Incontro con il filosofo Anselm Jappe
Anselm Jappe, uno dei maggiori teorici della corrente internazionale chiamata “critica del valore”, è convinto che la crisi sia una tappa decisiva verso l’esaurimento storico del capitalismo.
Comunicato stampa
Agli occhi di molti la crisi attuale non è altro che una crisi finanziaria causata dall'avidità di un gruppo di speculatori, da risolversi con il rafforzamento dello Stato o con politiche rivolte alla crescita e alla ridistribuzione.
Anselm Jappe, uno dei maggiori teorici della corrente internazionale chiamata “critica del valore”, è invece convinto che la crisi sia una tappa decisiva verso l'esaurimento storico del capitalismo.
Dopo duecento anni, il sistema capitalistico basato sulla trasformazione di lavoro vivo in valore ha raggiunto ormai il suo limite interno.
Le tecnologie, sostituendosi alla forza lavoro, hanno progressivamente sgretolato la sostanza stessa del valore rendendo obsoleti il lavoro e la società che vi si basa.
Ma la società del lavoro non è sparita, e trasforma ogni giorno masse sempre più grandi di uomini in “materiale superfluo”, destinato alla barbarie.
Tutte le forme di vita della società mercantile sono ovunque in crisi: la politica, gli scambi internazionali, il rapporto con la natura e perfino le nostre strutture psichiche.
Siamo allora davanti a un bivio: continuare a proporre soluzioni parziali e irrealizzabili, come il ritorno alla vecchia economia keinesiana; o cominciare a mettere radicalmente in discussione il denaro, la merce, il valore e il lavoro e chiederci se proprio il loro abbandono non sia l’unica vera uscita dalla crisi.
Anselm Jappe, (Bonn, 1962) ha studiato a Roma, dove si è laureato con Mario Perniola, e a Parigi. È attualmente professore di Estetica in Italia e Francia. Si è occupato dell'opera di Guy Debord, mettendo in luce per primo gli stretti legami che i testi situazionisti intrattenevano con il pensiero di Marx e di Lukàcs. Ha poi partecipato, fin dalla metà degli anni novanta, alla rielaborazione originale delle tesi di Marx portata avanti negli ultimi decenni dalla “critica del valore” .
Della sua opera sono disponibili in italiano l'importante monografia “Guy Debord”, Manifestolibri, Roma 1999 (ristampato nel 2013); e il recente “Contro il denaro”, Mimesis Edizoni, Milano-Udine 2013.