Il Sassoferrato – La Devota Bellezza

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO DEGLI SCALZI
Piazza Antonio Gramsci, 5, 60041 , Sassoferrato, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Apertura: sabato 17 giugno alle ore 17

Vernissage
16/06/2017

ore 15,30 su invito

Artisti
Sassoferrato
Curatori
François Macé de Lépinay
Generi
arte antica

Il Sassoferrato con i disegni della Collezione Reale Britannica.

Comunicato stampa

LA DEVOTA BELLEZZA DEL SASSOFERRATO

E’ da considerare, a tutti gli effetti, una delle mostre d’arte più rilevanti dell’anno 2017 in tutto il territorio nazionale. La “Devota Bellezza – Il Sassoferrato con i disegni della Collezione Reale Britannica” è il titolo della mostra che si terrà a Sassoferrato, al Palazzo degli Scalzi, dal 17 giugno al 5 novembre. Tornano a risplendere le immagini del Sassoferrato nella sua città di origine, che testimoniano il complesso lavoro di decantazione e di idealizzazione perseguito dal Salvi. Una rara occasione per gli appassionati d’arte, dato che Giovanni Battista Salvi è un artista di fama che ha posto un’attenta riflessione specie sulle opere di Raffaello e di Guido Reni. Ma siamo, soprattutto, dinanzi ad un processo di decantazione testimoniato dai fogli dell’artista marchigiano nelle collezioni reali inglesi che per la prima volta saranno presentati in Italia. Riscoperto dai Nazareni, dai Puristi e dai Preraffaelliti, il Sassoferrato ha attraversato il XVII secolo appartandosi in un mondo ideale, pervaso dalla bellezza e dal rigore morale del Classicismo. Una strada alternativa, dunque, rispetto al fragore del Barocco ed al crudo realismo caravaggesco, ma più sofisticata e spirituale. Grazie all’impegno di Franҫois Macé de Lépinay, che da vari decenni indaga la produzione pittorica del Salvi, una sezione della mostra si propone di evidenziare l’importanza accordata dal pittore marchigiano all’esercizio grafico: i fogli conservati presso la Royal Library del Castello di Windsor saranno affiancati da alcune delle tele realizzate dall’artista, permettendo al visitatore di cogliere il collegamento fra lo studio grafico e la realizzazione pittorica. Nella seconda sezione a cura di Stefano Papetti saranno invece esposte le opere del Salvi conservate nelle Marche, insieme ad alcune delle sue più impegnative realizzazioni romane, legate alla committenza di casa Aldobrandini, che rivelano la capacità dell’artista di ideare composizioni articolate e complesse, senza tuttavia mai deflettere da quella cifra che si riscontra ed apprezza nelle opere di formato ridotto. Grazie alla collaborazione con le maggiori istituzioni museali italiane, saranno presenti in mostra anche due ritratti: quello di Monsignor Prati e quello del Cardinale Ottoboni, oggi conservato nei Musei Civici di Padova, che rappresentano fedelmente l’aspetto fisico della persona senza però trascurare di gettare uno sguardo anche alla sua anima. Appartato rispetto alle correnti più conosciute dell’arte romana del Seicento, ma non sconosciuto fra gli intenditori d’arte dell’Urbe, Salvi cominciò ad avere un più diffuso successo alle soglie del Neoclassicismo. Tre pontefici, Clemente XIV, Pio VII e Pio IX, a cavallo fra XVIII e XIX secolo, vollero valorizzare la “Devota Bellezza” delle sue raffinate Vergini.
Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato (Sassoferrato, 25 agosto 1609 – Roma, 8 agosto 1685) apprese la pratica artistica nella bottega del padre, Tarquinio Salvi. Il resto dell’educazione non è documentata, eccetto il suo lavoro presso la bottega del bolognese Domenichino, che a sua volta fu allievo di Annibale Carracci. Pare che abbia trascorso la prima parte della sua vita lavorativa producendo copie multiple, di vario stile, di immagini devozionali per committenti privati. Esistono più di trecento opere del Sassoferrato nei musei del mondo, inclusa la maggior parte dei suoi rimanenti disegni, conservata appunto nella collezione Reale del Castello di Windsor, in Inghilterra.