Into the Home Movies
Raum ospita Into the Home Movies, il cinema di Massimo Bacigalupo, progetto di live cinema a cura di Home Movies.
Comunicato stampa
Domenica 19 ottobre alle 22.00 Raum ospita Into the Home Movies, il cinema di Massimo Bacigalupo, progetto di live cinema a cura di Home Movies. In occasione dell'affidamento delle pellicole all'Archivio Nazionale del Film di Famiglia, la manifestazione annuale Archivio Aperto con la collaborazione di Xing, dedica a Massimo Bacigalupo, fondatore negli anni ’60 della CCI Cooperativa Cinema Indipendente, un omaggio al suo più intimo percorso di cineasta, tra sperimentazione e testimonianza di vita. Il corpus filmico restituisce una serie di preziose immagini, in parte inedite e diaristiche, al di fuori della sua filmografia ufficiale. Per questa occasione sono stati selezionati assieme a Giulio Bursi, cinque film rappresentativi e chiesto al musicista Massimo Carozzi di sonorizzare dal vivo i fotogrammi che verranno mostrati proiettando, eccezionalmente, le pellicole originali in 8mm e in 16mm.Alla serata parteciperà Massimo Bacigalupo. Il restauro dei film è stato eseguito da La Camera Ottica (Università di Udine).
Il live sarà preceduto alle 17.30 dall'incontro con Massimo Bacigalupo On Filmaking nella sede di Home Movies all'Istituto Parri, Via S. Isaia 20.
Programma:
Into the house (16mm, b/n, 1975, 19')
Descrizione particolareggiata e affettuosa di una famiglia italo-americana riunita in occasione di un matrimonio. Le immagini 16mm sono accompagnate da una voce, registrata su bobina audio separata, che rievoca l'infanzia passata negli stessi luoghi, dalle parti di Pittsburgh, nella zona industriale della Pennsylvania. «Girai queste scene come un regalo di matrimonio, ma ne conservai l’originale invertibile perché vi vedevo la raffigurazione involontaria di un mondo, conclusa con l’immagine del ragazzino che entra 'dentro la casa'. Per far sentire questo spazio temporale chiesi a mia madre (qualche anno dopo, era ormai il 1982) di raccontarmi qualcosa sulla sua infanzia in quei posti, e sovrapposi il racconto alle immagini».
Con Ezra Pound a Venezia (8mm, b/n, muto, 1967, 11’)
Film inedito che testimonia il rapporto tra Bacigalupo e il poeta americano che lo introdusse all'underground. «Girato a Venezia durante la realizzazione di un documentario del Bayerischer Rundfunk al quale partecipai come consulente».
60 metri per il 31 marzo (8mm, gonfiato in 16mm, b/n, muto, 1968, 12')
Girato e interamente montato in camera in un giorno della primavera del 1968. La storia si articola in sei episodi seguendo la struttura della Katha Upanishad, testo indiano in cui il giovane Nakiketa conversa con la morte. Ogni parte descrive un avvenimento e si riferisce a una fonte letteraria e a una pittorica. Si passa da una stanza, a un giardino, all’acqua; si visita una ragazza, si creano storie e si contempla una giovane coppia fino a quando calano le tenebre.
Versus (16mm, b/n, muto, 1968, 12')
Il film interroga i modi di percezione di un’immagine. Punto di partenza è il dettaglio di una fotografia: una strada in Palestina.
In un secondo momento un movimento di macchina rivela che la foto include nella parte superiore l’immagine del fotografo. Infine, l’immagine subisce un rovesciamento speculare, che segnala un passaggio oltre lo specchio. Versus è composto di quattro rulli di trenta metri di pellicola 16mm non montati, uno dei quali precedentemente esposto in una macchina da presa 8mm.
Lilan (8mm, col e b/n, 1965, 10'40'')
La parabola, breve e sussurrata, di un’educazione sentimentale.
Lilan, l’eroina, ha avuto una brutta esperienza: le sue reazioni vengono seguite fino al compimento della riconciliazione, che non avviene
però con il suo compagno infedele ma con se stessa; si realizza così un processo che conduce la ragazza da una percezione annebbiata dell’amore a una visione più nitida.
Massimo Bacigalupo (Rapallo 1947), regista, saggista, traduttore e critico letterario, ha iniziato a filmare da bambino. In famiglia, fin dagli anni Trenta, il padre girava in Pathé Baby. Quindicenne esordisce ai concorsi per cineamatori con alcuni documentari amatoriali fatti con la sua 8mm. Ma adolescente, grazie all'amico di famiglia Ezra Pound scopre Rice, Brakhage, Markopolous, Anger. La forza travolgente dell'Underground e del New American Cinema, saranno i riferimenti che ispireranno la sua evoluzione artistica. I suoi film sono brevi capolavori di grande sensibilità, di estrema fragilità, invisibili perché relegati ai circuiti underground, mai pienamente 'di famiglia', mai totalmente 'amatoriali', non solamente 'sperimentali'. La casa e il contesto borghese d'origine sono elementi al centro di ogni sua indagine, l'autobiografia e il viaggio i temi ricorrenti, la trascrizione di visioni (quasi) mistiche è resa usando immagini fisse, e filmate, fotografie in negativo, e in positivo, sovrimpressioni multiple, interventi diretti sulla pellicola. A Roma per motivi di studio, nel 1967 si associò al gruppo di filmmaker indipendenti che nell’autunno dello stesso anno confluirono nella Cooperativa Cinema Indipendente (CCI) con sede prima a Napoli, poi a Roma.
Massimo Carozzi, sound artist e musicista basato a Bologna. Con lui la musica è prima di tutto un prisma da scomporre e ricomporre, fino ad ottenere nuove dimensioni, nuove suggestioni, nuove vibrazioni. Ha collaborato negli anni 2000 con uno dei più coraggiosi e visionari progetti italiani (Starfuckers/Sinistri), e con Emidio Clementi dei Massimo Volume con cui ha forgiato il progetto El Muniria. Nel 2010, assieme a Manuele Giannini, dà vita a Weight And Treble, progetto che esplora la zona grigia che divide la club culture dall’avanguardia. Andando al di là della semplice sfera musicale, del 1999 è attivo con il gruppo ZimmerFrei lavorando a un complesso progetto audio/video/sonoro/ambientale assieme ad Anna De Manincor e Anna Rispoli. Ha collaborato alla creazione di colonne sonore per numerosi film-makers indipendenti italiani, da Andreas Pichler a Luca Trevisani.
www.zimmerfrei.co.it
Home Movies, organizzazione basata a Bologna, fondatrice dell’Archivio Nazionale del Film di Famiglia, oltre alle attività di raccolta, conservazione, restauro, ricerca e valorizzazione del cinema di famiglia, dal 2002 anni promuove e cura la realizzazione di numerose installazioni video e antologie a partire dalle proprie collezioni e in collaborazione con alcuni musicisti.
La VII edizione di Archivio Aperto inaugura il 17 ottobre e si chiude il 29 novembre, con appuntamenti periodici nell'arco di 2 mesi che incideranno in modo significativo sulla produzione culturale di Bologna.
Col supporto di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Edizioni Zero, Radio Città del Capo. Im collaborazione con Home Movies/Archivio Aperto.