Irene Pittatore – Eros Absconditus
La galleria Opere Scelte, in collaborazione con Playboy Italia e all’interno della cornice del Film Festival Fish&Chips, presenta Eros Absconditus, personale di Irene Pittatore.
Comunicato stampa
Venerdì 15 gennaio alle ore 18.30 in via Matteo Pescatore 11/D, la galleria Opere Scelte, in collaborazione con Playboy Italia e all’interno della cornice del Film Festival Fish&Chips, presenta Eros Absconditus, personale di Irene Pittatore.
L’esposizione prende il nome da un progetto a cura di Nicoletta Daldanise e Roberto Mastroianni, nato dalla collaborazione con Eugenio Torre e Alberto Vanolo, che ha avuto una prima restituzione a Roma in occasione della III European Geographies of Sexualities Conference (16-18 settembre 2015), oltre che sul numero di novembre di Playboy Italia.
Eros Absconditus, articolato in tre capitoli, Somnium sapientis / frigidarium, Somnium operaium / tepidarium e Somnium hereticum / calidarium, indaga l'immaginario erotico contemporaneo. In Eros Absconditus prende vita Ex somniis sapientum (coazione sentimentale), un sogno vegetale totalmente pervaso da una strana agitazione corporea. Una serie di fotografie che danno forma ai sogni, stimolati e suggestionati, di Irene Pittatore. L'artista, attraverso le sue rubriche su Playboy Italia e Men's Wall, tramite un'open call e confrontandosi con uno psichiatra psicoanalista junghiano, un geografo e due curatori, apre un dialogo sulla sessualità. Pura bellezza e travolgente ossessione si alternano nell'immaginario erotico errante, alla ricerca di un piacere libero dai linguaggi che solitamente lo tengono costretto nello stereotipo.
L'estasi oscilla tra dolore e godimento dando all'intenzione un ruolo fondamentale e, in mostra, si manifesta in edicole votive che, con cera e spine, si connettono a Ex somniis sapientium (coazione sentimentale).
Simili a tabernacoli eucaristici, alcune opere esposte offrono il corpo simbolico idolatrato e negato come l'esplosione di sensi incontenibili e non catalogabili.
Infine chiude la mostra un oggetto, quasi un monile, che consegna al visitatore una formula, togliendo confini e canoni di comportamento, per arrivare ad una Norma; più precisamente una Supposta Norma che, con l'ironia che caratterizza il lavoro dell'artista, ci ricorda che è importante curarsi delle proprie anomalie.