In forma di ceramica
Per la prima volta la collezione contemporanea in ceramica del Museo Carlo Zauli di Faenza esce dal museo e diventa una mostra. Una collettiva esclusiva, realizzata grazie alla collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa, che a Venezia porta ventinove opere di ceramica realizzate da altrettanti artisti che hanno ideato e creato i loro lavori all’interno del museo di Faenza.
Comunicato stampa
Per la prima volta la collezione contemporanea in ceramica del Museo Carlo Zauli di Faenza esce dal museo e diventa una mostra. Una collettiva esclusiva, realizzata grazie alla collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa, che a Venezia dal 2 aprile prossimo porta ventinove opere di ceramica realizzate da altrettanti artisti che hanno ideato e creato i loro lavori all'interno del museo di Faenza.
Una collezione che porta i nomi di artisti di fama nazionale e internazionale ma anche di giovani assegnatari degli atelier della Bevilacqua La Masa, selezionati proprio per partecipare a questo progetto artistico. Ognuno di loro, incontrando la ceramica per la prima volta, ha portato il mezzo espressivo della tradizione locale a visioni completamente inedite. Era questo, del resto, l’obiettivo del Museo Zauli, che da dodici anni fa sperimentazione attraverso residenze curatori ali e incontri con gli artisti.
Il titolo "in forma di ceramica" allude all'invenzione artistica che, da una parte, trova ispirazione nelle caratteristiche straordinarie di un materiale nobile, dall'altra, si scontra con i limiti spesso imprevedibili che esso pone; il risultato del processo è tensione e stupore, concretezza e leggerezza di un pensiero che, materializzandosi si maschera di forme.
A cura di Stefano Coletto e Matteo Zauli, verranno presentati i lavori di Yuri Ancarani, Salvatore Arancio, Sergia Avveduti, Maura Biava, Lorenza Boisi, Pierpaolo Campanini, Gianni Caravaggio, David Casini, T-Yong Chung, Lorenzo Commisso, Christian Frosi e Diego Perrone, Alberto Garutti, Francesco Gennari, Giovanni Giaretta, Piero Golia, Simon Macgrath, Eva Marisaldi, Mathieu Mercier, Maurizio Mercuri, Luca Monterastelli, Bruno Peinado, Chiara Pergola, Marco Samorè, Daniel Silver, Luca Trevisani, Davide Valenti, Daniele Veronesi, Sislej Xhafa, Italo Zuffi.
La mostra, che si apre al piano terra di Palazzetto Tito con Edison Clouster, grande installazione con ceramica, neon e lampadine di Luca Trevisani, ospita nelle sale al piano superiore opere che vanno dalla grande e celebre Madonna di Alberto Garutti, al “non-vinile” di Lorenzo Commisso, disco in ceramica ascoltabile sul suo giradischi, fino allo stuzzicadenti in terracotta realizzato da Sislej Xhafa nel 2006, ai coriandoli multicolori in grès di Eva Marisaldi e agli esiti delle ricerche scientifiche di Frosi e Perrone con il CNR.
In occasione dell’evento, che rafforza la collaborazione in corso da diversi anni tra le due Istituzioni, sarà edita una pubblicazione a cui collaboreranno Daniela Lotta, Guido Molinari e Marco Tagliafierro, curatori di alcune delle edizioni di Residenza d'Artista MCZ.
Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia
Il programma di residenze per artisti della Fondazione BLM è tra i più antichi in Europa; esso infatti ha origine nel 1898 con la nascita dell’istituzione stessa. Per volontà della sua fondatrice, la duchessa Felicita Bevilacqua La Masa, il suo palazzo di famiglia sul Canal Grande, Cà Pesaro, diventa un luogo per la cultura artistica cittadina volto ad agevolare i “giovani artisti ai quali è spesso interdetto l'ingresso nelle grandi mostre”. La BLM diviene rapidamente il punto di riferimento e il trampolino di lancio per giovanissimi autori tra cui ricordiamo Boccioni, Casorati, Semeghini, Gino Rossi e Arturo Martini.
Nel corso degli anni la Fondazione ha mantenuto inalterata l’originaria missione di promozione e sostegno ai giovani artisti. Nella Galleria di Piazza San Marco, in Palazzetto Tito, in Palazzo Carminati, nel complesso dei Santi Cosma e Damiano, nei dodici atelier e in differenti spazi esterni, la Fondazione organizza mostre collettive di giovani artisti e personali di protagonisti della scena internazionale, il programma di studi d’artista, incontri, conferenze, spesso in collaborazione con università e centri d’arte italiani e stranieri.
Museo Carlo Zauli, Faenza
Il Museo Carlo Zauli è un contenitore che dal 2002, attraverso le sue collezioni e le diverse attività, esplora e diffonde l’arte contemporanea in tutti i suoi linguaggi, con un’attenzione particolare alla ceramica, materiale della tradizione faentina. MCZ ha sede nei locali che dal 1949 furono di Carlo Zauli, uno dei più rappresentativi scultori del Novecento, di cui promuove il lavoro e la storia attraverso la gestione dell’Archivio, mostre itineranti, pubblicazioni e conferenze. Con l’apertura del museo si è riprogettato lo spazio in modo che raccontasse, con strumenti attuali, la vitalità e l’incontro tra artisti che ne avevano caratterizzato l’atmosfera sin dal 1949. E’ dunque con tale spirito che, sotto la direzione di Matteo Zauli, figlio dell’artista, MCZ è divenuto in questi anni un punto di riferimento nella produzione e nella divulgazione dell’arte contemporanea grazie alle Residenze d’Artista, ai cicli di conferenze, a rassegne di musica contemporanea, oltre che a percorsi didattici per bambini, studenti e adulti.
Il Museo ospita la collezione Carlo Zauli con opere esposte in un percorso cronologico dai primi anni Cinquanta fino agli Ottanta che attraversa anche il giardino, i laboratori, lasciati al loro stato originario, tuttora luogo di lavoro, e le cantine adibite a magazzini, oltre a una sala dedicata alla progettazione industriale di piastrelle. Attraverso il progetto curatoriale Residenza d’Artista, e le altre collaborazioni con gli artisti sta creando anche una sezione contemporanea di opere in ceramica.
Il progetto Residenza d’Artista che a Faenza nasce nel 2003 si basa sull’incontro fra un artista, lontano dal mondo ceramico e selezionato da un curatore, un gruppo di studenti, la città e la ceramica. Attualmente MCZ collabora in questo progetto con i curatori Guido Molinari e Marco Tagliafierro, parallelamente alle istituzioni Via Farini DOCVA e Fondazione Bevilacqua La Masa, per quanto riguarda i più giovani.