Il tempo e l’istante. Paesaggi fotografici del Garda 1870-2000
Punto di approdo per tanti turisti, meta d’obbligo di molti Grand Tour, il lago di Garda è un soggetto che da sempre attira gli sguardi e la curiosità, catturandone l’attenzione fin dagli albori della fotografia.
Comunicato stampa
Punto di approdo per tanti turisti, meta d'obbligo di molti Grand Tour, il lago di Garda è un soggetto che da sempre attira gli sguardi e la curiosità, catturandone l'attenzione fin dagli albori della fotografia.
Il tempo e l’istante è un viaggio che ripercorre i paesaggi fotografici del Garda nell’arco di circa un secolo e mezzo di storia, un excursus dentro l'ambiente naturale, la società, il turismo e le loro trasformazioni, restituito attraverso le immagini selezionate dal vasto patrimonio presente nell'archivio fotografico del MAG. In questo modo l’istante, il battito colto da uno scatto a lungo studiato o magari semplicemente improvvisato, contribuisce a narrare un tempo lungo più di un secolo e a evocare chi quel tempo lo ha vissuto, in differenti momenti del suo passaggio.
Attraversando le sale, il visitatore avrà l'impressione di leggervi il paesaggio nelle sue lente ma inesorabili trasformazioni. Una prima sezione è dedicata a Riva del Garda, ai suoi scorci e a scatti che la ritraggono da quei punti di osservazione che sono simili a quelli dei giorni nostri.
Segue poi una lettura dell’Alto Garda e dei suoi centri, con alcune significative immagini della Strada del Ponale e diverse inquadrature del lago stesso, soggetto fotografico per eccellenza.
La grande sala centrale è dedicata ai borghi che si affacciano sull'intero lago – Malcesine, Sirmione, Desenzano, Salò, Fasano, Gardone, Gargnano, Limone – e alle attività umane. Questo viaggio, infatti, racconta anche le attività antropiche legate al lago di Garda, la vita comune.
È così che, accanto alle immagini di turisti o alle fotografie scattate da viaggiatori e fotografi illustri, oltre a quella natura maestosa raccontata dagli scrittori, compaiono in questo viaggio anche immagini legate alle professioni dell’uomo: le lavandaie intente nel loro lavoro, fermate per sempre in uno scatto che allude a un movimento sapiente tramandato nel tempo, i pescatori al lavoro sul lago, le persone in attesa a un imbarco. Poi, in un'epoca più recente, gli sport d'acqua e le colonie estive che narrano di un passato non troppo lontano.
Tra i protagonisti del tempo, i turisti, che immortalano gli scorci più belli o potenti, o che si fanno fotografare in pose che cambiano così come cambia la sensibilità dei tempi che questa mostra attraversa.
Alcune delle immagini scelte per rappresentare questo viaggio fotografico sono firmate da autori famosi al loro tempo, come Napoleone Segatini, Giorgio Sommer, Alois Beer, Augusto Baroni, Giovanni Battista Unterveger e Pietro Floriani. Particolare visibilità viene inoltre data alle edizioni dell'epoca, quali Photoglob di Zurigo, Wehrli A. Kilchberg G. di Zurigo, Würthle & Spinnhirn di Salisburgo e Stengel e Co. di Dresda, e ai fondi presenti nell'archivio del MAG, come quelli di Pozzini, Armani, Biatel, Zane.
L’ultima parte del percorso espositivo è dedicata al periodo che va dagli anni venti agli anni sessanta del Novecento. Ancora una volta, il modo di fotografare cambia parallelamente a come mutano i costumi e i panorami urbani.
Nel fluire di questo viaggio temporale per istanti, il visitatore incontrerà anche delle immagini che produrranno una sorta di corto circuito rispetto al percorso intrapreso. Si tratta delle fotografie tratte dalle collezioni SguardiGardesani, che raccontano gli stessi luoghi con la sensibilità contemporanea di autori quali Gabriele Basilico, Jordi Bernadó, Luca Campigotto, John Davies, Mimmo Jodice, Martin Parr, Bernard Plossu e Massimo Vitali.