Il sospetto – I pupazzi di Mastressa

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE ANTONINO SALINAS
Piazza Olivella 24, Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mar-sab h. 9.30-17, dom h. 9.30-13, lunedì riposo settimanale

Vernissage
31/07/2018

ore 19

Contatti
Email: ilsospetto.project@gmail.com
Biglietti

ingresso libero

Curatori
Helga Marsala
Generi
archeologia

Un gruppo di cento sculture, dimenticate per circa 150 anni e recuperate di recente nei magazzini del Museo Salinas, viene ripresentato con una mostra che ne rispolvera la storia. Sono animali fantastici e bizzarre figure umane, malamente realizzati a imitazione dell’antico.

Comunicato stampa

IL SOSPETTO
Visioni e narrazioni nell’era della post-verità

Un progetto di Sergio Alessandro e Helga Marsala
prodotto dal
Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana

Capitolo I
a cura di Helga Marsala
31 luglio 2018, ore 19

Museo Archeologico Salinas
Piazza Olivella, Palermo

Fake news tra informazione e pensiero giuridico
tavola rotonda
Introducono:
Sebastiano Tusa, Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
Francesca Spatafora, Direttrice del Museo Archeologico Salinas
Intervengono:
Giovanni Pitruzzella, Giurista, Presidente dell’Antitrust
Nino Caleca, Avvocato penalista
Giuseppe Sottile, Giornalista
Flavia Frisone, Storica del mondo greco
Moira Ricci, Artista
Fino al 16 settembre 2018:

Moira Ricci - Da buio a buio
Mostra personale

I pupazzi di Mastressa
Falsi storici nelle collezioni del Salinas

Museo Archeologico Salinas, Piazza Olivella 24 – Palermo | Orari: martedì-sabato h. 9,30-18,30; domenica e festivi h. 9,30-13,30; lunedì chiuso | 091.7489995; www.regione.sicilia.it/bbccaa/salinas
IL SOSPETTO è un ciclo di appuntamenti pensato per strutturarsi tra l’estate del 2018 e la primavera del 2019, attraverso combinazioni di talk, tavole rotonde, interventi di artisti, mostre personali. Il progetto nasce da un’intuizione di Sergio Alessandro, Dirigente Generale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, attento osservatore dell’attualità culturale e dei processi sociali legati alle nuove tecnologie, e di Helga Marsala – critica, curatrice e giornalista, impegnata nel campo delle arti contemporanee, della politica e della comunicazione - che ne cura le diverse tappe.
Prodotto dal Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, IL SOSPETTO prende vita tra diversi spazi culturali e sedi museali di Palermo, assumendo una forma cangiante e nomade: luoghi, volti, voci, esperienze, immaginari, sfumature di senso e prospettive andranno a intrecciarsi secondo diverse formule, per generare un’analisi corale di questa fase storica complessa, dominata da conflitti, regressioni, accelerazioni. Al centro ci sono il concetto di post-verità, le fake news e i persuasori occulti, i big data e il controllo informatico, l’informazione distorta e la comunicazione virale, i neo populismi e la crisi della democrazia nel cuore della società liquida.
Mese dopo mese si alterneranno, in un’ottica internazionale, artisti, sociologi, massmediologi, studiosi di new media e reti digitali, giornalisti, filosofi, politici, debunker, nel tentativo di volgere uno sguardo eterogeneo sull’attualità, continuando a sollevare questioni chiave, a cercare nuovi punti d’osservazione, a ripercorrere i contorni frastagliati e incerti di un’era che ripensa, profondamente, il rapporto tra verità e finzione, artificio e realtà. Al termine del ciclo vedrà la luce un volume, in cui saranno raccolti saggi dei vari intellettuali coinvolti, insieme alle immagini e le storie che ogni artista avrà messo a disposizione.

PRIMA TAPPA AL MUSEO SALINAS
IL TALK
Si parte il 31 luglio 2018, alle ore 19, tra la splendida Agorà e il Project Space del Museo Salinas: un tempio dell’archeologia e della conservazione, che, grazie alla direzione dell’Archeologa Francesca Spatafora, ribadisce la sua attitudine alla contaminazione e all’internazionalizzazione, al rapporto attivo col territorio e alla riflessione sulla contemporaneità, mai scissa dal passato.
Si discute di “Fake news tra informazione e pensiero giuridico”, insieme a un insigne giurista e accademico come Giovanni Pitruzzella, dal 2011 Presidente dell’Antitrust (Autorità garante della concorrenza e del mercato), voce autorevole nell’analisi della feroce dialettica tra informazione e disinformazione, con il proliferare di bufale e l’aumento dell’aggressività sui social, con lo strapotere dei colossi del web (da Google a Facebook) e l’assenza di una deontologia conforme alle logiche del 2.0, ma anche con la necessità di identificare cornici normative e orizzonti giuridici adeguati.
Insieme a lui l’avvocato penalista Nino Caleca - già docente presso la “Scuola di specializzazione in istituzioni e tecniche di tutela dei diritti umani” e presso la “Scuola di Giornalismo Mario Francese” dell’Università di Palermo – e il giornalista Giuseppe Sottile, storica firma de L’Ora e del Giornale di Sicilia, poi caporedattore del Giorno e di Studio Aperto, quindi approdato al Foglio di Giuliano Ferrara e tra il 2015 e il 2018 direttore del sito di informazione Live Sicilia.

Ci si sposta poi nell’ambito dei beni culturali e dell’arte contemporanea, per indagare il tema del “sospetto” e quello del “falso” attraverso suggestioni di tipo creativo, storico, letterario, che sconfinano nella documentazione e che attingono dalla memoria. La parola quindi a Moira Ricci (Orbetello – Grosseto, 1977), artista tra le più interessanti, sensibili, talentuose della scena italiana: al Salinas presenta uno dei suoi progetti più sorprendenti e affascinanti, Da buio a buio, del 2009.
Infine Flavia Frisone, Professore di Storia Greca e Presidente del corso di laurea in Beni Culturali all’Università del Salento, nonché Docente alla scuola di specializzazione in Archeologia Classica: il suo excursus si concentra sulla bizzarra, divertente, per certi versi inquietante storia di alcuni strani oggetti conservati al Salinas, che tra cronaca e e archeologia si intitolano al potere del fake.

LE MOSTRE
- “Da buio a buio, presentato da Moira Ricci per la prima volta al PAC di Ferrara nel 2009, è una storia per immagini video, documenti, fotografie, testi, ritagli di giornale, che arriva dal passato dell’artista, dai luoghi natii nel cuore della Maremma toscana, là dove trame di storie popolari fioriscono nelle campagne e si sussurrano nei giorni dell’infanzia, fra tepore e stupore. Moira Ricci ha scavato, cercato, ricostruito, semplicemente accolto, per poi mettere in ordine il sommerso e lasciare affiorare il rimosso, quello personale e quello di una comunità geografica, affettiva.
“La bambina cinghiale”, “L'uomo sasso”, “I gemellini” e “Il lupo mannaro” si offrono allo sguardo nella complessa installazione di frammenti, come dinanzi a chi ne intende rubare l’intimità e il segreto: un’architettura ordinata e aperta, nutrita di cronaca e di esprit letterario. E c’è un sentimento che scorre, mentre ci si aggira tra questi minimi reperti del reale scovati dentro archivi e vecchi cassetti: è il sinistro, il perturbante, l’incrocio tra il quotidiano e l’alieno, il luminoso e il sotterraneo, che nel freak si fa piccola ossessione. Lungo la linea del ‘sospetto’ si srotola così la narrazione silenziosa”. (H.M.)

- Un gruppo di cento sculture, dimenticate per circa 150 anni e recuperate di recente nei magazzini del Museo Salinas, viene ripresentato con una mostra che ne rispolvera la storia. Sono animali fantastici e bizzarre figure umane, malamente realizzati a imitazione dell’antico. Lo storico Theodor Mommsen li aveva definiti spregiativamente “pupazzi di Mastressa”, dalla località del presunto rinvenimento, presso Taormina. Li scovò a metà Ottocento un contadino di nome Gaetano Moschella, il quale riuscì a venderli a importanti istituzioni culturali – dal British Museum di Londra all’Istituto Germanico di Roma - spacciandoli per autentici. A cascarci fu anche il Salinas di Palermo. La vicenda ha dei toni surreali: come poté la comunità scientifica del tempo abboccare a una simile, rozzissima trappola? Tra sospetti, inchieste, sequestri, la truffa venne poi smascherata e il corpus di falsi scomparve fra i sotterranei del museo.

L’allestimento è a cura dell’Architetto Stefano Biondo, Direttore del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro e per le Scienze Naturali applicate ai Beni Culturali

LE DICHIARAZIONI (Assessore, Dirigente Generale, curatrice)
“Sono lieto che il Salinas, pregevole e antichissimo museo della Regione Siciliana, consacrato al sapere storico e all’archeologia, ospiti la prima tappa di un progetto importante, orientato ai linguaggi del contemporaneo e concentrato su questioni di elevato interesse collettivo, tra nuovi media e mondo digitale. Un luogo che nasce per occuparsi di conservazione – e che qui, in tema di “falsi”, presenta anche una singolare chicca dalle sue collezioni – ma che diventa sempre più spesso teatro di riflessioni sull’attualità, potendo contare su spazi, servizi aggiuntivi e progetti di comunicazione di alto livello. È questa la direzione verso cui i nostri musei stanno lavorando e che devono continuare a perseguire”. (Sebastiano Tusa)

“Occuparsi di post-verità, e quindi della piaga delle bufale in Rete, della difficoltà di districarsi tra informazioni libere, caotiche, incontrollate, spesso distorte, nella piazza virtuale dei social, è un fatto imprescindibile. Serve mettere a fuoco il tema dal punto di vista sociologico, antropologico, etico e anche giuridico. E serve una cultura del web, da trasmettere alle nuove generazioni. I giovani soprattutto sono esposti a strumenti di facile accesso, ma con un potenziale (positivo e negativo) altissimo. Questo progetto, avviato e prodotto dal Dipartimento che ho l’onore di guidare, mi auguro possa fornire nuovi spazi di riflessione e di dialogo, con l’aiuto di autorevoli figure del mondo dell’arte, della comunicazione, della cultura”. (Sergio Alessandro)

“Politica, informazione, arte, mass media, etica, diritto. In anni recenti il fenomeno della post-verità ha assunto una portata sociologica straordinaria. Lo spettro dell’inganno ritorna, in ambiti diversi e complementari, incarnando lo spirito del tempo così come si è definito nella postmodernità e lungo le sue propaggini attuali. Il vero e il falso: un tema antico come l’uomo, problematizzato nell’ultimo scorcio di secolo, tra pensiero debole e tramonto delle grandi narrazioni, manipolazioni di massa, ‘vetrinizzazione sociale’, ‘iperdivismo’ e ‘icone light’, nuove forme di propaganda politico-culturale fiorite in Rete, al servizio dei populismi in ascesa, ideologia della trasparenza e ossessione tecnonarcisistica, implosione della cosa e dominio dei segni, e ancora le miniere dei big data, il tramonto della privacy, le infinite platee e le facili tribune social. Nel segno di un arretramento del reale in favore dell’immateriale, che sembra inarrestabile.
Persino i destini delle nazioni ne risultano alterati, grazie a strategie di orientamento dei flussi elettorali ormai divenuti volatili, volubili, post-ideologici. Dalla bufala virale, pubblicata su un qualunque blog di pseudo informazione, a super scandali di portata mondiale come Cambridge Analytica o Russiagate, il passo è breve. Cosa resta della realtà in fondo a questa poderosa strategia distorsiva? Ha ancora senso tirare una spessa linea di separazione tra verità e finzione? E la dimensione del ‘sospetto’ è forse una nuova categoria del sentire collettivo?” (Helga Marsala)

INFO Mostre:
Museo Salinas - Project Space (primo piano)
Piazza Olivella, Palermo
Ingresso gratuito
Orari: mar-sab h. 9.30-17, dom h. 9.30-13, lunedì riposo settimanale