Irene Balia / Roberto Fanari – Summer on a solitary beach
Galleria Macca è lieta di festeggiare il suo sesto anno di attività ed è orgogliosa di presentare SUMMER ON A SOLITARY BEACH.
Comunicato stampa
Galleria Macca è lieta di festeggiare il suo sesto anno di attività ed è orgogliosa di presentare SUMMER ON A SOLITARY BEACH, doppia personale di Irene Balia (Iglesias, 1985; vive e lavora a Milano) e Roberto Fanari (Cagliari, 1984; vive e lavora a Milano), a cura di Efisio Carbone, Direttore Artistico del Museo MACC.
La mostra sarà visitabile dal 13 maggio al 2 luglio 2021, ogni martedì, giovedì e venerdì dalle 18 alle 20, o su appuntamento. Nel rispetto delle disposizioni anti COVID-19, e per evitare assembramenti, l’ingresso sarà consentito ad un massimo di 6 persone per volta, ed è perciò fortemente consigliata la prenotazione a [email protected]
SUMMER ON A SOLITARY BEACH
Il titolo evocativo della straordinaria canzone di Battiato ha il compito di trasportarci oltre il contingente, verso un tempo altro dove la memoria agisce da filtro: silenzio, musica, sciabordio delle onde, cielo terso, luce, nuvole bloccate dall'assenza di vento. Questi luoghi mitici del ricordo, irreali ma vissuti, ci appartengono ma non esistono.
Irene Balia e Roberto Fanari collocano qui il loro racconto; lei pittrice tra le più talentuose della neofigurazione, capace di condurre narrazioni introspettive che profumano di Metafisica e Realismo Magico; lui, laureato in scultura, vivifica quest'arte con figure che interpretano lucidamente le ansie di inizio secolo esorcizzate da una sottile ironia. Ne risulta una mostra capace di aprirsi a differenti livelli di lettura, uno di questi, probabilmente il più segreto, riguarda i due artisti legati da una lunga relazione: è sempre molto interessante osservare il lavoro di coppie di artisti che condividono la vita ma non la ricerca, si creano imprevedibili punti di contatto, apparentemente così lievi da poter essere trascurati, eppure talmente profondi non potersi comunicare.
Per questo motivo la duale va osservata come una "sonata a quattro mani", dove pittura e scultura creano dialoghi site-specific dentro gli spazi sempre accoglienti della Galleria Macca, ancora una volta sensibile ai linguaggi contemporaneissimi nazionali e internazionali.
[Efisio Carbone]
BIO
Irene Balia (Iglesias, 1985; vive e lavora a Milano), diplomata all’Accademia di Sassari nel 2009. Nel 2013 inaugura la sua prima personale, Hortus Conclusus, a Milano al Circoloquadro. Nello stesso anno è finalista al premio CO.CO.CO. Contemporary Contest Como, al Premio Michetti, e l’anno successivo al Premio Lissone. Nel 2017 realizza un murale presso la Cittadella degli Archivi di Milano. Nel 2019 partecipa alla collettiva “Un’altra primavera” presso il Castello di Oldofredi a cura di Casa Testori. Nel 2020 partecipa al Programma di Residenze Internazionali della Fondazione MACC di Calasetta, espone al Museo Nivola in occasione della collettiva “Back_Up |Giovane Arte in Sardegna”, e alla Galleria Macca a Cagliari. Ha fatto parte del progetto di Enzo Cannaviello “Nuova Pittura Italiana”. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, sia nazionali che internazionali. Nei suoi lavori ricrea un ambiente domestico, uno spazio di intimità statico e calmo, la sensazione di un attimo dilatato. I quadri si trasformano in fotogrammi, frammenti di una sfera personale che si allontanano dalla dimensione del presente diventando irraggiungibili. Tutto è ricomposto tramite geometrie e ricami. Non esiste una prospettiva spaziale ma solo una dimensione emotiva, un’atmosfera onirica e simbolica.
Roberto Fanari (Cagliari, 1984; vive e lavora a Milano), diplomato all'Accademia di Sassari nel 2009, ha esposto in vari spazi istituzionali e gallerie tra le quali: il Museo MAN di Nuoro, Il Museo Nivola di Orani, Il Palazzo della Regione di Cagliari, Studio d'Arte Cannaviello a Milano, galleria M&K di Linz, Esentai gallery di Almati. Nel 2013 è finalista al Premio Michetti. Nel 2014 espone a Roma nella Casa dell'Architettura per il premio Talent Prize di cui è finalista. Nel 2016 partecipa a “Ecce Homo - Da Marino Marini a Mimmo Paladino. La scultura di figura nell'arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi” mostra curata da Flavio Arensi negli spazi della mole di Ancona, e nel 2017 realizza un progetto a quattro mani con il fotografo Pietro Masturzo nel foyer del Teatro Elfo Puccini di Milano. Nel 2018 espone presso La Fondazione Arnaldo Pomodoro con l'installazione, che da il titolo alla mostra, “Galerie des glaces” per il progetto, ideato e curato da Flavio Arensi, “Le Stanze di Proust”. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, tra le quali si menziona il Museo MEA di Asuni.