Isadora Duncan – Danzare la rivoluzione

Informazioni Evento

Luogo
MART MUSEO D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI TRENTO E ROVERETO
Corso Angelo Bettini 43, Rovereto, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Martedì - Domenica 10.00 - 18.00; Venerdì 10.00 - 21.00. Lunedì chiuso

Vernissage
17/10/2019

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Isadora Duncan
Curatori
Carlo Sisi, Maria Flora Giubilei
Generi
arte moderna

Arriva al Mart la prima mostra italiana dedicata alla danzatrice americana e icona culturale Isadora Duncan (1877-1927). Ribelle e carismatica, vera e propria diva, superò i canoni del balletto romantico in favore di un’autonomia di stili e tecniche.

Comunicato stampa

La mostra dedicata alla danzatrice americana Isadora Duncan, ospitata fino al 22 settembre a Villa Bardini con grande successo (circa 40.000 visitatori), aprirà (dal 19 ottobre al primo marzo 2010) la nuova stagione autunnale del Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, presieduto da Vittorio Sgarbi. L’ ha voluta il critico e scrittore dopo averla visitata a Firenze. L’ esposizione, che al Mart è intitolata ‘Danzare la rivoluzione’, è a cura di Maria Flora Giubilei e Carlo Sisi, con Rossella Campana, Eleonora Barbara Nomellini e Patrizia Veroli ed era stata promossa dalla Fondazione CR Firenze e dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron.

E’ la prima rassegna italiana dedicata alla celebre danzatrice, musa dei maggiori innovatori delle arti pittoriche e plastiche di inizio secolo come Rodin, Stuck, Boccioni, Depero, Casorati, Giò Ponti. Dipinti, sculture e documenti, fra i quali fotografie inedite, ripercorreranno il legame con l’Italia di colei che rivoluzionò le teorie accademiche della danza, per avviare una moderna e innovativa visione del corpo femminile, e del suo movimento, nello spazio, prendendo le mosse dall’influenza che ebbe nel contesto internazionale.

“La scelta del Mart - dichiarano il Presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori e della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron Jacopo Speranza – non può che renderci orgogliosi. E’ una ulteriore testimonianza dell’ altissimo livello dell’esposizione che a Firenze ha riscosso un grande successo’’.