della Costituzione, assolta sul piano internazionale dalle visite all’estero e dagli incontri con i Capi di Stato esteri; mentre il rapporto con la società emergerà anche dai viaggi in Italia, dalle udienze e dalle cerimonie presso il Quirinale.
La mostra, pensata per un pubblico vasto e rivolta in particolare ai giovani e al mondo della scuola, si avvale non solo delle fonti documentali conservate presso il Palazzo del Quirinale, ma anche di materiale iconografico e documenti provenienti dall’Archivio Centrale dello Stato, l’Istituto Luce, le Teche Rai e altri archivi, musei e istituzioni.
La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Unità tecnica di Missione per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, della Regione Lazio, di Roma Capitale e della Provincia di Roma; con il sostegno di GSE Gestore Servizi Energetici, Enel, ENI, Fondazione Roma-Arte-Musei, BNL Gruppo BNP Paribas.