Impressionisti. Segni e disegni
Due esposizioni, entrambe curate da Vincenzo Sanfo e organizzate da Diffusione Italia, la prima dedicata al mondo degli impressionisti e l’altra alle sculture monumentali del più grande artista, centro americano.
Comunicato stampa
Barolo riparte dall’arte. Dopo essere stata costretta a rinviare al 2021 l’atteso evento musicale “Collisioni”, che avrebbe dovuto avere un’eco mondiale, la città piemontese ospita due imperdibili eventi culturali all’insegna dei grandi maestri dell’arte, di ieri e di oggi. Due esposizioni, entrambe curate da Vincenzo Sanfo e organizzate da Diffusione Italia, la prima dedicata al mondo degli impressionisti e l’altra alle sculture monumentali del più grande artista, centro americano. Fino al 1° novembre 2020, “Segni e disegni” porta nell’Aula Picta di Barolo, punto di riferimento per i viaggiatori delle Langhe Albesi appassionati di arte, 62 opere di alcuni dei più grandi maestri impressionisti, tra rari disegni, pastelli, acquerelli e opere grafiche. Da Corot a Monet, da Renoir a Cezanne, senza tralasciare Degas, De Nittis, Pissarro, Signac, Sisley e moltissimi altri, noti e meno noti, tutti artisti che hanno partecipato alle otto mostre ufficiali dell’impressionismo tenutesi a Parigi a partire dalla prima, inaugurata nel 1874, presso lo studio del fotografo Nadar. Tra le opere esposte, tutte provenienti da collezioni private, per questo raramente ammirabili dal grande pubblico, “La Saone se Jettant dans les bras du Rhone” uno dei più grandi pastelli di Renoir che, per le sue grandi dimensioni, rappresenta già una imperdibile attrazione. Acconto a questo capolavoro, un raro disegno di Monet, proveniente dalla collezione di Michel Monet, fratello del grande maestro, due esempi disegni di Degas, che facevano parte del “Carnet Halevy” di cui l’artista era amico e a cui era solito regalare dei disegni in occasione delle serate conviviali. In mostra esempi interessanti realizzati anche dai loro gregari come, ad esempio, Henry Somm qui presente con un capolavoro assoluto, il pastello colorato dal titolo “Le Chagrin”. La mostra intende comporre un percorso inedito e atto a rivelare aspetti ancora sconosciuti dell’impressionismo come ad esempio la ceramica dipinta, l’incisione e la scultura. Un viaggio tra i colori di opere incredibili, come ritrovarsi in un sogno, fatto di paesaggi lontani, dame di altri tempi e un turbinio di emozioni. Al fianco di questa straordinaria mostra, anche la mostra “Sculture nella città”, organizzata dal Comune di Barolo con la collaborazione dell’Ambasciata del Messico e di Diffusione Italia e con la collaborazione della locale Pro Loco. Le monumentali sculture dell’artista messicano Enrique Carbajal, meglio noto come Sebastian, arrivano a Barolo, dopo essere state esposte alla Biennale di Venezia e a Parigi. Considerato in Messico come l’erede naturale del gigantismo di Diego Rivera, viste le dimensioni delle sue opere che ornano le piazze delle più importanti Città del Messico e degli Stati Uniti, le sue sculture invitano ad una piacevole passeggiata nelle incantevoli vie di Barolo dove, oltre a gustare il Re dei Vini, si potranno ammirare opere raramente esposte in Italia.