Impara l’arte – Remo Bodei
Sei appuntamenti sull’arte contemporanea, affidati alla regia del Consorzio per il festivalfilosofia in collaborazione con Galleria Civica e Fondazione Fotografia di Modena. Filosofi, curatori e direttori di musei d’arte contemporanea intervengono in un percorso che si snoda tra teorie e pratiche dell’arte.
Comunicato stampa
Remo Bodei
Il congedo dalle arti belle
«Che la bellezza (e, per converso, il suo opposto) si riferisca soprattutto all’arte ci pare oggi un’ovvietà che non merita di venire discussa. Eppure le «arti belle» si sono staccate molto tardi dalle rispettive tecniche artigianali – che richiedevano semplice apprendistato, abilità e pazienza – sia dalle «arti meccaniche», a lungo socialmente disprezzate».
«Sino a duecento anni fa, inoltre, intrinsecamente bella viene considerata in genere soltanto la natura, l’essere: il prodotto artistico lo diventa unicamente in quanto ne partecipa. Le premesse del mutato atteggiamento nei confronti del «bello artificiale» risalgono essenzialmente al trasformarsi del rapporto degli uomini con la natura. Allorché alcuni uomini riescono a conquistare un relativo dominio sul mondo fisico, controllandone e asservendone le energie mediante le scienze e le tecniche, né la natura né la sua mimesi soddisfano più interamente i nuovi e più vasti bisogni di senso sorti in seguito alle mutate circostanze. Anche se non diminuiscono per nulla le paure nei confronti del cosmo, si attenua la percezione della serena, limpida e immediata bellezza che gli era stata a lungo attribuita. Al contrario: quanto più il suo fascino diventa inquietante, tanto più il bello artistico ne viene esaltato, sino a trasfigurarsi in simbolo della creatività e della dignità recentemente conseguite dagli uomini, ormai desiderosi di imprimere sul mondo l’autonomo sigillo della loro specie vittoriosa (alla cui avanguardia viene posto l’artista)».
[Remo Bodei, Le forme del bello, Bologna 1995, pag. 9]
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Remo Bodei è professore di Filosofia presso la University of California a Los Angeles. Tra i massimi esperti delle filosofie dell’idealismo classico tedesco e dell’età romantica, si è occupato anche di pensiero utopico e di forme della temporalità nel mondo moderno. Ha inoltre indagato lo statuto delle passioni e le esperienze della soggettività tra mondo moderno e contemporaneo, pervenendo a una riflessione critica sulle forme dell’identità individuale e collettiva. Ha studiato i modelli filosofici del bello e del sublime, tracciando la parabola che ha condotto alla significazione estetica del brutto. Tra i suoi libri: Ordo amoris (Bologna 1991); Geometria delle passioni (Milano 1991); Le forme del bello (Bologna 1995); Destini personali (Milano 2002); Piramidi di tempo (Bologna 2006); Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia (Milano 2008); La vita delle cose (Roma-Bari 2009); Ira. La passione furente (Bologna 2011); Immaginare altre vite (Milano 2013); Generazioni (Roma-Bari 2014); La civetta e la talpa. Sistema ed epoca in Hegel (Bologna 2014); La filosofia nel Novecento (e oltre) (Milano 2015). È Presidente del Comitato Scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia.