It might include or avoid feelings

Informazioni Evento

Luogo
OLONA 25
Via Olona 25 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

13 novembre 2019 – 14 gennaio 2020
da lunedì a sabato solo su appuntamento

Vernissage
12/11/2019

ore 18,30

Curatori
Attilia Fattori Franchini
Generi
arte contemporanea, collettiva

Mostra collettiva.

Comunicato stampa

Ci sono coloro, come Gio Ponti o Nanda Vigo, che non distinguono tra architettura e design e spaziano con fluidità tra registri differenti. C’é chi, come Carlo Scarpa, concepisce e utilizza il tempo come materia malleabile. Ci sono poi i progetti sovversivi di Alessandro Mendini e Gae Aulenti e i divani performativi di Cini Boeri, che sfidano il corpo e la sua presenza in pubblico. Quando Ettore Sottsass iniziò a progettare macchinari, si rese conto che gli oggetti di uso quotidiano, appoggiati uno accanto all’altro o vicino alle persone, possono influenzare non solo le condizioni fisiche del fruitore, ma anche le emozioni. Sono in grado di toccare i nervi, il sangue, i muscoli, gli occhi e l’umore di chi li usa. Il design, soggetto alle leggi della domanda e dell’offerta, è spesso uno specchio non solo della rivoluzione estetica, ma anche dell’evoluzione sociale. Un progetto carico di ideologia politica. Immaginazione, classe e socialismo in libera espressione. E poi, ci fu il Postmodernismo a cooptare l’attivismo e ad abbracciare il capitalismo. Vogliamo appropriarci di questa eredità come fosse parte di un DNA nascosto, un impulso subconscio che ci è apparso una volta in sogno e non siamo ancora stati pronti a esplorare.

Gli artisti presenti nella mostra impiegano architettura e design, prodotti, elementi decorativi, oggetti domestici e funzionali come riferimenti nel loro lavoro: nodi immaginari che aprono a narrazioni più ampie e a riflessioni sulla contemporaneità. Portando le caratteristiche spaziali e fisiche a un punto di astrazione e, al contempo, riflettendo su figure storiche e approcci alla funzionalità; emergono tematiche come il consumismo, il desiderio, la classe e il potere. Il capitalismo è messo in discussione attraverso la citazione di oggetti e ambienti, ricercato e deriso per mezzo della rappresentazione dei meccanismi del desiderio. Prendendo Milano e la sua storia di sperimentazione creativa radicata nell'industria come punti di osservazione, gli artisti mirano a riconfigurare il presente per mezzo di citazioni dirette e dialogo con il passato.

It might include or avoid feelings è la prima mostra di hyphen PROJECTS ed è curata da Attilia Fattori Franchini, curatrice indipendente e critica, basata tra Londra e Vienna.

hyphen è un nuovo spazio dedicato alla pratica della curatela.
hyphen PROJECTS

It might include or avoid feelings

Alessandro Agudio, Alessandro Carano, Anna Franceschini, Dario Guccio, Lorenza Longhi, Daniele Milvio, Ilaria Orsini