Umberto Manfrin – Ingranaggi Onirici e Circuiti Astratti
Una mostra dedicata a Umberto Manfrin, noto come Manberto, storico creatore di Tiramolla insieme a Giorgio Rebuffi e Roberto Renzi.
Comunicato stampa
In un mondo dove l'arte incontra l'innovazione e la sostenibilità, Oz-Officine Zero è orgogliosa di presentare dal 15 al 17 dicembre "Ingranaggi Onirici e Circuiti Astratti", una mostra dedicata a Umberto Manfrin, noto come Manberto, storico creatore di Tiramolla insieme a Giorgio Rebuffi e Roberto Renzi.
Negli anni Manberto ha disegnato personaggi iconici come Gli Antenati e Braccobaldo,
la mostra celebra la fusione tra il riuso creativo e l'arte surrealista che ha caratterizzato la sua carriera,
nel riuso, così come nell’upciclyng, forma e materia dialogano tra di loro in modo anomalo, rara la consequenzialità premeditata. In questa forma d’arte l’accumulo di oggetti è pratica propiziatoria, rappresenta il caos da cui si genera la creatività. Chi vive questo istinto è pronto a trasformare il tavolo della cucina in una sala operatoria, dove oggetti che non avevano mai neanche condiviso la stessa stanza diventano la stessa cosa, ormai indistinguibili sono destinati a qualcosa di più grande.
Le Macchine Fantastiche di Manberto restituiscono i vividi colori dei sogni che hanno portato alla realizzazione delle sue sculture, il surreale esce dalla carta per prendere una forma industriale e onirica. Componenti, ingranaggi, fili elettrici, magneti, tutto si mischia e si restituisce alla realtà solo per farsi osservare, del resto Umberto Manfrin ha tirato fuori il personaggio di Tiramolla dalla gomma e dalla colla.
Dal 15 al 17 dicembre nei laboratori di OZ-Officine Zero saranno messi per la prima volta in mostra i disegni originali delle Macchine Fantastiche di Manberto, e verranno esposte le sue sculture realizzate appunto, con componenti e oggetti di riuso.
Tre giorni in cui arte e design ci ricordano che riusare è creare.
Bio Umberto Manfrin:
Umberto Manfrin nasce a Udine il 29 settembre 1927. Dal 1952 collabora con le Edizioni Alpe, per le testate Cucciolo e Tiramolla. Per venticinque anni la firma di Manberto è legata soprattutto a Tiramolla e a un personaggio tutto suo, Ullaò, dove esprime in maniera ancora più libera un umorismo cattivello e surreale, in modo nettamente diverso e alternativo alla scuola disneyana.
Tra gli altri personaggi realizzati per queste testate, va ricordata anche la coppia diavolo-angelo Astarnotte e Gabriellino, dal 1957.
Collabora con la tedesca Kauka Verlag e nel 1968 disegna per Braccobaldo (Mondadori).
Nel 1970 collabora con la rivista Napoleone, pubblicata sotto la sigla editoriale Teco dove disegna e scrive i testi con Mantelli e di Cabella una parodia buffamente erotica dell'imperatore francese.
Negli anni Settanta realizza diversi episodi con personaggi di Hanna & Barbera, dagli Antenati a Braccobaldo, pubblicati principalmente dal Corriere dei Piccoli, dove trova spazio anche il suo personaggio Tony Spazzola.
Negli stessi anni e per diverso tempo collabora con l'editore Bianconi disegnando le avventure di Gatto Felix.
Dalla fine degli anni Settanta la firma di Manfrin si ritrova su Smack, La Banda e Più, dove crea Gatto Igor su testi di Roberto Renzi, e Gatto Isidoro su testi suoi e Lanciostory dove appare la sua striscia sportiva Playsport.
Collabora anche con riviste di enigmistica e lavora nella pubblicità; per 24 anni produce le storie a fumetti di Rob e Starry per il Corriere degli Alleanzini.
Negli anni Novanta partecipa alla ripresa del personaggio Tiramolla quando la testata viene rilanciata nelle edicole e disegna alcuni nuovi personaggi e collabora con Topo Gigio
Oz-Officine Zero. Storia di una multifactory:
Il progetto di Oz-Officine Zero nasce nel 2013 all’interno delle Ex Officine di riparazione treni notte RSI di Roma. In seguito al fallimento della società prende vita un’occupazione che coinvolse gli ex operai, diversi attori sociali, artigiani e lavoratori autonomi. L'idea è di rigenerare lo spazio urbano attraverso la rigenerazione degli spazi e dei macchinari di lavoro per dare vita ad una Multifactory.
Dopo circa sei anni si costituisce una cooperativa e il progetto si sposta in Via Monte Patulo 20 ristrutturando una ex officina meccanica per realizzare uno spazio di lavoro condiviso che ospita un coworking, un laboratorio del ferro, una falegnameria, un fablab, un laboratorio di elettronica, una sala multimediale e un laboratorio di sartoria. I principi che guidano il progetto di Oz fin dai primi giorni riguardano l'economia circolare lavorando sul riuso dei materiali e sull’upcycling, l'economia collaborativa dando vita ad un sistema che consente di condividere le diverse competenze per la realizzazione di progetti comuni e la rigenerazione urbana per lo sviluppo di innovazione sociale.