Inthebox – All Sessions
In mostra venticinque realizzazioni a firma di artisti, scrittori e fotografi che, sollecitati da un ‘manifesto’ di regole, hanno realizzato per la Galleria/laboratorio “Margini e Segni”una propria box creativa.
Comunicato stampa
INTHEBOX- ALL SESSIONS
PROGETTO E MOSTRA A CURA DI
MAURIZIO CAMINITO E STEFANIA FABRI
MEMORIE, SOGNI, MONDI, SEGRETI…RACCHIUSI IN UNA SCATOLA
OPERE DI
MAURIZIO AGOSTINETTO, PAOLINA BARUCHELLO, JACOPO BENCI,
GIULIA CAMINITO CON IRENE DE MARCO E DOMIZIANA MARINELLI,
5 DEL PRETESTO (M.CAMINITO, S. FABRI, G. MARCON, A. PANZETTI, G. ZAGRA),
ORSOLA DAMIANI, ELEONORA DEL BROCCO, SABINA DE TOMMASI, STEFANIA FABRI,
FRANCESCO FILANGERI, GIOVANNA GANDINI, IDA GEROSA, MARIA CARLA MANCINELLI, ROBERTA MAZZANTI, CÉSAR MENEGHETTI, ELISABETTA PANDIMIGLIO, MARILENA PASINI,
FERNANDA PESSOLANO, MARIA LUISA RICCIUTI, CARLA SACCO, GIULIANO SACCO,
SIMONA SARTI, MASSIMO SANSAVINI, ANNIE SCHOTERMAN, SILVIA STUCKY
Giovedì 23 maggio (alle ore 18.00) nel suggestivo spazio del LANIFICIO CUCINA a Roma si inaugura INTHEBOX- ALL SESSIONS, l’esposizione di venticinque realizzazioni a firma di artisti, scrittori e fotografi che, sollecitati da un ‘manifesto’ di regole, hanno realizzato per la Galleria/laboratorio "Margini e Segni"una propria box creativa. Si tratta di originali produzioni che saranno presentate in quattro sezioni: CATEGORIA MEMORIE, CATEGORIA “MONDI”, CATEGORIA SEGRETI, CATEGORIA SEGRETI.
In ciascuna box, ognuno degli artisti ha ragionato con la propria espressività su un ‘mondo’, vale a dire sulla specificità di un determinato contesto illusorio o reale, sui ‘segreti’ come concetto declinabile in vari modi, in maniera più culturale o più personale, sui ‘sogni’ come possibilità per la mente di cercare nuove piste, sulle ‘memorie’ personali e collettive che segnano la contemporaneità. Si è cercato così di andare oltre il libro e oltre l’esito di un’opera unica, in un ambito di micro arte e micro editoria che come prima cosa tenta un esito narrativo, coinvolgendo il pubblico che interagisce nella scoperta del contenuto della box, riprendendo così possibili piste di ricerca che partono sia dal mondo dell’editoria e della scrittura nel difficile confronto con le nuove tecnologie, per esempio praticate da Dave Eggars, sia dal recupero di strade battute dall’arte contemporanea in vari modi, basti pensare a Joseph Cornell.
CATEGORIA MEMORIE
Sulle ‘memorie’ di fatti accaduti nell'infanzia in parallelo con la storia contemporanea si è cimentato Francesco Filangeri, con il suo ‘Memory game’ È sulle memorie dell’infanzia fatta di piccole cose, raccolte ostinatamente e dolcemente che invece si cimenta Marilena Pasini nelle sue quattro piccole box intitolate “Io resto qui”. Ed è invece sulle memorie più propriamente culturali che si concentra Jacopo Benci nel definire e raccogliere “Le leggi dell’evanescenza”. All’immaginario cinematografico e televisivo, è dedicata l’opera di César Meneghetti, “Immagini senza oggetto”. Invece per le memorie di Elisabetta Pandimiglio la scelta del titolo del suo frigo-box contenente anche un video è molto forte: “Fame” come tema emergente in cui si allude ai vari tipi di malattia riguardanti l'eccesso o la mancanza di fame. Sempre alla memoria, ma questa volta riguardante uno sport popolare, il ciclismo, che ha una sua storia epica e coinvolgente, si rivolge il lavoro di Fernanda Pessolano con “Ed ecco Zandegù”. Per le sue ‘memorie’ Sabina De Tommasi racconta con la sua majdda di “Cum panis” come sia bello impastare. Ida Gerosa, invece, artista di computer art nella sua box “Una vita nell’arte” ha simbolizzato un’attenzione alla documentazione del suo ricco percorso intellettuale e artistico che ha sempre mantenuto viva
CATEGORIA SOGNI
Il sogno rappresentato da Maria Carla Mancinelli con la sua box “Affioramenti poetici” ha dato origine alla materializzazione di una visione, ispirata versi poetici sui fiori. Sul sogno di escursioni possibili e impossibili della figura leggendaria del viaggiatore si è concentrata Eleonora Del Brocco nella sua box sui “Viaggiatori dei proprio sogni”. Il sogno di Orsola Damiani ha uno scenario del tutto fiabesco…attraverso “Le stagioni”. Per il suo sogno Paolina Baruchello ha interpretato nella “Piccola wunderkammer per accumulatori di oggetti” la creatività dell’archivista di oggetti. Simona Sarti ne “Il gioco-giogo” ha voluto rappresentare quel mondo onirico che è ciò che di più antico abita dentro di noi.
CATEGORIA “MONDI”
Al mondo rappresentato dalla cerimonia del tè si è ispirata Silvia Stucky. Nel Fiabesco deserto di Stefania Fabri sono contenuti vari elementi: tre libri, sabbia dell’erg, un piccolo cammello il profumo delle oasi, un ciondolo, un rotolo con un manoscritto… I Cinque del Pretesto per “Era tutto un Pretesto” hanno trovato una valigia adatta ad essere riempita da foto, video, copioni teatrali, documenti sulla storia della loro comune teatrale degli anni ’70. Nel mondo descritto da Roberta Mazzanti nella sua box “Sotto la pelle dell’Orsa” si racconta come si è ‘condannate’ alla bellezza. La categoria ‘mondi’ viene interpretata giocosamente da Maria Luisa Ricciuti che con la sua box su “218 a.C. Annibale attraversa le Alpi”. Nell’ultima box “Pages” tre ragazze, Giulia, Irene e Domiziana, dedicano la loro attenzione a un mondo rappresentato da un contenitore ‘libro’.
CATEGORIA SEGRETI
Il gioco sofisticato delle illusioni creato dai “Secrets” di Massimo Sansavini, riguarda segreti doppiamente nascosti nel gioco dello slide-puzzle. Al segreto delle immagini raccolte cammin facendo, seguendo il treno che trasportava i deportati verso Auschwitz, si richiama Maurizio Agostinetto ne “Le cose illuminate numero 2”. Ed è invece nei segreti, che solo lei può intravvedere come una maga che estrae da cose inerti segni vitali, che Carla Sacco rintraccia “La vita segreta dei muri”. Annie Schoterman nella sua fascinosa ‘black box’ sull’individuo intitolata “In due metà” ha fatto sua una citazione della poetessa suicida Unica Zürn. Il segreto esplorato da Giovanna Gandini in “Metamorfosi di Marilyn” riguarda il gioco di specchi che avvolge la figura della Monroe. Anche Giuliano Sacco in “Heart-Shaped box” viene ispirato da un mito moderno: la canzone Heart-Shaped Box scritta da Kurt Cobain.