Impossible Landscapes
L’esposizione affronta il tema della fotografia di paesaggio, attraverso la lente di cinque fotografi italiani che interpretano quel genere classico alla luce di una riflessione profonda sul medium fotografico e sulle sue potenzialità espressive.
Comunicato stampa
Glenda Cinquegrana Art Consulting
è lieta di presentare la mostra
Impossible Landscapes
Francesco Cianciotta, Giovanni Guadagnoli, Cosmo Laera, Francesco Nencini, Luca Scarpa.
Zaccaria 4
Via Sant’Antonio Maria Zaccaria, 4, 20122 Milano
Opening: giovedì 12 novembre 2015, dalle ore 18.30
dal venerdì 13 fino 15 dicembre 2016.
Solo su appuntamento.
A cura di Glenda Cinquegrana.
Per maggiori informazioni e appuntamenti si prega di contattare Glenda Cinquegrana all’indirizzo [email protected] e al telefono + 39 349 7235046.
Glenda Cinquegrana Art Consulting è lieta di presentare la mostra collettiva Impossible Landscapes con Francesco Cianciotta, Giovanni Guadagnoli, Cosmo Laera, Francesco Nencini, Luca Scarpa. L’esposizione affronta il tema della fotografia di paesaggio, attraverso la lente di cinque fotografi italiani che interpretano quel genere classico alla luce di una riflessione profonda sul medium fotografico e sulle sue potenzialità espressive. Attraverso un caleidoscopio di punti di vista diversi ricostruire una prospettiva univoca su questa problematica appare impossibile.
Per Francesco Cianciotta il genere tradizionale della fotografia di paesaggio costituisce il punto da cui sperimentare i limiti e le potenzialità del linguaggio fotografico, riletto attraverso il medium rappresentato dalla fotocamera del telefonino. Da diversi anni Cianciotta opera allo scopo di far transitare nell’alveo della fotografia alta, quella d’arte, l’uso dei mezzi fotografici pret à porter e padroneggia la fotocamera dello smartphone al punto da elevare la fotografia realizzata con il telefonino al rango di vera e propria arte. In questa mostra sono presenti alcuni recentissimi lavori inediti scattati in Arabia Saudita che proseguono la sua storica ricerca sugli aeroporti intitolata A Journey Apart.
Giovanni Guadagnoli lavora sul confine sottilissimo fra realtà e finzione fotografica, dove questo diventa labile in un discorso filosofico relativista, in cui lo spettatore viene condotto verso la perdita delle sue certezze visive, fino a costruire una prospettiva nuova. Ciascuno scatto di Guadagnoli, parafrasando un testo di Gigliola Foschi, costituisce “una messa in dubbio radicale della rappresentazione a partire dalla rappresentazione stessa, e della fotografia a partire dall’interno della fotografia stessa”. In mostra troviamo uno scatto tratto dall’ultima serie di Mimesis: declinazione, accanto ad alcuni lavori tratti da una serie dedicata all’Italia. In queste opere i riferimenti alla fotografia antica classica si fondono all’uso degli strumenti di lavoro sull’immagine per approfondirne e amplificarne le chiavi di lettura.
Cosmo Laera è il fotografo che più risente della tradizione classica della fotografia documentaria legata al paesaggio. I suoi paesaggi sono improntati ad una visione lucida e razionale, che controlla e domina il paesaggio nei suoi minimi dettagli con lo sguardo, dove la prospettiva lucida, grazie alla padronanza sapiente del mezzo fotografico, è capace di far emergere l’intrinseca bellezza delle cose. Mitiga questa visione razionale un uso del colore che spesso si tinge di una sensibilità poetica e di una delicatezza che non esita a prendere a piene mani dalle tonalità dell’acquarello e che richiama la pittura classica e settecentesca.
L’esposizione presenta di Francesco Nencini una riedizione della celebre serie dei Non Luoghi, fotografie che, ricollegandosi alla definizione attribuita loro dal celebre sociologo Marc Augè, catturano le atmosfere sospese, costellate di presenze e solitudini che sono tipiche dei luoghi di passaggio. In queste immagini, come racconta Stefano Pirovano, a fare da trait d’union fra la presenza espressiva dell’autore e la sua presa di distanza dall’immagine è la transitorietà’, definibile come ‘lo stato in cui l’immagine si arricchisce della presenza altrui’. In questi scatti, lo sguardo del fotografo fa un passo indietro, catturando quelle presenze umane, come se li spiasse, per tratteggiarne quei gesti segreti, che sono il vero vocabolario della solitudine.
Di Luca Scarpa, infine, la mostra presenta la serie Metropolis Urbane. Ispirata alla celebre pellicola di Fritz Lang, questa serie fotografica ci riporta ad una visione della città che, attraverso il gioco sapiente delle esposizioni multiple, scompone e ricompone lo skyline urbano in composizioni che, in bilico fra l’astratto e il concreto, si richiamano alle avanguardie futuriste e italiane e agli esperimenti pionieristici nel campo della fotografia del secolo passato.
Biografie degli artisti.
Francesco Cianciotta, nato a Roma nel 1960, inizia a scattare fotografie a quindici anni. Parallelamente fortunata carriera professionale nel campo delle ricerche di mercato, scatta in continuazione con macchine di plastica, tenendo un diario fotografico che in seguito sarà parte della Trilogia del manager errante, dalla quale è stato estratto il volume Un viaggio a parte pubblicato da Motta editore nel 2009 e introdotto dall’antropologo Marc Augé. Nel 2012 conduce il programma tv L’Italia di DOVE per il canale DOVE – 412 di Sky. Mostre personali selezionate: Nagà Nagà, a cura di Glenda Cinquegrana Art Consulting e Perigeo NGO, ChiAmaMilano, Milano (2015); Milano Sunrise, Glenda Cinquegrana: the Studio, Milano (2013); Epoché, My-Loft, Milano (2013); Talea: il merito mette radici, Parlamento Italiano, Sala di Vicolo Valdina, Roma (2012); Genius Loci, Spazio Gab, Milano (2012); Concrete Pause III°, Indipendent Foto Festival, Ivrea (2010); Transiti V°, Galleria Leggermentefuorifuoco, Salerno (2010); Transiti V°, Spazio Maimeri, Milano (2008); Concrete Pause II°, Fotoforum, Bolzano (2008); Concrete Pause I°, Spazio Vicanto, Milano (2007); Transiti III°, LaFeltrinelli di Piazza Piemonte, Milano (2007); Transiti IV°, Spazio10, Ivrea (2006); Abitibi, The Gallery, Milano (2003); Note de un sejour dans l’Abitibi, Rouyn Noranda, Canada (2003); Transiti II°, Festival della fotografia in Puglia, Bari (2003); Artificiosa Pluma, Accademia di Brera, Milano (2002); Transiti I°, Fotoforum, Bolzano (2002-2000). Mostre collettive selezionate: Road Maps, Officine Creative Ansaldo, Milano (2013); Esprit Méditerranéen, Pinacoteca Provinciale di Bari, Bari (2013); Orizzonte Mediterraneo, Fondazione Vedetta, Giovinazzo (BA) (2011-2009); Uno scatto per l’economia, Sala Murat, Bari (2006). Pubblicazioni: Esprit Méditerranéen, Favia Editore (2011); Talea, il merito mette radici, Fondazione Ethnoland & Bosch (2010); Un Viaggio a parte, con introduzione di Marc Augè, MottaEditore, (2009); Il sole nelle mani, Motta Editore (2006).
Cosmo Laera è nato ad Alberobello nel 1962, da oltre trent'anni svolge attività di fotografo professionista. Per quanto riguarda la sua attività nel settore pubblicitario, collabora regolarmente e continuativamente con importanti testate giornalistiche nazionali quali Sportweek, In Viaggio, Class. Dal 2005 insegna fotografia all’accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Mostre personali selezionate: Vicino a te, vicino a me, galleria Edicola RaRa, Terlizzi, (BA) (2013), Aller/Retour, Corigliano Calabro Fotografia (2013); Shining stones, Mora de Rubielos, Spagna (2012); Rully, gens du vin, Rully Bourgogne (2008); About us 2006, galleria The Photographers, Milano (2006). Mostre collettive selezionate: Riflessioni, Centro Italiano per la Fotografia, Bibbiena (AR); Prima Visione 2014. I fotografi e Milano, Galleria Belvedere, Milano (2015); Transizioni Arte_Poesia 2014, Casa delle Culture del Mondo, Milano (2014).
Giovanni Guadagnoli è nato a Sulmona nel 1966. Si è laureato con il massimo dei voti e la lode nella facoltà di lettere e filosofia dell’Università La Sapienza di Roma, con una tesi in Storia dell’Arte Contemporanea. Ha lavorato come fotografo commerciale firmando, tra le altre, tre campagne pubblicitarie per Armani Underwear. Sue immagini sono apparse su riviste italiane ed estere, tra le quali MarieClaire, Vogue Gioiello, Elle, GQ, ID, Max, Venerdì di Repubblica, Arena. Mostre personali selezionate: Mimesis: declinazione, Photofever, Glenda Cinquegrana: the Studio, Parigi (2014); Mimesis: declinazione, Glenda Cinquegrana: the Studio, Milano, a cura di G. Foschi (2014); Mimesis: declinazione, Palazzo dei Congressi, Salsomaggiore, a cura di C. Pratizzoli (2013); Zone di confine, Milano Photoshow, a cura di G. Foschi (2013); Secondo natura, Spazio Tadini, Milano, a cura di R. Mutti (2013); Landscape - Ipotesi, Museo Fattori, Livorno (2013); Landscape - Ipotesi, Mia Fair, Milano, a cura di R. Mutti (2012); Landscape - Ipotesi, Centrale Montemartini, Roma, mostra finalisti Celeste Prize, a cura di S. Music (2012); Urbe relativa, Mia Fair, Milano, a cura di G. Foschi (2011); Aureo, New York, Loman Gallery, a cura di E. Alvarez (2008); Chroma I, Galleria Brancaleone, Roma, a cura di A. Durante (1999); Chroma I, Art Center, Los Angeles (1998); La luce della memoria, Teatro Degollado, Guadalajara, Messico (1997). Premi e menzioni: Finalista al Combat Prize, Museo Fattori di Livorno (2013); Menzione d'onore all’IPA, International Photography Award (2013); Vincitore del Visitor’s Choice al Celeste Prize, Centrale Montemartini, Roma (2012); Menzione d'onore all’IPA, International Photography Award (2010).
Francesco Nencini, regista fotografo toscano che, diplomatosi al Filmmaking Program della New York University nel 1989, vive a Milano. La relazione tra l’uomo e le metropoli sono gli scenari tipici della sua indagine fotografica sin dal suo debutto come fotografo alla Galleria L’Affiche di Milano. Il suo libro I Non Luoghi, pubblicato da Silvana Editoriale in italiano ed inglese ha vinto il Primo Premio Assoluto al Festival Internazionale di Orvieto Fotografia nel 2006 ed ha accompagnato la sua seconda personale in uno ex fabbrica milanese. Un suo reportage a tinte forti sul mondo dello spettacolo: “Re-Set, ombre della ribalta” è stato premiato al Toscana Foto Festival nel 2006. Nel 2008, un suo lavoro sui “Workaholics” è stato selezionato tra i finalisti della sezione Descubrimientos di Photo Espana a Madrid e del Festival Voies Off di Arles. Nel 2009, ha infine vinto a pari merito il concorso “Il lavoro nell’Italia contemporanea” esposto a Polifemo Fotografia nello spazio della Fabbrica del Vapore a Milano. Mostre personali selezionate: Workaholics, Polifemo Fotografia, Milano, 2009; Descubrimientos PHE, Photo Espana, Madrid, 2008; Città Invisibili, Foiano Fotografia, Foiano della Chiana, 2007; Mucchio Selvaggio, Occhi di Scena, San Miniato, 2007; I Non Luoghi, 56 Gallery, Milano, 2005; Private Eye, L’Affiche Gallery, Milano, 2005. Pubblicazioni I Non Luoghi, Silvana Editoriale (2005).
Luca Scarpa, è nato a Milano, dove si laurea in Architettura presso il Politecnico. Da anni si interessa d fotografia analogica e digitale. Mostre collettive selezionate: Nutrimento urbano, fondazione Bracco (2015), Gea. It’s a (wo)man's world, Fondazione Bracco, Milano, Ca' Zanardi, Venezia (2015), Borders and disorders, Venice Art House gallery, Venezia, (2015).