I’m on fire
La mostra I’M ON FIRE alla Galleria Ellebi di Cosenza è un progetto corale che, attraverso i lavori di grandi artisti storicizzati e autori più giovani, indaga le molteplici possibilità espressive e formali del rosso, inteso nelle più differenti declinazioni e sfumature, nuance che più di ogni altra contiene e traduce le urgenze e le necessità dell’arte.
Comunicato stampa
I’M ON FIRE
A cura di Martina Cavallarin
ELLEBI GALLERIA D’ARTE
Opening 7 maggio 2016, ore 18.30
Giuseppe Amadio, Alessio Ancillai, Cesare Berlingeri, Alberto Biasi, Agostino Bonalumi, Barbara Bonfilio, Domenico Cordì, Niccolò De Napoli, Chiara Dynis, Piero Dorazio, Giovanni Fava, Giuseppe Gallo, Claudia Giannuli, Massimo Kauffmann, Mario Loprete, Serafino Maiorano, Armando Marrocco, Paolo Migliazza, Giuseppe Negro, Fabio Nicotera, Pino Pinelli, Vettor Pisani, Mimmo Rotella, Dammone Sessa, Turi Simeti, Ernesto Spina, Giulio Telarico, Giulio Turcato, Victor Vasarelly
La mostra I’M ON FIRE alla Galleria Ellebi di Cosenza è un progetto corale che, attraverso i lavori di grandi artisti storicizzati e autori più giovani, indaga le molteplici possibilità espressive e formali del rosso, inteso nelle più differenti declinazioni e sfumature, nuance che più di ogni altra contiene e traduce le urgenze e le necessità dell’arte.
Il rosso è un colore primario e possiede la lunghezza d’onda più lunga di tutti gli altri colori visibili. Più di ogni altro tono ha rappresentato plurimi significati, retaggi sociali, religiosi, politici, assumendo sfaccettature molteplici a seconda delle differenti contingenze storiche e temporali. Il rosso è sistema d’allarme, simbolo politico, rappresentazione di rivoluzione, segno di pericolo, divieto, amore, carattere di seduzione. L’arte vive in stato costante di allerta intercettando le urgenze della collettività e al contempo muovendosi in un humus fertile, d’amore e di passione, nel fuoco che sempre attraversiamo, senza il quale l’artista non potrebbe proseguire nella sua ossessiva ricerca. L’arte agisce nelle pratiche di relazione tra singolare e plurale, tra espressione sociale e rappresentazione di visioni e codificazioni che l’artista concentra nell’opera. L’opera è il dispositivo ultimo, estremo, potente e indipendente, organismo intriso di gradazioni che si riferiscono alla forma come al contenuto, alla superficie pellicolare come al pensiero che riguarda questione e metodo.
In questo senso I’M ON FIRE esamina la condizione contemporanea, per sua natura sempre in stato di allerta, ma che nella contingenza storica che stiamo attraversando assume coniugazioni intrise di estrema criticità, e al contempo di auspicabili e interessanti trasformazioni.
I’M ON FIRE è un’esposizione d’arte contemporanea quindi non rappresenta pedissequamente, attraverso le opere, ciò di cui parla il progetto, bensì attraverso le opere costruisce tempo e spazio, un’altra realtà architettata mediante esperimenti, tentativi, fallimenti, elaborazioni di processi creativi che si muovono dentro e sopra la pelle dei lavori proposti. I’M ON FIRE percorre il tempo dell’arte attraverso linguaggi visivi di artisti storicizzati, e il tempo d’incontro tra lo spettatore e la ricerca di artisti giovani ed emergenti. In questo senso I’M ON FIRE agisce muovendosi nel territorio di mezzo -dal punto di vista formale, cromatico, concettuale- nell’intermezzo messo in scena dalle opere in mostra, nel tentativo di sviluppare un luogo d’incontro in cui mettere in discussione le regole del gioco. E spingerci nel fuoco.
© Martina Cavallarin