Immagina 2013
15ma edizione della fiera di arte moderna e contemporanea che presenta uno spaccato sul mondo delle arti figurative. Le mostre collaterali prevedono dipinti e sculture di Tino Stefanoni, opere plastiche di Mario Bertozzi e il progetto Restart Show.
Comunicato stampa
Il 25 ottobre aprirà i battenti al quartiere fieristico reggiano la 15ma edizione di IMMAGINA, arte moderna e contemporanea in fiera.
La 15ma edizione di Immagina, che inaugura ufficialmente venerdì 25 ottobre alle ore 17:00, si presenta carica di motivi d’ interesse.
A tagliare il nastro sarà l’On. Prof. Vittorio Sgarbi; una scelta che rappresenta la volontà di Romagna Fiere di portare l’arte, con Immagina, non solo agli addetti ai lavori e ai collezionisti, ma ad un pubblico più vasto, composto anche da semplici curiosi che non vogliono o non possono acquistare opere d’arte ma che hanno voglia di godersi qualche ora in una mostra interessante e di alto livello.
Romagna Fiere, società organizzatrice dell’evento, al timone di Immagina per il secondo anno, conferma la sua formula vincente di mostra mercato dove poter visionare una varia ed ampia panoramica di Gallerie, molte delle quali ormai fidelizzate grazie ad un rapporto di stima e proficua collaborazione, unitamente alla presenza di numerosi eventi collaterali.
La qualità delle opere esposte spesso di importanza museale basterebbe già a renderla un ottimo salotto dell’Arte, ma creare ogni anno nuovi contenitori di emozioni in collaborazione con le Gallerie presenti, rende ancora più allettante la visita della manifestazione.
Il gallerista può incontrare così un buon numero di collezionisti alla ricerca dell’autore storicizzato su cui fare un sicuro ed immediato investimento, esperti del settore alla ricerca di nuovi talenti su cui riporre la propria fiducia ed un buon numero di visitatori stimolati anche dalle novità degli eventi collaterali.
Offrendo un'importante vetrina sia per le firme di prestigio sia per le emergenti, Immagina presenta uno spaccato sul mondo delle arti figurative, imperdibile per gli addetti ai lavori, momento di arricchimento per gli appassionati ed una grande occasione di acquisto.
Percorrendo i corridoi della Fiera, il visitatore potrà imbattersi in tutte le correnti artistiche, che hanno scritto pagine importanti della storia dell’arte a livello nazionale ed internazionale, fino ad approdare alle più recenti tendenze dell’arte.
Immagina sarà ancora una volta un importante momento di scambio e di confronto tra galleristi e pubblico, un appuntamento da mettere in calendario per tutti coloro che amano l’ARTE.
TRA GLI EVENTI COLLATERALI
TINO STEFANONI metafisica del quotidiano
a cura di Valerio Dehò
in collaborazione con Armanda Gori Arte
La mostra antologica esporrà circa una ventina di opere pittoriche, che vanno dai pezzi più datati a quelli attuali oltre ad un paio di sculture.
Tino Stefanoni, nato a Lecco nel 1937, da oltre quarant'anni è presente nel mondo internazionale dell’arte. Il lavoro di Tino Stefanoni, pur non appartenendo in senso stretto a quello dell’arte concettuale, di fatto si è sempre sviluppato nella stessa area di ricerca. Ha sempre guardato al mondo delle cose e degli oggetti del quotidiano, proponendoli nella loro più disarmante ovvietà, come tavole di un abbecedario visivo o pagine di un libretto d’istruzioni dove le immagini sostituiscono le parole. A differenza del mondo animale e del mondo vegetale che non sono di pertinenza dell’uomo, il mondo delle cose è invece l’unico segno tangibile della sua esistenza, e quindi di sua proprietà, traccia del suo pensiero e della sua storia dove si possono creare arte e bellezza che non sono l’arte e la bellezza della natura. E’ evidente, nella ricerca, l’interesse a voler presentare le cose più che a volerle rappresentare e, al tempo stesso, a rivestirle di sottile ironia e magia tratte da un’operazione asettica come in un sogno lucido, per intenderci, che può far convivere elementarità e mistero, due elementi che per loro natura non sono affatto prossimi ma vicini per contrappunto.
Anche nei dipinti di oggi, dove i canoni della pittura classica (nel senso stretto del termine) sono volutamente esasperati a favore di una didattica del pittorico (luce chiaroscuro disegno colore), si rivela sempre il mondo delle cose che, pur restando il momento risolvente del suo lavoro, si carica naturalmente di significati metafisici, gli stessi significati dei dipinti dal tratto nero e sfumato definibili come sinopie dei precedenti.
MARIO BERTOZZI
il segno e la forma. Disegni e sculture
Mario Bertozzi è nato a Forlimpopoli (Forlì)il 21 Febbraio 1927
Sue opere scultoree e grafiche si trovano presso collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. MARIO BERTOZZI: sanguigno, estroverso, ma in certe occasioni anche timido, di cui si potrebbe dire tanto, ma la definizione più giusta di se stesso l’ha data proprio lui: «Sono l’ultimo romagnolo!».
La scultura è stata per lui una vocazione, proprio per il suo potere tattile di dare forma, di ricreare, persino di infondere un’anima, quell’anima che hanno tutte le creature viventi e che solo gli artisti autentici, sensibilissimi, sanno captare ai lucidi confini dell’ineffabile, e quindi della poesia.
Alle sue sculture imprime un tocco di indomita energia che le rende vive e frementi; tuttavia questo impetuoso aggredire la materia per renderla docile nelle sue esperte mani, non impedisce a Bertozzi di creare anche dolcissime forme morbide e altamente poetiche, come nudi e testine di bimbi, dal modellato immediato, riuscendo così a ricrearli nella loro autenticità più profonda.
Ma l’aggressività e il suo forte temperamento si realizzano pienamente nella creazione dei Tori, potenti e superbi di energie, nel Gallo, metafora della virilità per eccellenza e si sublimano nel «Gallotauro», figura simbolica generata dall’unione degli aspetti più eclatanti del toro e del gallo, le cui affinità sono incontestabili: entrambi sono simbolo di fecondità e di virilità, entrambi sono battaglieri, pieni di forza e di vitalità.
Poteva un artista romagnolo purosangue come Bertozzi non cogliere le analogie, anch’esse così focosamente romagnole, di questi due animali? Come non creare un’opera di grande potenza ed efficacia espressiva, dove la materia è carica di una energia che si sprigiona come fuoco dalle viscere della terra! Raffigurazioni simili al «Gallotauro» non si ritrovano in artisti precedenti. Perciò dice bene Bertozzi quando afferma: «Più di me, parlano le mie opere, dove cerco con impeto di infondergli una parte di me stesso, raggiungendo la mia realtà».
NOVITÀ di questa edizione il progetto “Restart Show” a cura di Diego Santamaria.
Si tratta di un'area dedicata esclusivamente allo sviluppo di un format che prevede la sola partecipazione di mostre personali – con particolare riferimento all'arte giovane (under 45) e a quell'arte che ha saputo mantenere coefficienti contenuti – o di progetti curatoriali.
Restart Show è quindi un evento collaterale, un progetto particolare, studiato per offrire al pubblico e agli appassionati uno spaccato di quanto può essere alta la qualità dell'arte. Ma soprattutto sarà un'occasione per chi si avvicina all'arte per la prima volta, di poter apprezzare e capire subito il bello e le emozioni che l'arte trasmette al suo pubblico. Anche mediante soluzioni curiose e innovative come le visite guidate di gruppo e la personal view.
È ancora possibile registrarsi sul sito www.restartshow.it all'Area VIP per poter accedere a una serie di servizi esclusivi.