Italiani a Shanghai
Quattro secoli di relazioni, scambi e legami, commerciali ma anche culturali, artistici e scientifici tra l’Italia e la Cina nella mostra “Italiani a Shanghai. Dialogo di civiltà lungo la Via della Seta 1608-2010”.
Comunicato stampa
Quattro secoli di relazioni, scambi e legami, commerciali ma anche culturali, artistici e scientifici tra l’Italia e la Cina nella mostra “Italiani a Shanghai. Dialogo di civiltà lungo la Via della Seta 1608-2010”. Dopo Milano, dove è stata allestita al China Corporate United Pavillon in occasione di Expo Milano 2015, e Napoli, l’esposizione arriverà in laguna, nella sede della Fondazione di Venezia, da martedì 2 maggio a venerdì 12 maggio, e sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 17.00. L’evento di inaugurazione della mostra avverrà martedì 2 maggio, alle ore 16.00, sempre nella sede della Fondazione di Venezia.
L’esposizione, realizzata dal Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari Venezia insieme all’Istituto Confucio presso l’Università Ca’ Foscari Venezia e ospitata dalla Fondazione di Venezia, racconta, attraverso una serie di tavole, fotografie e documenti scritti, interpretate in chiave artistica da Boiler, la vita degli italiani a Shanghai, dai tempi di Marco Polo ad oggi, e testimonia l’influenza che molti di loro hanno avuto nell’evoluzione della città asiatica.
“Italiani a Shanghai. Dialogo di civiltà lungo la Via della Seta 1608-2010” è il risultato della collaborazione tra il Consolato Generale d’Italia a Shanghai, l’Ufficio Informazione della Municipalità di Shanghai e l’Università Ca’ Foscari Venezia, e si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per l’avvio dei rapporti tra l’Italia e il paese asiatico.
Con l’esposizione, il pubblico avrà l’occasione di conoscere la storia del primo italiano ad arrivare a Shanghai nel 1600, Lazzaro Cattaneo, che con Matteo Ricci ha contribuito alla realizzazione di un dizionario di lingua cinese, il primo in cui vennero riportati i toni, o di importanti componenti della comunità italiana che lavoravano nell’industria della seta come la milanese Giuseppina Croci, lavoratrice della filanda di seta diretta dal lombardo Daniele Beretta. Una narrazione che prosegue fino agli inizi del ‘900 e ai giorni nostri. Si potrà rivivere la Shanghai in cui la piccola comunità italiana è stata in grado di mettere in piedi attività come negozi, ristoranti, panifici e anche una concessionaria Fiat. Non solo, in mostra anche il contributo che gli italiani hanno saputo fornire alla cultura e all’arte della città attraverso la figura di Achille Lauro e la sua industria cinematografica o di Roberto Paci con la creazione dell’orchestra sinfonica di Shanghai.
Per gli studenti del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari Venezia saranno previsti momenti di formazione e visite guidate.