Irene Fenara – Le buone ombre
Vincitrice del Premio mostra alla 63° edizione del Premio Termoli presenta la sua ricerca, che oltrepassa la fotografia, appropriandosi di immagini di registrazioni di sorveglianza.
Comunicato stampa
Un anno dopo la vittoria del Premio mostra al 63° Premio Termoli, il MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli presenta, dal 18 ottobre 2024 al 25 gennaio 2025, Le buone ombre, la personale di Irene Fenara.
La ricerca di Irene Fenara, rovesciando la funzione delle telecamere di sorveglianza, sceglie immagini astratte a sfondo naturalistico di luoghi geografici disparati e non dichiarati, con un intento non tanto voyeuristico quanto poetico; Fenara ricerca infatti forme, ombre, coni di luce, in riprese meccaniche su perimetri di case isolate, con alberi e rami cresciuti che ne alterano la visibilità. Scegliendole e salvandole da un flusso di registrazione che probabilmente nessun altro guarderà, l’artista porta lo spettatore a confrontarsi con immagini misteriose che richiedono attenzione e interpretazione.
La mostra presenta un’imponente installazione video a ledwall, accompagnata da stampe fotografiche inedite tratte dall’archivio dell’artista. Accanto a queste saranno esposte opere della serie Autoritratti, in cui la figura dell’artista, come in un selfie, si inserisce nelle registrazioni di sorveglianza salvandole poi prima che il sistema ne cancelli ogni traccia.
Le buone ombre vuole essere un'esplorazione del confine tra visibilità e invisibilità, natura e tecnologia, proponendo una riflessione sul ruolo delle immagini nell'era della sorveglianza. Un progetto in cui l’artista utilizza strumenti tecnologici per esplorare l'interazione tra luce, ombre e natura in spazi rurali e architettonici, e che celebra anche il dialogo con la collezione del Premio Termoli, includendo nel percorso una selezione di opere che dedicano particolare attenzione alla fotografia.
In occasione della mostra sarà visibile al pubblico anche la maestosa pala dell’artista mozambicano Malangatana Valente Ngwenya (1935-2011), realizzata a Termoli tra il 1996 e il 2001, con un testo critico di Alessandra Saviotti, PhD.
Irene Fenara (Bologna 1990) vive a Milano. Tra le sue mostre personali “Grandi Lucenti” presso ZERO, Milano (2024), “Distant Eyes” (2019) Kunst Merano Arte, a cura di Christiane Rekade e “Supervision (2018) per BACO, Bergamo. Sue opere sono state incluse nelle mostre: “HOPE” (2023), Museion, Bolzano; “L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965 – 2018”, Palazzo delle Esposizioni, Roma; “Essere politico”, Fondazione Fotografia Modena (2017); “Give me yesterday” Fondazione Prada Osservatorio, Milano (2016).