Installing Outrageous Acts and Everyday Rebellions
Outrageous Acts and Everyday Rebellions è il secondo capitolo di una serie di mostre iniziata nel 2013, con la collettiva intitolata Revolution
from Within.
Comunicato stampa
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kaufmann repetto
Outrageous Acts and Everyday Rebellions
opening 7 giugno 2016
kaufmann repetto milano
kaufmann repetto è lieta di annunciare Outrageous Acts and Everyday Rebellions, una mostra collettiva che include lavori di Judith Bernstein,
Marc Camille Chaimowicz, Leidy Churchman, VALIE EXPORT, Guerrilla Girls, Ele D’Artagnan, Anthea Hamilton, Lena Henke, Sanya Kantarovsky,
Lee Lozano, Margherita Manzelli, Carol Rama e Anicka Yi.
Outrageous Acts and Everyday Rebellions è il secondo capitolo di una serie di mostre iniziata nel 2013, con la collettiva intitolata Revolution
from Within. La serie propone un approccio inclusivo alla sfera della femminilità, per creare un dialogo attorno a tematiche, da sempre di fondamentale
importanza per la galleria, legate al concetto di gender, all’interno del mondo dell’arte e oltre.
Nel suo recente romanzo The Blazing World, Siri Hustvedt narra le vicissitudini di un’artista donna che sceglie di creare una serie di alter ego
maschili per dimostrare l’assioma secondo cui “tutte le creazioni intellettuali e artistiche sono ricevute meglio dalle menti delle masse, quando
sanno che, da qualche parte dietro un grande lavoro, ci sono un cazzo e un paio di palle.”
La mostra mira a esplorare la posizione della donna e il concetto di femminilità all’interno del mondo dell’arte, sviluppando questa indagine
attraverso un approccio che riconosce la fluidità del concetto di genere e il superamento di ciò che è stato convenzionalmente definito “maschile”
o “femminile” nella pratica artistica.
Come percepiamo la produzione artistica, femminile e non, attraverso il filtro imposto da una misoginia istituzionalizzata? Chi stabilisce una
gerarchia tra “macho” e “femminile”? In che modo il genere e la femminilità si sovrappongono e interagiscono e in che modo questa relazione
influisce sulla nostra percezione di un’opera d’arte? Outrageous Acts and Everyday Rebellions, intitolato non a caso come un classico di Gloria
Steinem, vuole superare la tradizionale antitesi tra vulnerabilità e ribellione, accomunando invece i due termini e considerandoli entrambi catalizzatori
di un atteggiamento rivoluzionario.
La mostra esplorerà argomenti spesso considerati tabù: “delicatezza”, “ornamentalismo”, “sensualità”, “voluttà”, “disobbedienza”; ma anche le
opposizioni, gli estremi e i luoghi di passaggio dell’identità femminile.
La mostra, che inaugurerà il 7 giugno, si svilupperà sia come esposizione di opere, sia come piattaforma di contenuti multimediali. Outrageous
Acts and Everyday Rebellions includerà infatti una selezione di contenuti extra tra cui podcast, un fotoromanzo e link a numerose iniziative e
organizzazioni, così da estendere la mostra oltre lo spazio della galleria sino a coinvolgere vari gruppi di attivismo che operano all’interno o in
relazione al mondo dell’arte.
Judith Bernstein (Newark, New Jersey, 1942) vive e lavora a New York. Nelle sue opere, l’artista veicola l’attivismo femminista e pacifista messo
in pratica sin dagli esordi. Ha preso parte a numerose organizzazioni attiviste, tra cui le Guerilla Girls e la Art Workers’ Coalition. Ha partecipato
a mostre collettive in varie istituzioni tra cui il New Museum, New York; il MUMOK di Vienna; il Whitney Museum of American Art, New York;
il Museum Brandhorst, Monaco di Baviera e il National Museum of Women in the Arts, Washington.
Marc Camille Chaimowicz (Parigi, Francia, 1947) vive e lavora a Londra e in Borgogna. Ha tenuto mostre personali in numerose istituzioni
internazionali tra cui la Secession di Vienna; l’Artists Space di New York; il De Appel di Amsterdam; Le Consortium, Digione e La Synagogue
de Delme. Ha partecipato a mostre collettive in istituzioni tra cui il Walker Art Centre, Minneapolis; la Tate Modern, Londra; lo Sculpture Centre,
New York e il Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo. Marc Camille Chaimowicz terrà una mostra personale alla Triennale di Milano nell’ottobre
2016.
Leidy Churchman (Villanova, Stati Uniti, 1979) vive e lavora a New York. Ha partecipato a mostre collettive in istituzioni tra cui la Kunsthalle
di Berna; il Museum Brandhorst, Monaco di Baviera; il MUMOK di Vienna; la National Gallery of Denmark, Copenaghen; l’ICA di Filadelfia;
il Contemporary Arts Museum, Houston e il MoMA PS1, New York. Attualmente alcune sue opere sono incluse nella mostra Human Interest:
Portraits from the Whitney’s Collection al Whitney Museum of American Art, New York.
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VALIE EXPORT (Linz, Austria, 1940) vive e lavora a Vienna. Dal 1968 ad oggi, ha partecipato a mostre collettive in istituzioni tra cui il Centre
Pompidou, Parigi; il MoMA, New York; l’ICA di Londra; la Biennale di Venezia; documenta, Kassel; il MoCA, Los Angeles; lo Stedelijk Museum
di Amsterdam; il MUMOK a Vienna; la Fondazione Generali, Vienna; il MoMA PS1, New York e la Tate Modern di Londra. Le sue opere sono
incluse in varie collezioni internazionali tra cui quella del Centre Pompidou, Parigi; della Tate Modern, Londra; del Museo Nacional Centro de
Arte Reina Sofia, Madrid; del MoMA di New York e del MoCA, Los Angeles.
Il collettivo delle Guerrilla Girls è stato fondato da sette artiste femministe nella primavera del 1985 in risposta alla mostra del MoMA An International
Survey of Recent Painting and Sculpture del 1984. Tra i 169 artisti inclusi nella mostra, solo 13 erano donne. Tuttora il gruppo opera
come un collettivo anonimo per combattere il sessismo e il razzismo nel mondo dell’arte.
Ele D’Artagnan (Venezia, 1911 – Roma, 1987) è stato un artista italiano che ha vissuto e lavorato in Italia. Oltre a essere un artista autodidatta,
D’Artagnan è stato anche un attore e un vagabondo che ha fluttuato per decenni all’interno dalla scena surrealista italiana, creando disegni che
utilizzavano una sessualità cosmica con tratti psichedelici che hanno anticipato il lavoro di numerosi giovani artisti contemporanei. I disegni
carichi di libido di D’Artagnan, non erano mai stati mostrati al pubblico prima della mostra del 2003 da KS Art, New York; di recente, cinque di
questi lavori sono stati acquisiti dal MoMA di New York.
Anthea Hamilton (Londra, 1978) vive e lavora a Londra. Le sue mostre personali recenti includono LOVE IV: Cold Shower, Schinkel Pavillon,
Berlino, con Nicolas Byrne (2016); The Magazine Sessions in collaborazione con Fiorucci Art Trust alla Serpentine Sackler Gallery, Londra
(2016) e Lichen! Libido! Chastity! allo Sculpture Center, New York (2015). Anthea Hamilton ha partecipato inoltre a varie mostre collettive in
istituzioni tra cui la Tate Britain, Londra; la 13° Biennale di Lione; il Palais de Tokyo, Parigi e la 10° Biennale di Gwangju. Di recente, l’artista è
stata nominata per il Turner Prize 2016.
Lena Henke (Warburg, Germania, 1982) vive e lavora a New York e Francoforte. Le sue mostre personali recenti includono H. H. Bennett, Lena
Henke and Cars, 1857, Olso, Norvegia e Core, Cut, Care, Kunstverein Oldenburg, Germania. Ha partecipato inoltre a numerose mostre collettive
in istituzioni tra cui il MoCA, Miami; lo Skulpturenpark Köln, Colonia; la Künstlerhaus di Graz; la New Museum Triennial del 2015 e il Kunst
Raum Riehen, Basilea.
Sanya Kantarovsky (Mosca, Russia, 1982) vive e lavora a New York. Le sue mostre personali recenti includono How To Work Together, Studio
Voltaire, Londra; Happy Soul, LAXART, Los Angeles; Little Vera, con Ella Kruglyanskaya, kim? Contemporary Art Centre, Riga e You Are Not An
Evening, Gesellschaft für Aktuelle Kunst, Brema. Ha partecipato a mostre collettive in istituzioni che includono il 356 Mission a Los Angeles; la
Badischer Kunstverein, Karlsruhe; Studio Voltaire, Londra e il KW Institute for Contemporary Art, Berlino.
Lee Lozano (Newark, Stati Uniti, 1930 – Dallas, Stati Uniti, 1999) ha vissuto e lavorato a New York e Dallas. Le sue mostre personali includono
Lee Lozano. Retrospective, Moderna Museet, Stoccolma; Win first don’t last/Win last don’t care, Kunsthalle Basel; Lee Lozano: Drawn from
Life 1961-1971, P.S.1 Contemporary Art Center, New York e Lee Lozano, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, che avrà luogo
nel 2017. Ha partecipato a varie mostre collettive in istituzioni tra cui il Centre Pompidou Metz; il Museum für Moderne Kunst, Francoforte; il
MUMOK – Museum Ludwig, Vienna; la Fondazione François Pinault, Venezia; Palazzo Reale, Milano; il Whitney Museum of American Art, New
York; la Kunsthalle Bergen; il MoCA di Los Angeles e il Walker Art Center, Minneapolis.
Margherita Manzelli (Ravenna, 1968) vive e lavora a Ravenna. Le sue mostre recenti includono personali al MAXXI – Museo nazionale delle arti
del XXI secolo, all’Art Institute di Chicago e alla Collezione Maramotti, Reggio Emilia. Ha inoltre partecipato a mostre collettive in istituzioni tra
cui il Castello di Rivoli; il MoMA, New York; Palazzo Grassi, Venezia; la Kunsthalle Krems, Austria; la 3° Biennale di Thessaloniki, Grecia; La
Maison Rouge, Parigi; la GAMeC, Bergamo; l’MCA di Chicago e il Walker Art Center, Minneapolis.
Carol Rama (Torino, 1918 – Torino, 2015) ha vissuto e lavorato in Italia. Le sue mostre personali includono The Passion According To Carol
Rama, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris e Museu d’Art Contemporani de Barcelona (MACBA); Retrospective, Stedelijk Museum, Amsterdam
e ICA, Boston; Carol Rama, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Ha partecipato a varie mostre collettive istituzionali come
La Biennale di Venezia e la Triennale di Milano; in musei e istituzioni quali la Fondazione Francois Pinault, Venezia; lo Stedelijk Museum voor
Actuele Kunst (S.M.A.K.), Ghent e la Triennale del Palais de Tokyo di Parigi nel 2012. Carol Rama ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera in
occasione della 50° Biennale di Venezia (2003).
Anicka Yi (Seoul, Corea del Sud, 1971) vive e lavora a New York. Le sue mostre personali includono 7,070,430K of Digital Spit, Kunsthalle Basel;
6,070,430K of Digital Spit, List Visual Arts Center, MIT, Cambridge; You Can Call Me F, The Kitchen, New York e Death, Cleveland Museum of
Art, Cleveland. Tra le collective recenti si ricordano la 12° Biennale di Lione e altre mostre collettive allo Sculpture Center, New York; al MoCA,
Miami; presso il Museum für Gegenwartskunst, Basilea; lo Swiss Institute, New York; la Rubell Family Collection, Miami. Anicka Yi parteciperà
alla 13° Fellbach Small Sculpture Triennial in Germania. L’artista ha recentemente presentato una performance a Performa 09, New York e a Punta
della Dogana, Venezia, in collaborazione con Arto Lindsay.