Inquattro / Sergi Barnils
La galleria Marcorossi artecontemporanea, di Via Garibaldi a Pietrasanta, nei mesi di luglio e agosto espone Inquattro, una mostra collettiva dedicata a quattro artisti. Nella galleria di P.zza Giordano Bruno invece saranno esposte le ultime opere di Sergi Barnils.
Comunicato stampa
La galleria Marcorossi artecontemporanea, di Via Garibaldi a Pietrasanta, nei mesi di luglio e agosto espone Inquattro, una mostra collettiva dedicata a quattro artisti: Valerio Berruti, Franco Guerzoni, Marco Tirelli e Paolo Ventura. Un dialogo che spazia dalla pittura alla fotografia, abbracciando la scultura. Nella galleria di P.zza Giordano Bruno invece saranno esposte le ultime opere di Sergi Barnils, l’artista catalano che con l’antica tecnica dell’encausto ottiene straordinari lavori contemporanei.
Nell’esposizione Inquattro Valerio Berruti, con il quale quest’anno la galleria Marcorossi festeggia un sodalizio ventennale, presenta, oltre ai suoi riconosciuti affreschi su juta, alcune sculture in cemento, ferro e alluminio. Lavori ispirati al mondo sospeso dell’infanzia, il momento della vita in cui tutto deve ancora avvenire e dove non vi sono differenze.
Di Paolo Ventura esponiamo alcune opere del nuovo ciclo I Ginestra, nato dal fortuito ritrovamento di un album fotografico di due saltimbanchi degli anni 30, che viene da lui rielaborato con la consueta tecnica del collage fotografico, completato dalla pittura, assieme ad alcuni lavori di cicli precedenti. Un iter complesso, fatto di ricerca storica, artigianato, manualità, composizione scenografica, fotografia e pittura in un mix di grande fascino.
Franco Guerzoni è invece presente con alcuni lavori storici, tra i quali un’importante opera del 2008 e altre opere esposte in mostre pubbliche: alle Scuderie di Palazzo Moroni a Padova nel 2007, alla Triennale Bovisa nel 2008 e a Palazzo Pitti nel 2013, dove indaga sul concetto di tempo e sulla poetica della rovina, adottando una cifra teorica inscrivibile nel pensiero di una “archeologia senza restauro”.
Di Marco Tirelli la cui pittura è frutto di un complesso processo intellettuale che, partendo dalla registrazione di dati reali, arriva a distillare forme pure e allusioni spaziali e luminose, esponiamo alcune raffinate tempere su carta del 2007 emblematiche della sua ricerca sulla relazione tra forma e luce. Una forma sempre in bilico tra riconoscibilità e astrazione, assumendo la luce come punto di partenza per l’indagine delle possibilità e dei limiti della percezione.