In fondo a destra – Giovanni Termini
SenzaBagno presenta il sesto appuntamento di In fondo a destra, un ciclo di mostre personali che si svolgono mensilmente a Pescara. L’artista invitato per l’episodio di gennaio è Giovanni Termini.
Comunicato stampa
SenzaBagno è lieto di presentare il sesto appuntamento di In fondo a destra, un ciclo di mostre personali che si
svolgono mensilmente a Pescara da agosto 2022 a marzo 2023. L’artista invitato per l’episodio di gennaio è
Giovanni Termini.
In fondo a destra nasce dall’esigenza di continuare il confronto – già avviato attraverso progetti precedenti –
con artisti nazionali e internazionali invitati sul territorio e dalla necessità d’instaurare nuovi legami e dibattiti
culturali per e con la città e gli artisti.
“In fondo a destra” è una locuzione diventata proverbiale come indicazione spaziale per segnalare i servizi
igienici. Appropriandosi ironicamente di questa espressione che capovolge gli assunti del nome del collettivo,
SenzaBagno ne fa un incipit creativo: una serie di artisti – di varie generazioni e provenienze – sono invitati a
realizzare un’opera inedita concepita in maniera site-specific per un ambiente di palazzo Filippone Mezzopreti
Gomez a Pescara, il bagno dell’appartamento al piano nobile. Il lavoro resta quindi esposto nel corso di un
evento della durata di un giorno, restituendo inoltre alla fruizione pubblica della dimora ottocentesca, una delle
poche sopravvivenze storiche nel moderno tessuto architettonico del capoluogo adriatico.
In fondo a destra lascia agli artisti ospitati libertà d’ideazione, ponendo come unica condizione l’economia dei
mezzi e la reversibilità dell’intervento. SenzaBagno intende così ribadire la centralità dell’opera, del suo
incontro con lo spettatore, della “visione” che è il fare arte e allo stesso tempo generare un’esperienza. Il
percorso che il visitatore è invitato a seguire diventa, infatti, parte stessa del processo di ridefinizione dello
spazio. Il programma vuole esplorare la declinazione ambientale dell’arte, fondato su quello che il critico
Germano Celant aveva definito “un senso di reciprocità basato su una mutualità reale, in cui l’arte crea uno
spazio ambientale, nella stessa misura in cui l’ambiente crea l’arte”.
Dopo i primi cinque appuntamenti con Stefano Arienti, Flavio Favelli, Italo Zuffi, Marta Pierobon e Cesare
Pietroiusti, il sesto episodio è affidato a Giovanni Termini. Per In fondo a destra, l’artista presenta un progetto
scaturito dai recenti avvenimenti che hanno investito il continente europeo, reinsediando un senso di precarietà
esistenziale. A questi tragici eventi si associa in maniera paradossale il richiamo all’industria balneare, intesa
come fonte di distrazione e svago, ed elemento fondante dell’identità di Pescara come di numerosi altri luoghi
della penisola – fino ad assurgere a carattere nazionale. L’opera utilizza, infatti, come materiale costitutivo la
tela degli ombrelloni da spiaggia, presenza ricorrente nel lavoro di Termini, che ne ha rielaborato le forme in
diverse configurazioni. In Piega e contropiega, un telo per ombrelloni viene ripiegato seguendo lo stesso
procedimento utilizzato per la bandiera statunitense nelle cerimonie militari e presentato nello spazio espositivo
come oggetto scultoreo. Il processo di esecuzione è documentato da una serie di cartoline incluse in mostra.
Un oggetto familiare all’immaginario collettivo globale, soprattutto attraverso la narrazione cinematografica,
viene così reimmaginato tramite il materiale utilizzato, aprendo un nuovo orizzonte di senso.
La scultura di Giovanni Termini è abitata da un vitalismo materialistico che si fonda sul rimpiego e la
rielaborazione di oggetti prelevati dalla realtà. Fermamente situato in uno spazio che si proietta nella
dimensione temporale, aperto al processo che ne detta i materiali, il lavoro di Termini si nutre – come dichiara
l’autore – “proprio dei conflitti che cerca, inutilmente, di sedare. Non vedo altri stimoli alla ricerca”.
Giovanni Termini
Giovanni Termini è nato ad Assoro (En) nel 1972; vive e lavora a Pesaro.
Ha esposto in Italia e all’estero. Tra le mostre personali: Giovanni Termini. Consuete attenzioni, Galleria
Vannucci, Pistoia; L’umanità degli oggetti. Jason Dodge, Giovanni Termini, Kappa Noun, San Lazzaro di
Savena, Bologna; (Criteri generali per la) messa in sicurezza, Otto Gallery, Bologna; È vietato eseguire lavori
prima di avere tolto la tensione, Galleria Vannucci, Pistoia; Visioni d’insieme, Mac Museo di Lissone; Grado di
tensione, Galleria Francesco Pantaleone, Palermo; Innesti, Galleria Vannucci, Pistoia; Disarmata, Fondazione
Pescheria, Pesaro; Zona franca, Galleria Pio Monti, Roma.
Tra le collettive: Upcycle, Residenza dell’Ambasciata d’Italia, Berna, Svizzera; The new abnormal.
Straperetana, Pereto (AQ); La forma della terra, Fondazione Menegaz, Castelbasso; Opera morta, Otto
Gallery, Bologna; Arte e tecnologia, Museo di Lan Wan, Qingdao, Cina; DISIO. Nostalgia del futuro, Sala Tac,
La Caja, Istituto Italiano di Cultura, Caracas, Venezuela; Rilevamenti #1, CAMUSAC, Cassino; Au Rendez-
Vous des Amis, Palazzo Vitelli Fondazione Burri, Città di Castello; XV Quadriennale di Roma, Palazzo delle
Esposizioni; I Premio Internazionale Giovani Scultori, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano.
SenzaBagno è un collettivo di artisti basati a Pescara, fondato nel 2018. I membri sono: Francesco Alberico,
Simone Camerlengo, Lucia Cantò, Matteo Fato, Giovanni Paolo Fedele, Lorenzo Kamerlengo, Gioele
Pomante, Gianluca Ragni, Eliano Serafini, Letizia Scarpello. Dal 2022 collabora al supporto critico Simone
Ciglia.
“SenzaBagno: siamo portati a esprimere i nostri bisogni davanti a un pubblico”.
In fondo a destra #6. Giovanni Termini
a cura di SenzaBagno
Un ringraziamento speciale a Gaetano Carboni per aver reso possibile il progetto.
Palazzo Filippone Mezzopreti Gomez
Viale Giovanni Bovio 25, 65124 Pescara