Imageless Seeing

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MAZZOLI
Via Nazario Sauro 62, Modena, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

09.30-12.30/16.00-19.00 - chiuso i festivi

Vernissage
25/10/2014

ore 18,30

Catalogo
Catalogo: con testi di Angela Madesani
Artisti
Carlo Benvenuto, Emanuele Cavalli
Curatori
Angela Madesani
Generi
arte contemporanea, doppia personale

La mostra pone in dialogo i lavori di due artisti, due pittori che hanno utilizzato, che utilizzano la fotografia per la loro ricerca. Il punto in comune è relativo all’atteggiamento, adottato da entrambi, nei confronti del mezzo utilizzato.

Comunicato stampa

Sabato 25 ottobre 2014 alle ore 18,30 la Galleria Mazzoli inaugura Imageless Seeing, mostra di Carlo
Benvenuto e Emanuele Cavalli, curata da Angela Madesani.
Imageless Seeing, visione senza immagini, è una citazione del testo di Susunaga Weeraperuma, dedicato al filosofo Jiddu Krishnamurti. La mostra pone in dialogo i lavori di due artisti, due pittori che hanno utilizzato, che utilizzano la fotografia per la loro ricerca. Il punto in comune è relativo all’atteggiamento, adottato da entrambi, nei confronti del mezzo utilizzato.
Di Benvenuto sono in mostra lavori appositamente pensati per l'occasione. Nelle inedite opere con soggetto le stelle la sua ricerca si spinge fino a intendere la fotografia come pittura, a utilizzare liberamente la luce come colore. Benvenuto inventa una astrazione all'interno del suo quotidiano utilizzando la fotografia come strumento "antidocumentale" rivelando una tensione sperimentale vicina alle atmosfere sixties della pop art inglese. Parallelamente presenta grandi opere con matite bianche e colorate, che ancora non hanno disegnato nulla, che sono un oggetto in potenza. Interessante l’atmosfera che si viene a creare: grandi fotografie che negano la fotografia in serrato dialogo con i lavori fotografici di un pittore che qui non dipinge.
Per la prima volta una galleria privata espone il lavoro fotografico di Emanuele Cavalli, protagonista di quella che il critico francese Waldemar George aveva apostrofato nel 1933 l’ Ècole de Rome. La mostra e il testo della curatrice cercano di trovare una giusta collocazione nel panorama artistico italiano per la ricerca fotografica di Emanuele Cavalli, ponendola più volte in relazione con quella del fratello gemello Giuseppe, uno dei più interessanti fotografi italiani fra gli anni Trenta e i Cinquanta.
A Modena sono in mostra oltre quaranta foto, perlopiù nature morte, che rimandano come per Benvenuto, alla pittura. Determinante è il ruolo, la scelta della composizione, in cui è possibile riscontrare dei rimandi alla cultura orientale. Al centro dell’interesse di Emanuele, in pittura come in fotografia è la forma.

CARLO BENVENUTO
Nato a Stresa (VB) nel 1966, vive a Milano.
La poetica di Carlo Benvenuto è determinata dal desiderio di comunicare il meno possibile. L’artista lavora nella propria casa con i propri oggetti riducendo al minimo le scelte individuali. Fotografa ciò che ha a disposizione in scala 1:1 su sfondo neutro in un’atmosfera rarefatta di delicatezza e suspense. L’assenza di elementi circostanti trasforma cose comuni in un mistero: una chitarra elettrica, una tazzina da tè sul bordo di un tavolo, il tutto avvolto da una luce morbida dalle indiscutibili qualità pittoriche.
L’inquadratura nega ogni intenzione espressiva. L’approccio minimale viene perseguito con una ricerca al limite della perfezione. Nel modus operandi dell’artista, forma e composizione unitamente ad un sapiente bilanciamento della luce e delle tonalità cromatiche, rivestono un ruolo fondamentale e dichiarano la sua ammirazione per la pittura classica. Le sue composizioni così belle accusano pacatamente e sapientemente l’ordine che cerchiamo di dare al caos.
A Carlo Benvenuto è stata dedicata una mostra personale al Museo d'Arte Contemporanea di Roma (Macro), alla Galleria Suzy Shammah di Milano, alla Site Odeon 5 di Parigi e alla Galleria Sprovieri a Londra, con Mario Dellavedova. Tra le numerose mostre internazionali: la I° Biennale di Valencia; "Italy Made In Art: Now" a cura di Achille Bonito Oliva, Museo di Arte Contemporanea di Shanghai; "D’Ombra" a cura di Lea Vergine, Palazzo delle Papesse, Centro Arte Contemporanea, Siena e Compton Verney, Warwichshire; “Focus On Contemporary Italian Art”, a cura di Gianfranco Maraniello, MAMbo, Bologna.

EMANUELE CAVALLI
Emanuele Cavalli è nato a Lucera (FG) nel 1904 ed è morto a Firenze nel 1981.
Dopo essersi formato a Roma con Felice Carena, ottiene un immediato interesse da parte della critica e già nel 1926 partecipa alla XV Biennale di Venezia. Nel dicembre 1933 è protagonista, insieme a Cagli, Capogrossi e Sclavi di un’ importante mostra a Parigi, alla Galerie Jacques Bonjean. In quell’occasione il critico Waldemar George, nel testo in catalogo, utilizza, per la prima volta, parlando di loro l’espressione Ècole de Rome, contrapposta all’Ècole de Paris. Nel 1935, Cavalli si trasferisce da Roma ad Anticoli Corrado, nella campagna romana dove in quegli anni si era costituito una sorta di cenacolo e vi rimarrà sino al 1945. In quegli anni partecipa ancora a diverse edizioni della Biennale, alla XIX nel 1934, alla XX nel 1936, alla XXI nel 1938. Nel dopoguerra si trasferisce a Firenze, dove insegna per alcuni anni all’Accademia e dove crea un gabinetto fotografico all’interno della Galleria degli Uffizi.
Nel 1952 partecipa per l’ultima volta alla Biennale di Venezia.