In suspensus

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE SABE PER L'ARTE
Via Giovanni Pascoli 31, Ravenna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

giovedì, venerdì, sabato e domenica ore 16-19

Vernissage
20/01/2024
Curatori
Angela Madesani
Generi
fotografia

Lo spazio espositivo, nato nel 2021 quale punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione alla scultura, nel 2024 si apre alla fotografia esplorando le sue relazioni con la ricerca plastica, il paesaggio e lo spazio, fisico e mentale.

Comunicato stampa

Sabato 20 gennaio 2024 alle ore 11, la Fondazione Sabe per l’arte presenta In suspensus, mostra di Carlo Benvenuto, Enrico Cattaneo e Elena Modorati, a cura della storica dell’arte e curatrice Angela Madesani, con il patrocinio del Comune di Ravenna e del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Bologna - Campus di Ravenna e realizzata in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Ravenna. Lo spazio espositivo, nato nel 2021 quale punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione alla scultura, nel 2024 si apre alla fotografia esplorando le sue relazioni con la ricerca plastica, il paesaggio e lo spazio, fisico e mentale.

 

In suspensus allude al senso di sospensione dal tempo, dallo spazio e dalle relazioni quotidiane che trasformano gli oggetti comuni protagonisti delle opere in mostra. Il progetto espositivo ospita le opere di tre artisti, di due diverse generazioni, che si esprimono con differenti linguaggi: Elena Modorati (1969), Carlo Benvenuto (1966) ed Enrico Cattaneo (1933-2019). Il tema dei dialoghi è lo still life nell’accezione propria del termine. In mostra, il concetto della scultura da un punto di vista prettamente installativo viene posto in relazione con opere fotografiche. Il lavoro di Elena Modorati attiva uno spostamento nella relazione fra oggetto preesistente, trovato, ed elemento prodotto. Tale relazione genera, infatti, un cortocircuito percettivo, per cui diventa impossibile stabilire quale dei due poli istituisca il maggiore livello di ambiguità e di allusività. Per Carlo Benvenuto la fotografia è indice, traccia del reale proposto di volta in volta in scala 1:1 e in tal senso vanno lette anche le sue sculture di vetro che rappresentano oggetti della realtà. Di Enrico Cattaneo sono in mostra alcune opere della serie Morandiane, lavorate dall’artista in fase di stampa con un evidente richiamo compositivo e poetico al pittore bolognese Giorgio Morandi in cui è evidente la sospensione del tempo.

 

La mostra, che proseguirà fino al 7 aprile 2024, sarà accompagnata da un catalogo edito da Danilo Montanari e arricchita da altri eventi organizzati nel periodo di apertura della mostra.

 

Carlo Benvenuto è nato a Stresa (VB) nel 1966, vive e lavora a Milano. Nonostante il corpus delle opere lo contraddica, Carlo Benvenuto, è un pittore e scultore, ma non un fotografo. Gli oggetti e gli spazi sono ritratti in un’atmosfera sospesa, personale, costituita dal silenzio del quotidiano. La narrazione, così come la mitologia privata, sono taciute: non c’è biografia, tutto è senza titolo. Ha tenuto personali nei più importanti musei italiani quali il MART di Rovereto (2020), la GAMeC di Bergamo (2016) e il MACRO di Roma (2003). Ha esposto nelle maggiori istituzioni d’arte internazionali, tra cui il MAXXI di Roma (2021), la Triennale di Milano (2010) e il Museo d’Arte Contemporanea di Shanghai (2006). Lavora da sempre con la Galleria Mazzoli di Modena.

 

Enrico Cattaneo (Milano, 1933-2019) inizia a fotografare a metà degli anni Cinquanta durante gli studi di ingegneria al Politecnico, portando avanti una personale documentazione della città. Professionista dal 1963, negli anni successivi Cattaneo inizia a frequentare le gallerie milanesi, distinguendosi come uno dei principali narratori per immagini degli eventi d’arte del suo tempo, con una originale e vasta documentazione di inaugurazioni, incontri e manifestazioni. Pur continuando a documentare gli aspetti più diversi del mondo dell’arte, Cattaneo dà spazio anche a sue ricerche personali, tra sperimentazioni off-camera, still life e archeologia industriale.

 

Elena Modorati (1969, Milano), vive e lavora a Milano. Si è laureata in filosofia con indirizzo estetico all’Università degli Studi di Milano. Fra le mostre personali recenti si segnalano Pan oren, Il Milione, Milano (2019); Paia, Progettoarte Elm, Milano (2018) e Comfort Zone, Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, Torino (2017). Fra le collettive: Le supermarché des images, Musée du Jeu de Paume, Paris (2020); Partiture illeggibili. Max Cole, Marcia Hafif, Elena Modorati, Labs Gallery, Bologna (2020); Anything, Italian Institute of Culture, Città del Messico (2018); Kairos, Musée d’art contemporain, Arteum, Châteaneuf le Rouge, Aix en Provance (2017); Sotto un altro cielo, galleria San Fedele, Milano (2017).

 

Angela Madesani, storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice di numerosi saggi e volumi monografici relativi all’arte contemporanea e alla fotografia. Ha curato numerose mostre presso istituzioni pubbliche e private italiane e straniere. Insegna Storia della Fotografia presso l’Istituto Europeo di Design di Milano e Storia del Costume e della Moda all’Istituto Secoli di Milano.

 

Fondazione Sabe per l’arte nasce nel novembre 2021 con l’obiettivo di promuovere e diffondere l’arte contemporanea – con particolare attenzione alla scultura – nella città di Ravenna attraverso mostre, incontri, proiezioni e altre attività culturali. Presieduta da Norberto Bezzi e da Mirella Saluzzo, si avvale della consulenza di un comitato scientifico coordinato da Francesco Tedeschi, docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e composto dai professori dell’Università di Bologna Claudio Marra, Federica Muzzarelli, Gian Luca Tusini e Claudio Spadoni, già direttore del Museo d’Arte della città di Ravenna. La direzione artistica è affidata a Pasquale Fameli, critico d’arte e studioso dell’ateneo bolognese. Sita a pochi passi dal MAR – Museo d’Arte di Ravenna, a Fondazione si dedica inoltre alla catalogazione delle opere di Mirella Saluzzo e alla costituzione di una biblioteca specializzata sulla scultura contemporanea.