Ilde Barone – Sul segno degli artisti#15

Dodici artisti presentati, nell’arco di un anno, con 12 lavori ciascuno e raccolti in un catalogo annuale. Lo zodiaco costituirà ciclicamente per 12 anni l’imprevedibile percorso di una lunga mostra sul segno astrale di 144 artisti prescelti, per un ammontare cabalistico di 1728 opere da esporre.

Comunicato stampa

Dodici artisti da presentare nell'arco di un anno con 12 lavori ciascuno. Alla fine dell'anno sarà pubblicato un catalogo edito dalla Salarchi Immagini, nel segno degli (astri) artisti prescelti, con 144 opere: esso costituirà ciclicamente per dodici anni il corpo ideale di una sinestesia simbolica da deporre nella collana editoriale “Sul segno degli artisti” in dodici volumi, per un ammontare cabalistico di 1728 opere d'arte esposte, prodotte da 144 artisti.
Domenica 30 settembre, alle ore 11, organizzata da Archinet e dalla Galleria degli Archi di Comiso, presso la Sala Mostre della Fondazione Gesualdo Bufalino è la volta, per il ciclo degli autori del Toro, della giovane artista modicana Ilde Barone.Il quindicesimo appuntamento della rassegna “Sul segno degli artisti” è dedicato a una pittrice sensibile e raffinata che privilegia la tecnica mista, iscrivendosi per necessità tra quegli artisti che vanno sempre ricercando un equlibrio formale tra croma e materia e che tendono poi verso una raffigurazione velata, trasfigurata o perfino cancellata dei soggetti rappresentati: una pittura di icone pulviscolare, smaterializzata, sotratta all'ideologia di una nuova figurazione.

Di lei Franco Sarnari, maestro a cui deve molto la sua affermazione, ha detto: «Credo che Ilde abbia una natura psicologia che ha urgente bisogno di essere tradotta in opere pittoriche. Questa necessità è la sua vera natura. Quando penso a lei ed ai suoi lavori, giungo alla conclusione che Ilde è una persona, una donna, un'anima, che vive alcune contraddizioni, che fanno parte dell'ordine pittorico, e dell'ordine poetico».

Note Biografiche
Ilde Barone cresciuta, culturalmente e professionalmente tra Palermo, Catania e la provincia iblea, non ha tralasciato occasione alcuna che le permettesse di far maturare ed emergere il suo eclettismo artistico. Ha vissuto stagioni d’arte diverse, alla ricerca di una sua fisionomia ed identità culturale, nel confronto con altri artisti come è il caso delle partecipazioni al “Il Genio di Palermo” ; ad “Aquiloni d’Arte in volo” con il maestro giappone Nobu Hiko Yoshizumi; a due fasi del Progetto ISIDEM, con l’artista Duncan Marquiss e quindi a Malta con Sancho Silva; collaborando anche con Emilio Isgrò.