Il Racconto della Montagna nella pittura tra Ottocento e Novecento
Un percorso inedito tra le meravigliose Dolomiti, raccontando la fascinazione esplosa tra Ottocento e Novecento per la montagna.
Comunicato stampa
"grandi cattedrali della terra, con i loro cancelli di roccia,
pavimenti di nuvole, cori di torrenti e pietre,
altari di neve e volte di porpora
attraversate da una seminagione di stelle"
John Ruskin
L'esposizione, allestita al Palazzo Sarcinelli di Conegliano fino all'8 dicembre 2020, avrebbe dovuto essere visitabile dal 6 marzo al 5 luglio, ma, nell'attuale situazione di emergenza sanitaria, non ha potuto aprire i battenti finora. Si tratta, dunque, di un'assoluta novità nel panorama culturale veneto e italiano. Per festeggiare insieme l'apertura, venerdì 12 giugno l'ingresso sarà gratuito per tutti (orario 11>19) e alle 12.30 è prevista una visita guidata gratuita per il pubblico con i curatori, fino a esaurimento posti disponibili (senza bisogno di prenotazione).
La scoperta (e la riscoperta) dei nostri luoghi ora più che mai è un invito a ripartire insieme dalla bellezza e dalla cura per il nostro patrimonio. L'incredibile rassegna "Il racconto della montagna nella pittura tra Ottocento e Novecento" offre un percorso inedito tra le meravigliose Dolomiti, raccontando la fascinazione esplosa tra Ottocento e Novecento per la montagna, come mostrano le prime scalate di alpinisti ed alpiniste, gli interessi della pittura, della pubblicistica, della cartografia, la costituzione dei primi club alpini, nonché volumi e studi ancora oggi poco noti.
Accanto alle tele di Ciardi, Compton, Flumiani, Pellis, Salviati, Sartorelli, la rassegna presenta anche curiosità e approfondimenti storico-sociali perlopiù inediti. Dal focus sulla trevigiana Irene Pigatti, tra le prime alpiniste donne delle Dolomiti, al ritratto di Giuseppe Mazzotti, instancabile promotore della qualità del turismo trevigiano e della scoperta della montagna, dai primi turisti (inglesi) delle Dolomiti con il libro The Dolomite Mountains al testo, vero e proprio viaggio tra le bellezze italiane, Il Bel Paese di Antonio Stoppani, fino ai preziosi taccuini illustrati dell’artista alpinista triestino Napoleone Cozzi. Non mancano i meravigliosi manifesti della Collezione Salce.
L’accattivante allestimento permetterà di far rivivere la passione e l’emozione delle straordinarie imprese alpinistiche e l’atmosfera del tempo.
Informazioni
L'accesso alla mostra è contingentato, nel rispetto delle attuali norme sulla sicurezza, con alcune prescrizioni, quali l'uso della mascherina, la distanza di sicurezza di almeno 1 metro, l'obbligo di igienizzarsi le mani all'ingresso e all'interno delle sale espositive, grazie ai dispenser igienizzanti posti in più punti del Palazzo. Attraverso il contributo del personale e l'opportuna segnaletica i visitatori avranno tutte le informazioni necessarie al rispetto delle regole di comportamento descritte.