Independent Film Show
L’Independent Film Show si focalizza su quegli stati di rinnovamento immaginifico che incrementano l’abilità del guardare: un’attività fisica e mentale fondante per decodificare le sottili linee che sorreggono l’unità del mondo.
Comunicato stampa
INDEPENDENT FILM SHOW 14th edition, rassegna internazionale dedicata al cinema sperimentale indipendente coordinata da Raffaella Morra, si svolge giovedì 26, venerdì 27 e sabato 28 giugno programmando la proiezione dei tre programmi di films e video e le tre expanded cinema performances al Belvedere del Museo Nitsch.
L’Independent Film Show si focalizza su quegli stati di rinnovamento immaginifico che incrementano l’abilità del guardare: un’attività fisica e mentale fondante per decodificare le sottili linee che sorreggono l’unità del mondo. Annualmente prende forma un familiare club per cinefili dove si incontrano le più progressive ed inattese espressioni artistiche in movimento, contrario ai grandi numeri dei costosissimi vuoti ideologici dei festivals e avverso agni immotivati avanzamenti della cultura di consumo. L’Independent Film Show è un propulsore culturale, impegnato non verso il profitto egemonizzante ma a favore della diffusione di una mentalità consapevole dei limiti da superare per esperire quei fenomeni oggi solo intuibili oltre l’umano visibile e udibile. Il territorio del cinema sperimentale è denso di fraintendimenti e generalizzazioni ed in special modo si continuano a issare barricate di esclusione e rigide regole di separazione che impediscono di svelare e approfondire le intriganti connessioni percettive e le inaspettate soluzioni insite nei componimenti artistici indipendenti. L’esclusione del forzato fruitore passivo (utilizzato nella visione standardizzata) evidenzia e privilegia una comunicazione diretta capace di provocare una vibrazione intensa che può generare riflessione e progresso; un’immersione alternativa in temporanei atti proiettivi, con la possibilità di socializzare e discutere con i film/video-makers per intraprendere un ulteriore passaggio verso dei nuovi spazi di intuizione.
Leggendo con attenzione i programmi di questa edizione si evince il ritorno a Napoli di molti amici che nelle varie edizioni hanno già mostrato l’eccezionalità delle proprie opere filmiche, sottolineando quanto stretto sia il legame tra i film/video-makers coinvolti nell’Independent Film Show. L’unica restrizione è partecipare con delle opere raramente o mai proiettate in Italia ed ideare delle ardue strategie performative che avvolgono i partecipanti, infondendo delle nuove configurazioni in un’irripetibile esperienza sensuale.
PROGRAMMI e EXPANDED CINEMA PERFORMANCES
Giovedì 26 giugno ore 21:00 Cornerstone selezionato da Gaëlle Rouard
Giovedì 26 giugno ore 22:30 Juke Film Boxe di Gaëlle Rouard
Venerdì 27 giugno ore 21:00 Intuition spaces selezionati da Emmanuel Lefrant e Raffaella Morra
Venerdì 27 giugno ore 22:30 expanded cinema performances di Les Nominoë (Nicolas Berthelot, Alexis Constantin, Emmanuel Lefrant e Stéphane Courcy di Rosa)
Sabato 28 giugno ore 21:00 Signal Selections from Screen Compositions selezionati da Katherine Liberovskaya
Sabato 28 giugno ore 22:30 Live video di Katherine Liberovskaya con Live mixing of audio pieces di Phill Niblock
Sabato 28 giugno ore 23:00 Live music and film/video di Phill Niblock
Giovedì 26 giugno ore 21:00 Cornerstone selezionato da Gaëlle Rouard
Il programma Cornerstone selezionato da Gaëlle Rouard, come esplicitato nel titolo, è una splendida panoramica nella storia del cinema sperimentale, con un comune denominatore: qualsiasi parvenza di narrazione cinematografica è disseminata in mille schegge e restituita in una forma comunicativa completamente unica, impiegando le più personali e imprevedibili manipolazioni e metodologie di creazione filmica. In Outer Space di Peter Tscherkassky la stratificazione costante delle immagini espone lo spettatore ad una complessa attività di visione per esplorare i limiti dei meccanismi fisici e intellettuali; Spacy di Takashi Ito è realizzato con 700 fotografie ri-fotografate fotogramma per fotogramma seguendo delle regole fisse di movimento nello spazio fisico, con l’intento di condurre in confusione l’atto del guardare; per William Moritz “…l’unicità del cinema è presentare uno spettacolo visuale comparabile all’ascolto musicale con delle fluide immagini dinamiche, ritmicamente cadenzate attraverso il montaggio, la dissolvenza, la sovrapposizione, la segmentazione dello schermo, i contrasti di positivo e negativo, l’atmosfera del colore ed altri stratagemmi cinematografici”; Lapis di James Whitney, un classico dell’Absolute Cinema, da lui definito “un mandala spazio/temporale”, è correlato all’attività neurale del sistema visivo ed uditivo realizzando un meraviglioso esempio sinestetico; in Déjeuner du matin di Patrick Bokanowski i suoi esperimenti ottici con la luce, la riflessione e la rifrazione trasformano le immagini quotidiane in fluidi e deformabili oggetti d’arte, impiegando il materiale filmico come una tradizionale tela pittorica; per Stadt in flammen del collettivo SCHMELZDAHIN la pellicola found footage Ville en flamme è sottoposta al degrado biologico di microbi e batteri, fin quasi la liquefazione, per favorire una dissoluzione delle immagini e mostrare la vacuità della materia al processo del tempo.
Giovedì 26 giugno ore 22:30 Juke Film Boxe di Gaëlle Rouard
Per la seconda volta, con una nuova configurazione filmica e l’ultimo film in prima visione mondiale, Juke Film Boxe di Gaëlle Rouard è una straordinaria opportunità per partecipare all’intervento diretto sulla proiezione filmica; un flusso continuo che coinvolge in un tutt’uno la film-maker, gli apparati proiettivi, l’ambiente e gli spettatori. Un pretesto narrativo fa da sottile sostrato per un viaggio cosmico nell’arte filmica; i fotogrammi, sapientemente elaborati a mano attraverso dei filtri colorati, degli specchi e dei prismi ottici, creano un mondo sovrapposto, accompagnato da una fortissima sensazione d’ignoto che può forse condurre verso nuovi scenari e significati.
Venerdì 27 giugno ore 21:00 Intuition spaces selezionati da Emmanuel Lefrant e Raffaella Morra
Il programma Intuition spaces selezionato da Emmanuel Lefrant e Raffaella Morra concentra l’attenzione sul processo di sviluppo delle sostanze in perpetua metamorfosi. Little Girl di Bruce Baillie registra dei momenti distillati di bellezza naturale in un ritratto lirico perfettamente semplice senza aggiunte o tagli; Distorted Movi Sion di Yo Ota riflette sulla struttura della visione cinematografica come tipologia di esperienza visuale e conoscenza visibile; un’avventura della mente in The Or Cloud di Fred Worden ed un viaggio metafisico che si realizza attraverso degli scenari mentali personali in Into Daylight di SJ. Ramir; Another Void di Paul Clipson è il risultato di una pratica continua con la pellicola Super 8mm per elaborare una modalità di descrizione del mondo attraverso il gesto e la ripetizione; in Photuris di Peter Miller il movimento generato dalle lucciole è registrato sulla pellicola, formando dei turbinii astratti di luce.
Venerdì 27 giugno ore 22:30 expanded cinema performances di Les Nominoë
Del collettivo Nominoë, composto dai quattro film-makers Nicolas Berthelot, Alexis Constantin, Emmanuel Lefrant, Stéphane Courcy di Rosa, le due expanded cinema performances Atomic Light (in prima visione mondiale) e Cortex (con la partecipazione del ballerino Stéphane Mensah) collegano la materialità del supporto filmico e la diffusione proiettiva ad una fruizione temporale e spaziale non convenzionale. Il cinema dei Nominoë si allontana dai modi abituali di produzione filmica privilegiando l’improvvisazione collettiva dal vivo di una situazione visiva e sonora.
Sabato 28 giugno ore 21:00 Signal Selections from Screen Compositions selezionati da Katherine Liberovskaya
Screen Compositions è un evento annuale di proiezione, fondato e curato da Katherine Liberovskaya, che si svolge dal 2005 al Experimental Intermedia, NY, dedicato alle intersezioni delle immagini in movimento con l’arte sonora, specificamente non dal vivo. La selezione per l’Independent Film Show si concentra sulla manipolazione del segnale analogico ed esplora le qualità e le possibilità offerte dall’apparato tecnologico. Decay Hatching di LoVid (Tali Hinkis and Kyle Lapidus) mette in evidenza la fragilità della tecnologia, il video 33 di E.S.P. TV (Victoria Keddie and Scott Kiernan) documenta le pratiche artistiche effimere; in Light Field II Richard Garet attira l’attenzione verso i processi di percezione e cognizione attivando dei fenomeni sensoriali, fisici, psicologici che riflettono sulla natura e sull’esperienza del tempo; Frogfields di Katherine Liberovskaya è un’esplorazione del video a tensione controllata dall’audio elaborato tramite un sintetizzatore.
Sabato 28 giugno ore 22:30 Live video di Katherine Liberovskaya con Live mixing of audio pieces di Phill Niblock
Sabato 28 giugno ore 23:00 Live music and film/video di Phill Niblock
Due momenti performativi con Katherine Liberovskaya e Phill Niblock: nel primo live set Niblock mixa tra brani audio basati su diverse registrazioni fonografiche, molto differenti dalle sue composizioni musicali, accompagnato da Katherine Liberovskaya che mixa dei video da un vasto database personale di clips elaborate negli ultimi quindici anni.
Il secondo evento è un’intensa performance di Phill Niblock, compositore minimalista e film-maker che con la sua Intermedia Art ha contribuito attivamente a trasformare il modo di percepire i suoni ed il trascorrere del tempo. Le sue composizioni sonore sono dei fitti drones interrelati da microtoni di timbri strumentali che generano variegate sfumature nello spazio performativo in cui gli spettatori si immergono fino a perdere la percezione del fluire del tempo. Ciò si riflette nei suoi componimenti filmici, lontani dallo sviluppo documentale, che mostrano i rituali del lavoro giornaliero, spesso l’operare manualmente ripetuto in continuo. Le dense corrispondenze tra suoni e immagini agiscono con un lento fluire, evocando sensazioni antagoniste di movimento ed immobilità, e con una giusta predisposizione conducono ad una condizione di trance dove esistono le libere associazioni.