Il Surrealismo. The infinite madness of dreams

Informazioni Evento

Luogo
CASTELLO DI DESENZANO
Via Castello, 25015, Desenzano del Garda, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra, visitabile fino a domenica 2 giugno 2024, sarà aperta al pubblico con i seguenti orari: Dal 23 marzo al 30 aprile: sabato e domenica 10.00 – 17.30; Dal 01 maggio al 02 giugno: lunedì chiuso. Aperto dal martedì alla domenica 10.00 - 18.00. Aperto il 01 aprile, 25 aprile e 01 maggio. Chiuso a Pasqua

Vernissage
23/03/2024

ore 10

Biglietti

Intero: 8 euro / Ridotto: 6 euro (ragazzi tra gli 11 e i 18 anni, over 65, gruppi di almeno 15 persone, scolaresche (alunni + insegnanti; n.1 ingresso gratuito per gli insegnanti ogni 15 alunni), gruppi di visite guidate composto da minimo 15 persone (+3,00 euro per visita guidata da prenotare e pagare in loco al curatore della mostra) / Residenti: 4 euro / Gratuito: bambini fino ai 10 anni, portatori di handicap e n.1 loro accompagnatore, accompagnatori di gruppi (n.1 gratuità ogni 15 visitatori paganti)

Curatori
Matteo Vanzan
Generi
arte moderna

Nel centenario del “Manifesto del Surrealismo”, scritto da André Breton nel 1924, l’esposizione si pone l’obiettivo di presentare un’estetica fondata sulle ricerche legate al sogno, all’inconscio, alla follia fino ad approdare al mondo dell’erotismo, del fantastico e del gioco.

Comunicato stampa

Aprirà al pubblico sabato 23 marzo 2024 alle ore 10.00 la mostra “Il Surrealismo: the infinite madness of dreams”, esposizione di oltre 60 opere dei principali artisti surrealisti allestita presso il Castello di Desenzano del Garda (Bs).
Nel centenario del “Manifesto del Surrealismo”, scritto da André Breton nel 1924, l'esposizione si pone l'obiettivo di presentare un'estetica fondata sulle ricerche legate al sogno, all'inconscio, alla follia fino ad approdare al mondo dell'erotismo, del fantastico e del gioco.
Fino al 2 giugno 2024 sarà possibile ammirare le opere di coloro che hanno rappresentato una ricerca espressiva che trova nei labirinti della metamorfosi il motore propulsivo di una realtà non percepibile e misteriosa: da René Magritte a Salvador Dalì, da Joan Mirò a André Masson, da Sebastiàn Matta a Hans Bellmer, da Man Ray a Max Ernst e Leonor Fini, senza dimenticare il padre ispiratore del movimento Giorgio de Chirico.
Opere provenienti da collezioni private italiane già presentate in numerose esposizioni in Italia e all'estero, tra le quali spiccano quelle esposte nella storica mostra “Dalì” tenutasi a New York, Tokyo e Ginevra dal 1964 al 1970, offriranno al visitatore l'occasione di confrontarsi con una stagione artistica capace di introdurre, nella nostra cultura, una visione del mondo che è andata ben oltre i limiti storici del movimento.

“Siamo alla quarta mostra in Castello in poco meno di due anni organizzata con la preziosa collaborazione di Matteo Vanzan” continua l'Assessore alla Cultura Pietro Avanzi, “fino ad oggi ogni rassegna è stata un mix di emozioni che ha portato sul nostro territorio tantissime persone da ogni parte d’Italia e del mondo. Un successo di pubblico che si è ripetuto con costanza, anche nell’ultima uscita riguardante la Pop Art su cui abbiamo puntato molto nel 2023. Oggi invece si passa a un genere completamente nuovo, una esposizione che propone, con circa sessanta opere, un percorso attraverso uno dei più grandi movimenti artistici d'avanguardia del Novecento, il Surrealismo, nato a Parigi a metà degli anni Venti. Di questo mondo fanno parte artisti diventati leggende come Salvador Dalì, Renè Magritte, Leonor Fini e Man Ray: per questo auguro a tutti di poter scoprire assieme a noi il variegato mondo surrealista, per goderne della qualità, bellezza ed unicità. E come sempre lasciatevi incantare dalla bellezza, dell’arte e del nostro Castello”.

In un excursus di poesie, lettere, filmati e opere d'arte la mostra si propone di offrire una panoramica generale di un movimento di rottura considerato l'ultima delle avanguardie storiche di inizio Novecento: l'appello all'irrazionale e all'inconscio contrapposti al mito della ragione, della realtà oggettiva e della tradizione, questo fu il Surrealismo.
Esso trae le sue più lontane origini dalla cultura simbolista francese, da Apollinaire (a cui si deve il termine) e in genere dalle esperienze dell'ultimo decadentismo; ha il suo immediato antecedente nell' “antiarte” del Dada e raggiunge una sua precisa formulazione teorica nel Manifesto di Breton del 1924.
Il surrealista non è un esteta, è un indagatore e uno sperimentatore che estende le sue ricerche ad ogni campo nel tentativo di giungere al fondo delle cose.
“Il Surrealismo” afferma il curatore della mostra Matteo Vanzan “si propose di distruggere il confine tra arte e vita, cambiare la stessa concezione del mondo per promuovere un’esistenza migliore senza le convenzioni etiche figlie di una tradizione passata che culminò con la Prima guerra mondiale. Al pari del movimento Dadaista, il Surrealismo vuole distruggere l’ordine costituito per opporsi ad una cultura occidentale arrivata al collasso di se stessa, ma con una differenza: mentre Dada è strutturato su una forte componente nichilista che non indica soluzioni, i surrealisti non cercano la rivoluzione fine a se stessa, ma una ricostruzione che si poggi su nuovi fondamenti, primo tra tutti il pensiero di Sigmund Freud”.

 

Per il Sindaco Guido Malinverno “cambiano gli anni, ma non la qualità dell’offerta culturale portata in Castello per cittadini e turisti che da marzo potranno godere dei capolavori ancestrali del Surrealismo, un genere tanto affascinante quanto contemporaneo per le sue forme e i suoi contenuti. Desenzano punta ad essere la Capitale del Garda anche dal punto di vista culturale e queste iniziative, di spessore e di grande qualità artistica, fanno sì che questo obiettivo resti attuale e costante. Ringrazio gli organizzatori e l’Assessorato alla Cultura per aver portato in mostra questa ennesima rassegna che, sono sicuro, saprà conquistare il cuore di appassionati, famiglie e semplici visitatori incuriositi dal “the infinite madness of dreams”.