Italia 70/80 ArteDesignArchitettura

  • ARDENGO

Informazioni Evento

Luogo
ARDENGO
via del Pellegrino, 77 - 00186 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

16.00 – 20.00

Vernissage
12/10/2012

ore 18

Curatori
Stefano Casciani
Generi
documentaria, arte contemporanea, disegno e grafica

Pubblicazioni, disegni, oggetti originali d’arte, architettura e design italiano degli anni 70 e 80.

Comunicato stampa

ITALIA 70/80 ARTEDESIGNARCHITETTURA
20 anni che sconvolsero (quasi) il mondo
a cura di Stefano Casciani
Comunicato stampa
Si inaugura venerdì 12 ottobre 2012 alle ore 18.00, nel cuore del centro storico romano, presso la libreria ARDENGO in via del Pellegrino 77, la mostra
ITALIA 70 / 80 ARTEDESIGNARCHITETTURA
20 anni che sconvolsero (quasi) il mondo
Pubblicazioni, disegni, oggetti originali d'arte, architettura e design italiano degli anni 70 e 80. Opere e documenti di Stefano Casciani, Enzo Cucchi, Piero Gilardi, Charles Jencks, Enzo Mari, Alessandro Mendini, Bruno Munari, Paola Navone, Giulio Paolini, Renato Pedio, Alberto Rosselli, Aldo Rossi, Ettore Sottsass Jr., Studio Alchimia (Alessandro Guerriero, Bruno Gregori, Andrea Branzi), Giovanni Testori et al.

“ Corsi e ricorsi della storia raramente si sono succeduti tanto velocemente come tra gli anni Settanta e Ottanta del XX secolo. Politici i primi, Apolitici i secondi, separati solo da un improvviso "riflusso" - nelle semplificazioni mediatiche - visti oggi non sembrano poi così distanti o diversi: rappresentano piuttosto la compresenza e/o l'evoluzione delle prime inquietudini culturali in un'Italia che velocissimamente, inconsciamente, è passata dalla condizione di stato monarchico e semifeudale a quella di nazione catto-consumista.
In mancanza di una politica (non c'è ancora oggi) capace di analizzare e sintetizzare velocemente in positivo le energie del conflitto sociale, artisti, architetti e designer hanno ovviato a questa carenza d'impegno civile - magari ingenuamente - con idee che tentavano di dare nuova identità a una cultura moderna ancora tutta da riformare.
Nuove possibilità espressive, "la fine del proibizionismo” (secondo Portoghesi), la libertà di ironia sulle proprie radici democratiche fanno sembrare anche il famigerato postmoderno degli anni 80 - alla luce dei testi, libri, documenti, piccoli oggetti che compaiono in questa mostra - la ricerca di un'alternativa alla monotonia ideologica di un realismo socialista del progetto: che non produceva quadri e sculture di operai in lotta, ma un già stitico e disperato manierismo delle forme e delle idee.
In questo senso, un giudizio critico non moralista potrà trovare nella stessa ultima ideologia rivoluzionaria degli anni 70 qualche seme dello spirito insofferente e un po' schizofrenico che agita i sogni su carta di questa piccola esposizione per appassionati lungimiranti.” S.C.