Il sacro svelato
La mostra, che ospita opere di artisti nazionali ed internazionali, analizza il valore assunto nell’epoca contemporanea dalle nuove accezioni visive della religiosità, dalla spiritualità al consumismo, dalla ricerca dell’assoluto e dell’infinito fino al kitsch.
Comunicato stampa
Tamer Abdelaaty, Norbert Attard, Sound Barrier, Roberta Basile, Gerardo Di Fiore, Di Guida & Vargas, Yasser Gaessa, Ashish Gosh, Carlo Hermann, Mario Laporta, Pietro Lista, Laura Niola, Max Papeschi, Gloria Pastore, Pier Giuseppe Pesce, Ivan Piano, Martin Reiter, Giorgio Scotti, Paula Sunday & Alfredo Maddaluno.
Il museo CAM presenta “Il sacro svelato - Iconografia contemporanea" a cura di Antonio Manfredi, dal 9 maggio, alle ore 19.00, al 9 luglio 2014.
La mostra, che ospita opere di artisti nazionali ed internazionali, analizza il valore assunto nell'epoca contemporanea dalle nuove accezioni visive della religiosità, dalla spiritualità al consumismo, dalla ricerca dell'assoluto e dell'infinito fino al kitsch.
Che sia contemplativa, minimale o urlata, l'investigazione delle iconografie del divino nell'arte contemporanea appare specchio di una società in bilico tra sacro e profano, tra tradizione ed ironia dissacratoria.
L'ascesi ultraterrena trova mille interferenze nelle nuove divinità a cui l'uomo guarda come riferimento, la mostra Il sacro svelato, rivela questo immaginario contaminato.
Nelle opere la personale investigazione artistica appare priva di tabù che tuttavia si trasforma in soggetti portati all'estremo dal lavorio e dal pensiero.
L'ironia dissacrante investe il prototipo della religiosità popolare come per la santa suora nella campana di vetro che fa le pulizie nel divertente video di Paula Sunday & Alfredo Maddaluno, nel SuperJesus che spicca il volo come un razzo di Max Papeschi o nel Cristo grassoccio e sorridente di Norbert Attard. Appaiono elementi di forte contestazione ad un rigidità teologica come per Gli angeli ribelli di Gerardo Di Fiore che volando liberi appaiono tutt'altro che asessuati, per la santa reliquia di Martin Reiter, per la Madonna di Sound Barrier che supera la sacralità mostrando il miracolo della natura umana e come per la performance di Laura Niola, che ripropone come atto liturgico il legame tra madre e figlia. Reminiscenze barocche si intravedono nel light box di Giorgio Scotti mentre volgono ad un sofisticato paganesimo gli oranti di Ivan Piano, ad un'ascesi mistica i Sufi di Tamer Abdelaaty e ad un'analisi dello sfruttamento delle immagini sacre per il merchandising nell'opera di Ashish Gosh. L'enorme Battista di Pietro Lista appare come un'icona misterica dalle sembianze robotiche e ancestrali e la delicata donna di Gloria Pastore porta sulla propria pelle la propria appartenenza religiosa facendo da contro all'installazione di Di Guida & Vargas, L'ora dell'Angelus, le cui preghiere sono rivolte alle nuove divinità capitaliste. Il dialogo con il divino arriva nei segni grafici di Yasser Gaessa e nella possibilità di sentire e vedere ovunque il rapporto tra l'uomo e il soprannaturale, nell'Ultima crociata di Max Papeschi che raccoglie un esercito di sculture sacre che volgono verso un unico punto e nelle moderne processioni pasquali, immortalate da Mario Laporta, Roberta Basile e Carlo Hermann, che raccontano il lato antropologico e sociale della religiosità contemporanea. Riferimenti, ironia e critica per una mostra da non perdere al museo CAM.