Illuminations. Idee per l’arte in città
Torna Illuminations. Idee per l’arte in città due incontri affidati, anche per questa edizione, al critico d’arte Pietro Gaglianò che coinvolgerà giornalisti e studiosi per animare un confronto sulla capacità della Città di avere un futuro come “cantiere” dell’arte contemporanea.
Comunicato stampa
Illuminations. Idee per l’arte in città.
Giardino di Palazzo Binelli, Via Verdi, Carrara.
Torna nelle serate del 15 e del 22 luglio, alle ore 21,30, Illuminations. Idee per l’arte in città due incontri affidati, anche per questa edizione, al critico d’arte Pietro Gaglianò che coinvolgerà giornalisti e studiosi per animare un confronto sulla capacità della Città di avere un futuro come “cantiere” dell’arte contemporanea.
Quest’anno il tema sarà: gli artisti e la città, indagando il modo in cui gli interventi nello spazio urbano creano una vibrazione tra memoria, identità e ricerca di una nuova idea di comunità.
Due serate per rispondere alle domande più urgenti sui temi dell’arte pubblica: dalla fruizione, al linguaggio dell’opera; dalla dimensione “democratica” e partecipativa delle comunità alle politiche di sostegno; dal ruolo del Pubblico e del Privato all’autonomia dell’artista rispetto alle committenze e alla funzione sociale dell’opera.
Parteciperanno con Pietro Gaglianò:
15 luglio ore 21,30
Sonia Sofia Braga (AD- Architectural Digest)
Valentina Bernabei (Repubblica)
Daniele Capra (Alias, Il Manifesto, Artribune)
Laura Lombardi (Il Giornale dell’Arte )
22 luglio ore 21,30
Matteo Bergamini (Exibart)
Matteo Innocenti (ATP diary)
Simona Maggiorelli ( Capo-redattore Cultura Left)
Barbara Martusciello (art a part of culture)
Pietro Gaglianò (1975) è critico d’arte e curatore. Dopo la laurea in architettura ha approfondito il rapporto tra l’estetica del potere e le libertà individuali, prediligendo il contesto urbano, architettonico e sociale come scena delle pratiche artistiche contemporanee.
Ha curato progetti speciali e mostre in Italia e all'estero. Da anni sperimenta formati ibridi dello spazio di verifica dell’arte, in cui esperienze di laboratorio e formazione si innestano sul modello tradizionale della mostra e del convegno. E’ autore del libro Memento. L’ossessione del visibile, pubblicato nella primavera di quest’anno da Postmediabooks.