Informazioni Evento

Luogo
MARIA CILENA ARTE CONTEMPORANEA
Via Carlo Farini 6, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì - ore 15,30 -19 e/o su appuntamento

Vernissage
05/12/2013

ore 18,30

Artisti
Ion Koman
Curatori
Edoardo Di Mauro
Generi
arte contemporanea, personale

Dopo gli studi presso la facoltà di pittura e disegno della scuola di Belle Arti ”Repin”di Kishinev si trasferisce a Mosca dove lavora come grafico politico e collabora con alcune case editrici. E’ membro dell’unione dei Pittori e dei Grafici di Mosca. Koman, è particolarmente interessato alla dimensione spaziale; in più di un’occasione ha realizzato dei lavori side specific, ovvero pensati e costruiti appositamente per il luogo in cui sarebbero stati collocati.

Comunicato stampa

Nato a Garaghish nel 1954, (Moldova) lavora tra la Russia e l’Italia.

Dopo gli studi presso la facoltà di pittura e disegno della scuola di Belle Arti ”Repin”di Kishinev si trasferisce a Mosca dove lavora come grafico politico e collabora con alcune case editrici. E’ membro dell’unione dei Pittori e dei Grafici di Mosca. Koman, è particolarmente interessato alla dimensione spaziale; in più di un’occasione ha realizzato dei lavori side specific, ovvero pensati e costruiti appositamente per il luogo in cui sarebbero stati collocati.
(…) Questa importante personale milanese, intitolata “Figure disperse”, allestita presso la storica galleria di Maria Cilena, costituisce una tappa importante nella carriera di Koman. Seguo con interesse da anni il percorso artistico di Koman, ed ho sempre ammirato in lui la coerenza formale e la compattezza di uno stile che, con alcune varianti sempre in equilibrio tra figura ed astrazione, mantiene evidente il livello di simbolicità ed evocazione che gli è proprio. Per comprendere la sua arte bisogna seguire quella che è stata la sua formazione esistenziale e professionale. Koman è originario della Moldavia, regione dell'est Europa racchiusa tra Romania ed Ucraina, senza sbocchi sul mare, annessa dall'ex Unione Sovietica e resasi indipendente dal 1991. La lingua è affine al rumeno, quindi di matrice neo latina, e ciò contribuisce a spiegare la solarità cromatica dei lavori dell'artista. Koman si trasferisce dalla Moldavia a Mosca, dove entra in contatto con gli ambienti artistici ed accademici della capitale, per poi trasferirsi in Italia, a Novara, senza tuttavia perdere in alcun modo i legami, non solo ideali ma concreti, con la sua terra natia, dove spesso si reca. Come ho avuto modo di sottolineare in una serie di presentazioni prodotte alcuni anni fa, e ad oggi del tutto attuali, lo stile di Koman riprende alcune tematiche fondanti la poetica del Novecento, in particolare la linea del cubismo orfico, quella dotata di maggiore carica spirituale tra le avanguardie storiche, ma anche qualche eco del poetico espressionismo di Chagall e alcune tracce, più sfumate, dell'astrazione di Kandisky. Il tutto adeguatamente contestualizzato nel “qui ed ora” della contemporaneità. Come giustamente sottolineato in una recensione ad una sua recente personale presso la galleria Rotaross di Novara, l'immaginario di Koman coniuga la poesia dei paesaggi moldavi, all'immanenza dei monumenti e delle architetture di una metropoli come Mosca. La sua cultura approfondita anche dell'arte occidentale è testimoniata da una serie importante da lui concepita come quella delle “Finestre”. Così scrivevo : “ Una serie vicina alla tradizione occidentale, in particolare italiana, in sintonia con la teorizzazione di Leon Battista Alberti sulla prospettiva, è quella delle “Finestre”.Con queste opere Koman sviluppa una interessante dialettica tra “interno” ed “esterno” “. Il tema della mostra “Figure disperse”, è da collegarsi al tema dell' itineranza e del viaggio, di un'esistenza nomade ed irrequieta, tipica delle genti dell'est, ed in parte sintonica con la stessa esperienza esistenziale di Koman. Nei quadri dal titolo omologo al tema della mostra, Koman tratteggia, su sfondo bianco, una serie di figure di varia umanità che si muovono in un ellittico e paradossalmente ordinato caos come personaggi in cerca di autore, con uno stile aggraziato ed incisivo al tempo stesso che giunge a sfiorare il territorio del pop. In un altro lavoro intitolato “Figure del bosco” la cifra torna ed essere quella aniconica, con esili tracce umane balenanti in un paesaggio tratteggiato con elementare sintesi e rara intensità poetica, tutta giocata sull'uso del colore.

Edoardo Di Mauro, settembre 2013