Independent Film Show 2012
L’inesauribile passione per i fotogrammi e per i processi compositivi delle minute particelle in strutture significative accomuna gli artisti, film/video-makers e musicisti, dell’Independent Film Show 12 edizione coinvolti nella materializzazione di visionarie e poetiche esperienze sensoriali interattive per suggerire e amplificare nuove e inaspettate relazioni.
Comunicato stampa
INDEPENDENT FILM SHOW 2012
da giovedì 8 a domenica 11 novembre 2012
Fondazione Morra Palazzo Ruffo di Bagnara Piazza Dante, 89 Napoli
giovedì 8 novembre ore 19,30
White film di Inal Sherip - Premio les frères Lumière della European Accademy of Arts
Matthias Müller & Christoph Girardet a cura di Matthias Müller
venerdì 9 novembre ore 19,30
Le premier cercle de Light Cone a cura di Emmanuel Lefrant
Ex-Machina expanded cinema performance di Les Nominoë
sabato 10 novembre ore 19,30
Collection Vivante a cura di Emmanuel Lefrant
Zoo expanded cinema performance di Les Nominoë
domenica 11 novembre ore 19,30
Cinema Inside Out a cura di Karel Doing
DARKLOUPE audiovisual performance di Karel Doing e Michal Osowski
L’inesauribile passione per i fotogrammi e per i processi compositivi delle minute particelle in strutture significative accomuna gli artisti, film/video-makers e musicisti, dell’Independent Film Show 12 edizione coinvolti nella materializzazione di visionarie e poetiche esperienze sensoriali interattive per suggerire e amplificare nuove e inaspettate relazioni.
Il primo programma svela le incredibili potenzialità creative raggiunte attraverso il selettivo collezionare immagini e il geniale montaggio di questi immobili ed eteri frammenti in immaginifici percorsi introspettivi nel macro cosmo. Le opere filmiche Alpsee (1994) e Phantom (2001), realizzate da Matthias Müller sperimentando varie tecniche analogiche di ripresa e di composizione, illustrano attraverso il suo particolare vocabolario visuale il passaggio nel mondo infantile, le tensioni e i momenti di tranquillità affrontati e il travagliato sviluppo formativo. Insieme con Christoph Girardet, i capitoli #4 Why Don’t You Love Me? e #5 Bedroom di Phoenix Tapes (1999) e i films Locomotive (2008) e Meteor (2011) esplorano una grande varietà di rappresentazioni cinematografiche alla ricerca di codici stabiliti e di sorprendenti divagazioni, potenziando l’energia creativa, la vivacità e l’emotività.
Light Cone è un’organizzazione no-profit fondata da Yann Beauvais e Miles McKane nel 1982 a Parigi con l’intento di promuovere, distribuire e preservare il cinema sperimentale; Light Cone ha in collezione circa 3500 opere in pellicola Super-8mm, 35mm e soprattutto 16mm, sia di cinema espanso che video analogici e digitali, distribuiti per quanto possibile nel loro formato originale. Il film-maker Emmanuel Lefrant, direttore in carica della Light Cone, per festeggiare il trentesimo anniversario presenta due programmi di films e video selezionandoli dalle sessioni di Scratch Projection, evento dedicato alle acquisizioni annuali.
Nel programma Le premier cercle de Light Cone confluiscono i films realizzati dal 1969 fino al 1989, alcuni concepiti in doppia proiezione come RR di Yann Beauvais, I-CONIC di Jennifer Burford, Almost as good as Christmas di Christina Kennedy e Threshold di Malcolm Le Grice. Ogni pellicola e video richiede un’attenta osservazione percettiva per processare le audaci sequenze sottoposte a studiate variazioni di tempo, spazio e movimento; la capacità di rappresentare una realtà diversificata, solitamente invisibile ad uno sguardo formale, è tra gli obiettivi perseguiti da questi film/video-makers alla continua ricerca di nuove relazioni e alternative sensibilità emozionali.
Il terzo programma Collection Vivante è incentrato sulle creazioni contemporanee di questi ultimi dieci anni, in particolare quei films e video che attraverso ricerche e soluzioni estreme oltrepassano gli attuali confini delle metodologie applicate alle immagini in movimento. Questi poemi visivi esibiscono una natura incontaminata intessuta di forti emozioni ancora indomite (Ben Russell filma il Suriname, Martha Colburn e Peter-Conrad Beyer il Messico, Emmanuel Lefrant l’Africa, Frédérique Devaux l’Algeria e Daïchi Saïto le foreste del Canada), altri riflettono sulle possibilità fisiche dell’apparato cinematografico che registra i movimenti del mondo e dell’umanità, ad esempio Christopher Becks analizza i diversi angoli di visione di un oggetto nello spazio, Anja Czioska i movimenti del proprio corpo in relazione alla velocità di ripresa della cinepresa, Yves-Marie Mahé la tensione sonora degli allarmi, i Flatform i cambiamenti atmosferici rapportati alla musica di Ravel, SJ. Ramir e Félix Dufour-Laperrière il passaggio dalla figurazione all’astratto.
Due expanded cinema performances di Les Nominoë (i quattro cineasti Nicolas Berthelot, Alexis Constantin, Emmanuel Lefrant e Stéphane Courcy di Rosa e il musicista Mathieu Touren) amplificano l’esperienza partecipativa degli osservatori, immersi all’interno dei materiali filmici e degli effetti acustici concreti. Dal 2000 Les Nominoë indagano le interazioni tra la pellicola filmica e i suoni dal vivo attraverso azioni congiunte di proiezioni multiple e modificazione dei segnali acustici ambientali ed elettronici. Ex-Machina (ideata nel dicembre 2011 con 7 proiettori 16mm) ravviva le prime esperienze dei Light-Shows e si concentra sulle proiezioni luminose dei diversi dispositivi e sui suoni degli ingranaggi meccanici amplificati e deformati fino a creare un ambiente fluido; Zoo (ideata nel marzo 2011 con 5 proiettori 16mm) utilizza delle immagini found footage di animali ed effetti sonori elaborati dal vivo, una festa selvaggia per vivere momentaneamente il mondo prima della domesticazione.
Il quarto programma Cinema Inside Out è affidato a Karel Doing, film maker e co-fondatore di studio één, un workshop dedito alla produzione del cinema sperimentale; i poemi filmici di Karel Doing si compongono in un amalgama ritmicamente stratificato di immagini ordinarie della realtà, frammenti di documentari personali, found footage e visual music, nonché di progetti installativi site-specific e performances di expanded cinema in collaborazione con amici film-makers, performers, ballerini e musicisti (con Pierre Bastien ha eseguito la performance Four Eyes per l’Independent Film Show 6th edition). Il programma Cinema Inside Out è incentrato sulla relazione tra il cinema o arte dell’immaginazione e l’architettura o arte del reale, interrelate dalla musica intesa come veicolo di comunicazione tra le due, ed esamina delle metropoli immaginarie come New Babylon nel docu-video di Maartje Seyferth & Victor Nieuwenhuys e la città futuristica di László Moholy-Nagy del 1936 ricostruita e filmata da Graham Ellard & Stephen Johnstone, una scala metallica convertita in suoni ritmici da Guy Sherwin, lo spazio immaginario elaborato dall’animazione di fotografie b/n dipinte a mano da Karin Wiertz & Jacques Verbeek, il movimento fluido dello spazio e del tempo nel film strutturale di Andras Hamelberg, e le grandi città reali come la Parigi degli anni 1923-‘25 nel film di Henri Chomette e la Grand Central Station di New York per Jeff Scher.
Karel Doing ha costruito una serie di ‘giocattoli’ ottici al fine di creare un ambiente ipnotico in cui si immerge lo spettatore, e Michal Osowski ha ideato un software di controllo del sistema feedback audio adoperato spostando un microfono davanti agli altoparlanti. Questa creazione interattiva utilizza una tecnologia semplice come il feedback audio-visivo per far espandere in un’architettura dinamica e pulsante degli oggetti apparentemente insignificanti e attraverso le proiezioni e i suoni evocare un mondo fragile e complesso: DARKLOUPE è un’installazione-performance in continua evoluzione, ispirata dalle idee di Constant Nieuwenhuys, ideatore della città utopica New Babylon, dove gli esseri umani sono liberi dal lavoro fisico e possono concentrarsi sul gioco e sulla creazione (homo ludens); tra i due artisti e gli osservatori si attiva un multiforme gioco combinatorio di suoni e immagini, creati dal vivo e non precostituiti, che rifrange per lo spazio performativo miriadi di onde sonore e luminose.
Inoltre l’assegnazione del Premio les frères Lumière al video-maker Inal Sherip, indetto da European Accademy of Arts, organizzazione coinvolta nella promozione di artisti residenti in Belgio, evidenzia il fondante ruolo dell’Independent Film Show quale piattaforma attiva nella presentazione e discussione con gli autori dell’attuale cinema sperimentale.
Questi films e video sperimentali appartengono ai territori di confine, quegli spazi che non hanno ancora delle definizioni stabilite; l’interesse di ogni film/video-maker indipendente è dedicato a quei fenomeni che non hanno ancora trovato la propria espressione definitiva, a quegli stati instabili che non possono esser classificati, ed ecco perché è così difficile presentarli, trovare dei termini per comunicare.