Il sentimento agreste
Mostra collettiva
Comunicato stampa
IL SENTIMENTO AGRESTE
XIII edizione
Cinzia BATTISTEL
Roberto CATANI
Leonardo CEMAK
Simone MASSI
Giorgio VALENTINI
mostra a cura di Gesine Arps
presentazione di Ferruccio Giromini
CARTOCETO (PU) - Biblioteca Comunale
6-20 novembre 2011
inaugurazione
domenica 6 novembre - ore 17.00
Biblioteca "Afra Ciscato" - via delle Mura 9 - Cartoceto PU
orari d'apertura
martedì giovedì venerdì sabato 10.00-12.30
domenica lunedì mercoledì 10.00-12.30 / 15.30-19.00
tel. 0721.898123 int.130
http://www.spac.pu.it/index.php?id=25577
dalla presentazione di Gesine Arps:
"Un’edizione diversa quest’anno de “Il Sentimento Agreste”, evento inserito nel Sistema Provinciale d’Arte Contemporanea.(...) La mia idea è andata al disegno e al disegno animato. Al termine “animato” associo subito la combinazione “anima-amato” ed ecco i cinque artisti di quest’anno: Simone Massi, Roberto Catani, Giorgio Valentini, Cinzia Battistel e Leonardo Cemak. Quest’ultimo occupa una posizione particolare all’interno del gruppo. Conosciuto soprattutto come disegnatore, è anche un pittore che stimo molto. È idealmente il ponte tra i disegnatori di questa edizione e l’arte intesa in tutte le sue sfaccettature (pittura, installazione, fotografia e scultura). Sono grata di poter curare ed organizzare mostre di artisti perché in questo modo ho la possibilità di scoprire mondi nuovi: è qui che si incontrano “anime-amate”, sono loro che amano i loro sogni, fantasmi, idee e le fanno camminare nel vero senso della parola. Giorgio Valentini mi ha raccontato che ha impiegato sette anni per finire un suo film, non pensato per il mercato. Nello spiegarmi i processi per la sua realizzazione sono rimasta stupita che nel periodo storico nel quale viviamo, dove tutto deve essere adesso e subito e quasi senza respiro, ci sono ancora delle persone che fanno un lavoro così certosino per la pura passione che li lega alle loro “anime-amate”. Dico loro grazie e continuate ad essere in controtendenza lasciando il tempo scorrere con un altro ritmo."
dal testo di Ferruccio Giromini:
"Senza darsi troppe arie, la provincia italiana (agreste? non tutta) più ancora delle grandi città sforna produttori d’immagini via via geniali, originali, operosi, schivi, onesti, che sanno rinnovare in alacre silenzio i fasti della grande creatività figurale della nostra tradizione. Se ne scovano così di apprezzabilissimi, quasi con (colpevole) sorpresa. È il caso della gloriosa pattuglia riunita sagacemente da Gesine Arps per questa occasione. C’è Giorgio Valentini, uno dei più esperti animatori italiani di lungo corso (ricordate, per fare un solo esempio, la serie di disegni animati dedicata alle favole degli animali di Andrea Pazienza?), che non si limita a esercitare il suo innato talento satirico con le immagini in movimento (vedi lo spassoso cortometraggio Café L’Amour) ma anche tratteggia efficaci ritratti di costume contemporaneo con la scusa di illustrare altrettante onomatopee. C’è un secondo animatore, Roberto Catani, che racconta visivamente intrecciando immagini senza parole (il miglior esempio: La funambola), inspirandole ed espirandole come in un onirico flusso di coscienza fuori dal tempo, che però sa arrivare a colpire nel profondo chi guarda. E c’è un terzo animatore, Simone Massi, che di nuovo ama affidarsi solo al movimento delle immagini, esteriore e interiore, caratterizzando i suoi disegni filmati con una sobrietà speciale, seria e spoglia, quasi contadina, di chi conosce bene il legno e la pietra e la terra. Meravigliosamente colorato è invece il mondo di Cinzia Battistel, che non solo misura e ricrea gli spazi ai suoi ordini di precisa scenografa, ma ogni volta li riempie di idee accese e poetiche, propagandando una sensibilità di sguardo e di cuore squisita. Infine Leonardo Cemak, già outsider filosofico del disegno umoristico, nel presentarsi pittore a sua volta inevitabilmente eccentrico si reinventa antropologo della fiaba, a sorpresa anch’egli attento alla forza della terra che calpestiamo, ai misteri delle notti (reali quanto metaforiche) che temiamo."