Ilaria Caputo – De Arte Pingendi

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO STERI
Piazza Marina, Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal 20 al 29 aprile dal lunedì al venerdì, ore 10-13 e 16-19.

Vernissage
19/04/2022

ore 18

Artisti
Ilaria Caputo
Generi
arte contemporanea, personale

mostra “De Arte Pingendi. Percorsi tra anima e materia” di Ilaria Caputo con interventi dei Proff. Aurelio Rigoli e Aldo Gerbino.

Comunicato stampa

Martedì 19 aprile alle ore 18 con il Patrocinio dell’Università degli Studi Palermo e del Centro Internazionale di Etnostoria, presso la Sala delle Verifiche (Complesso Monumentale dello Steri) sarà inaugurata la mostra “De Arte Pingendi. Percorsi tra anima e materia” di Ilaria Caputo con interventi dei Proff. Aurelio Rigoli e Aldo Gerbino.
Il percorso espositivo secondo cui è articolata l’esposizione è composto da un corpus di 28 dipinti eseguiti con tecniche diversificate ed articolato per nuclei tematici e si propone come una sorta di “riassunto” della produzione dell’artista.

Così come spiega il Professore Rigoli: «(…) “De Arte Pingendi” di Ilaria Caputo, inaugura un nuovo percorso di ricerca promosso dal Centro Internazionale di Etnostoria – Fondazione Aurelio Rigoli con il prezioso sostegno logistico dell’Università degli Studi di Palermo, che ha permesso di utilizzare lo spazio della Sala delle Verifiche, nel Complesso dello Steri, dove è aperta al pubblico la preziosa Biblioteca della Fondazione stessa.(…) È tutta da vedere, quindi, la Mostra di Ilaria Caputo, che ci induce a guardare, i vari nuclei tematici (labirinti, donne, etc..) ma, ad un tempo, comunica l’implicito, quale naturale completamento dell’esplicito; comunica, cioè, e ci fa cogliere il simbolo, quale effettivo fondamento dell’Arte (…)»

Su “De Arte Pingendi” dice il Professore Aldo Gerbino: «(…) Un orizzonte umano, visitato nella fascinazione creativa e percepito, appunto, sempre per geometrica disposizione, nel catalogo di oggetti i quali consegnano di colpo il codice espressivo più pertinente a questa pittura, avvolto in una dimensione codificata a ricevere esclusivamente la sensazione del tatto che proviene dalla calligrafia delle fattezze, ma, oltre gli argini estetici, per colmare il vallo della rètina. Consegnare, dunque, l’emozione di uno sguardo che possa finalmente cogliere al meglio l’esistenza delle cose, di ogni essere senziente, per ordinarsi e circondare il proprio mondo spirituale (…)»

La mostra è inserita nel progetto “Di arte in culture” ciclo di eventi dedicato al ricordo della Professoressa Annamaria Amitrano Savarese promosso dal Centro Internazionale di Etnostoria-Prof. Aurelio Rigoli.